Folly of Vanity è una sorprendente opera del 1924 di Maurice Elvey e Henry Otto, che funziona con un clamoroso cambio di registro: da un film naturalistico a sfondo sociale, sui vizi della borghesia, si passa alla stravaganza fantasy di un reame sottomarino. Leggi tutto
Da sempre fra i film più spiazzanti e sottovalutati di Ernst Lubitsch, Tre donne giunge per la prima volta sullo schermo delle 43me Giornate del Cinema Muto di Pordenone a un secolo esatto dalla sua realizzazione. Leggi tutto
Presentato alle Giornate del Cinema Muto 2023 tra le “riscoperte e restauri” Circe the Enchantress (Circe la maga), del 1924, rappresenta l'apice e il canto del cigno del sodalizio tra la diva Mae Murray e il marito regista Robert Z. Leonard, su un soggetto dello scrittore spagnolo Vicente Blasco Ibáñez. Leggi tutto
Incredibile e forse ineguagliato punto d'incontro tra il cinema comico e il saggio teorico, La palla n° 13 rappresenta la summa del pensiero di Buster Keaton, e a distanza di quasi un secolo continua a lasciare a bocca aperta. Titolo di chiusura della 42ma edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone. Leggi tutto
Restaurato giusto quest'anno, recuperando quasi interamente il montato andato perduto, La zarina è un classico esempio del cinema di Lubitsch, tra aristocrazia eternamente sull'orlo del collasso e trionfo della teatralità della vita. Alle Giornate del Cinema Muto 2018. Leggi tutto
Nel 1924, fresco delle sue fondamentali teorie sul montaggio come interazione significante di immagini correlate, Lev Kulešov giocava apertamente in Le straordinarie avventure di Mr. West nel paese dei bolscevichi con gli stereotipi occidentali terrorizzati dalla “barbarie sovietica”. Alle 37esime Giornate del Cinema Muto. Leggi tutto
Il finlandese di origine polacca Mauritz Stiller, tra i nomi più lucenti della ricca cinematografia svedese di inizio Novecento, è oramai dimenticato. Con lui rischia l'oblio anche La leggenda di Gösta Berling, il suo capolavoro della maturità, che segna la prima apparizione di rilievo sullo schermo per Greta Garbo. Leggi tutto
Tra melodramma borghese, realismo sociale, commedia proletaria e film di fantascienza, Aelita è uno schizofrenico - e affascinante - mix di generi girato da Yakov Protazanov nei primi anni del cinema sovietico. Leggi tutto