Musashi: The Dream of the Last Samurai

Musashi: The Dream of the Last Samurai

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Prodotto atipico e probabilmente indigesto per gran parte del pubblico occidentale, Musashi è un (sempre meno) raro esempio di documentario d’animazione, in buona parte figlio delle geniali sperimentazioni estetiche e narrative di Amazing Lives of the Fast Food Grifters di Oshii e parente non troppo lontano dello spiazzante e spassoso Ski Jumping Pairs: Road to Torino 2006 di Riichiro Mashima.

Il signore dei cinque anelli

Miyamoto Musashi (1584-1645) è un celeberrimo militare e scrittore giapponese, considerato il più grande spadaccino della sua epoca, imbattuto in sessanta duelli, abilissimo in più discipline e autore di testi fondamentali, come Il libro dei cinque anelli e Dokkodo. Musashi: The Dream of the Last Samurai ripercorre la vita, le eroiche imprese e le opere di questo simbolo della cultura tradizionale del Sol Levante… [sinossi]

Finita la proiezione, piacevole nonostante qualche lungaggine, siamo abbastanza convinti che Musashi: The Dream of the Last Samurai sia la classica opera “scaricata” dal proprio autore, un progetto assai interessante nelle premesse, ma non così tanto da coinvolgere in toto un maestro come Mamoru Oshii. Molto meglio, quindi, passare la mano all’esperto ma non particolarmente celebre Mizuho Nishikubo, uno dei tanti artigiani dell’animazione nipponica. Di Mizuho Nishikubo, che con Musashi potrà togliersi qualche soddisfazione (si veda, ad esempio, la presentazione italiana in pompa magna all’Isola del Cinema di Roma e la prossima proiezione, ancor più prestigiosa, al Festival di Locarno), vale la pena ricordare alcune regie, tra alti e bassi: dopo aver diretto alcuni episodi di serie televisive cult come Il fantastico mondo di Paul (1976-77), Lady Oscar (1979), Rocky Joe, il campione (1980-81) e Esteban (1982-83), la filmografia di Nishikubo, animation director per Ghost in the Shell e Innocence e unit director per The Sky Crawlers, non si è particolarmente impreziosita, proiettata soprattutto sul mercato OAV (Digital Devil, Video Girl Ai) e affossata dal deludente lungometraggio Atagoal wa neko no mori (2006). Fedele collaboratore di Oshii, autore della sceneggiatura, Nishikubo non sembra quindi possedere il curriculum necessario per affrontare con pieno successo un’opera bizzarra come Musashi: The Dream of the Last Samurai, lungometraggio perennemente in bilico tra l’epicità dei duelli tra samurai e gli ammirevoli intenti didascalici del cinema documentario.

Prodotto atipico e probabilmente indigesto per gran parte del pubblico occidentale, Musashi è un (sempre meno) raro esempio di documentario d’animazione, in buona parte figlio delle geniali sperimentazioni estetiche e narrative di Amazing Lives of the Fast Food Grifters (2006) di Oshii e parente non troppo lontano dello spiazzante e spassoso Ski Jumping Pairs: Road to Torino 2006 (2005) di Riichiro Mashima. Altalenante nella resa grafica, Musashi convince pienamente quando mette in scena, in maniera molto classica, gli spettacolari duelli tra il protagonista e i vari malcapitati. Ricalcando lo stile realistico e il tratto deciso di buona parte delle opere della Production I.G., Nishikubo confeziona delle suggestive sequenze d’azione che, paradossalmente, finiscono per rendere troppo palese il livello indubbiamente non eccelso degli inserti in computer grafica, troppo statica e ripetitiva. Affidando la narrazione e le preziose puntualizzazioni storiche a una sorta di Ludwig von Drake in CG, con tanto di ulteriore e alla lunga ingombrante spalla comica, l’afflato epico di Musashi finisce inevitabilmente per annacquarsi: emblematica, in questo senso, la sequenza pur dai meritevoli intenti didattici che vorrebbe illustrare con dei manichini in 3D le tecniche di combattimento del prode Miyamoto. Molto divertente e graficamente interessante, invece, la rapida ma efficace spiegazione del conflitto russo-nipponico (con il character design “schiacciato” dei soldati che non può non ricordare la superliveanimation di Amazing Lives of the Fast Food Grifters).

Musashi: The Dream of the Last Samurai avrebbe avuto bisogno di un contributo ulteriore di Mamoru Oshii, delle sue invenzioni visive e narrative, della sua rigorosa messa in scena. Rimane la buona qualità delle animazioni in 2D, qualche gag riuscita, il bizzarro connubio tra animazione deformed e la serietà degli argomenti trattati e, ovviamente, la storia di Miyamoto Musashi, ripetutamente celebrato dal cinema nipponico, oltre al fascino dell’arte della spada e della storia del Sol Levante.

Info
Il trailer di Musashi: The Dream of the Last Samurai.
Musashi: The Dream of the Last Samurai su AnimeNewsNetwork.
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