The Amazing Lives of the Fast Food Grifters

The Amazing Lives of the Fast Food Grifters

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The Amazing Lives of the Fast Food Grifters è un flusso irrefrenabile di invenzioni narrative e visive, condite da una comicità avvicinabile alla verve del geniale gruppo inglese dei Monty Python. Oshii ripercorre la storia recente del Giappone partendo dalle abitudini alimentari e finendo per mostrarci, con sguardo lucido, i principali snodi storici e sociali.

Scrocco ergo sum: alla ricerca del sacro hamburger

Tokyo, 1945. Dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, mentre in tutto il Sol Levante la parola d’ordine è “ricostruire”, emergono misteriosi individui che cominciano ad aggirarsi tra i baracchini di soba… Il primo è Plenilunio Ginji, leggendario capostipite dei Maestri del Fast Food, geniali scroccatori di tagliolini, manzo bollito e altre gustose pietanze! [sinossi]
Non è solo un piatto di tagliolini!
Ginji Plenilunio
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Oltre a essere uno dei maestri contemporanei dell’animazione nipponica e non, Mamoru Oshii dimostra con questo bizzarro mockumentary di possedere una vena di lucida follia, decisamente fuori dal comune: The Amazing Lives of the Fast Food Grifters (Tachiguishi retsuden) è un flusso irrefrenabile di invenzioni narrative e visive, condite da una comicità avvicinabile alla verve del geniale gruppo inglese dei Monty Python. The Amazing Lives of the Fast Food Grifters contiene, oltre alla spassosa e demenziale leggenda dei Maestri del Fast Food, un’interessante rilettura della storia del Giappone dal secondo dopoguerra a oggi e, più comprensibile per i cultori di Oshii, moltissimi riferimenti alle sue opere precedenti.
Che Oshii fosse un autore con una spiccata predilezione per i toni comici e demenziali non è sicuramente un segreto (è sufficiente pensare alla serie Urusei yatsura, da noi Lamù, e ai due lungometraggi Lamù: Beautiful Dreamer e Lamù: Only You), ma è inusuale la sua capacità di passare con estrema rapidità ed efficacia dalle atmosfere cyber-punk di Ghost in the Shell 2 – L’attacco dei cyborg a un prodotto così estremo, bizzarro, imprevedibile e difficilmente catalogabile come The Amazing Lives of the Fast Food Grifters.

Interessante, inoltre, la complessa tecnica utilizzata per realizzare questo documentario animato. La superliveanimation, detta in parole povere, prevede come punto di partenza ambienti e persone reali, poi modificate in digitale e, infine, trasformate in sagome bidimensionali – le movenze richiamano in maniera evidente il teatro di marionette. Oshii aggiunge un altro importante tassello alla sua già ampia gamma di tecniche sperimentate: è impossibile, infatti, non riconoscere al regista giapponese il merito di essersi saputo confrontare, senza alcun timore e con ottimi risultati, sia con il cinema d’animazione che con il cinema live (The Red Spectacles, Stray Dogs) passando per la computer grafica e questa innovativa superliveanimation. Probabilmente l’effetto visivo spiazzerà più di uno spettatore, vista la generale abitudine a un’animazione più realistica o, al contrario, più fumettosa.

Oshii ricostruisce le memorabili imprese dei Maestri del Fast Food, inimitabili nello scroccare piatti di soba (tagliolini di grano saraceno), gyudon (manzo bollito in salsa di riso), wurstel e via discorrendo (il Maestro Inumaro, per esempio, era onnivoro), sfruttando tutto il fittizio materiale esistente: dalle tavole manga alle fotografie, dalle statistiche ai seriosi testi accademici (come non citare Labirinto di pentole), passando per videogame anni Ottanta, cartine geografiche e testimonianze inappuntabili.
Oshii ripercorre la storia recente del suo paese partendo dalle abitudini alimentari (“Parlando di ciò che abbiamo mangiato, possiamo interpretare gli anni in cui abbiamo vissuto”) e finendo per mostrarci, con sguardo lucido, i principali avvenimenti storici e sociali. Ecco, allora, l’incredibile impatto sull’immaginario popolare del wrestling e dei suoi funambolici eroi; il valore simbolico, oltre che tecnico (permetteva la diffusione delle nuove stazioni radio e tv) e architettonico (è una copia, ovviamente più mastodontica, della Torre Eiffel), della Torre di Tokyo, incarnazione della straripante ricrescita economica del paese; le proteste contro l’Anpo, il Trattato di Sicurezza Nippo-Americana (1951), che sanciva il diritto statunitense di presenza militare sul suolo giapponese; le Olimpiadi di Tokyo del 1964, l’Esposizione Universale di Osaka del 1970 e via discorrendo.

Info
Il trailer di The Amazing Lives of the Fast Food Grifters.
The Amazing Lives of the Fast Food Grifters su wikipedia.
The Amazing Lives of the Fast Food Grifters sul sito della Production I.G.
 
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