Los campeones de la lucha libre

Los campeones de la lucha libre

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Nonostante la prevedibilità di una trama peraltro abbastanza esile, Los campeones de la lucha libre può contare su un character design semplice ma accattivante e su una buona serie di gag.

Salviamo il mondo a colpi di demenzialità

Temendo un attacco da parte di invasori, un misterioso straniero abbandona il proprio villaggio sperduto nel Messico per cercare aiuto. Lo straniero incontra Dragon Rojo Jr., ovvero un giovane wrestler messicano di talento – un luchador – che decide di cogliere l’occasione per dimostrare di essere all’altezza di suo padre e mettere insieme un’eroica squadra di luchadores (con Dragon Rojo Jr., Mr Profesional, Rayo X, Sorpresa e Tsetse Fly) come si faceva, anni addietro, ai tempi d’oro della Lucha Libre… [sinossi]

La Lucha Libre non è il Wrestling: siamo su due piani diversi, nonostante le palesi somiglianze. Stesso sport, si dirà, ma assai differente tradizione. E sentimento: perché lo spettacolo-sport messicano è intriso di grondanti emozioni e tanta epica. I lottatori mascherati messicani sono degli eroi moderni; i colossi americani sono macchine da spettacolo, atleti incredibili ma apparentemente con meno cuore. Il wrestler medio è un bestione dalla sorprendente mobilità, il luchador è, a suo modo, un poeta del ring. Questa premessa (liberamente discutibile e che, volontariamente, non tiene conto del microcosmo descritto dal travolgente The Wrestler di Darren Aronofsky) è alla base del divertente Los campeones de la lucha libre, lungometraggio ridotto nei tempi (settantadue minuti) e nel budget, presentato al Future Film Festival 2009 di Bologna nella nuova sezione Follie di Mezzanotte – e le promesse sono state ampiamente mantenute: con Jack Brooks Monster Slayer di John Knautz, Eagle Talon: The Movie – The Chancellor Only Lives Twice di Frogman e Tokyo Gore Police di Yoshihiro Nishimura si è ripetutamente varcata la soglia della follia/demenzialità, con buona soddisfazione di pubblico e critica.

Nonostante la prevedibilità di una trama peraltro abbastanza esile, il bizzarro film diretto da Eddie Mort, già creatore della serie televisiva Mucha Lucha, può contare su un character design semplice ma accattivante e su una buona serie di gag: a parte tutta la faccenda dell’Età dell’Oro della lotta messicana, con i vari Doctor Blanco (protagonista dei filmati in bianco e nero), Estrella Verde e Dragon Rojo, funzionano le stranezze dei giovani lottatori e la fase di allenamento (soprattutto lo scontro con le lottatrici ipercolorate della scuola di karate).
Siamo, ovviamente, in pieno stile Cartoon Network, senza la genialità e la forza cinematografica di Samurai Jack di Genndy Tartakovsky, modello difficilmente raggiungibile. Insomma, fondali appena abbozzati, animazione stilizzata, tratto marcato e colori accesi che si alternano a un sapiente utilizzo del nero (si vedano le sagome scure e il loro effetto spettacolare). Spassoso il tormentone del “villaggio in pericolo”, altra caratteristica mutuata dallo stile delle tante serie del suddetto canale televisivo.  E citazione d’obbligo per il Professor Gorilla, personaggio assolutamente demenziale – e infatti siamo nel variopinto territorio delle Follie di mezzanotte.
Los campeones de la lucha libre è un curioso (breve) lungometraggio, probabilmente adatto a una uscita straight to video nel Bel Paese. La pensa così anche il professor Gorilla.

Info
Il trailer di Los campeones de la lucha libre.
Los campeones de la lucha libre nella sezione Follie di mezzanotte del FFF2009.
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