Night Fishing
di Park Chan-kyong, Park Chan-wook
L’apparato visivo di Night Fishing cancella letteralmente la microscopica dimensione e i supposti limiti dell’iphone, tra movimenti di macchina calibratissimi, primi e primissimi piani, carrellate ribaltate, inquietanti soggettive e il continuo fondersi della nebbia col paesaggio, del paesaggio e della nebbia coi volti, dei volti umani con un mondo altro.
Sospesi nel tempo
Sulla sponda brumosa di un lago, un uomo sta pescando quando viene attirato da qualcosa tra l’erba. È il corpo di una giovane donna che inizia a parlargli della figlia che lui non vede da tempo… [sinossi – programma Far East 2011]
I trentatré minuti di Night Fishing (Paranmanjang, 2011), cortometraggio realizzato dal celebre cineasta coreano Park Chan-wook e dal fratello Chan-kyong, regalano parecchi spunti di riflessione, oltre a uno spettacolo di raffinata fattura. Insomma, la serata inaugurale del tredicesimo Far East Film Festival di Udine parte col piede giusto – considerando anche il buffo Welcome to Shama Town (Jue Zhan Sha Ma Zhen, 2010) del cinese Li Weiran e gli spettacolari combattimenti del wuxia The Lost Bladesman (Guan Yunchang) dei navigati Alan Mak e Felix Chong.
L’iPhone. Si può realizzare un film con questa sorta di utile/inutile status symbol? Night Fishing, almeno apparentemente, sembrerebbe aprire nuovi orizzonti per il cinema a basso budget, indipendente e/o amatoriale. Ma a ben guardare, il budget a disposizione dei fratelli Park non era poi così basso (130.000 dollari e un cast corposo), gli iPhone per le riprese erano otto e massicci sono stati gli interventi in post-produzione (correzione digitale del colore, effetti in computer grafica e via discorrendo). E, dulcis in fundo, ai telefonini sono stati attaccati degli obiettivi. Insomma, quello che luccica, almeno per questa volta, è effettivamente oro. Rimane valido, ovviamente, il concetto di poter realizzare opere per il grande schermo senza dover passare attraverso la pellicola e le tradizionali macchine da presa: ma questa è una storia oramai vecchia… In definitiva, l’operazione iPhone, oltre all’ottimo e astuto marketing, dimostra che prima del mezzo tecnico e del budget ci devono essere sempre un’idea e del talento. E l’idea, sia chiaro, deve essere sia narrativa che estetica.
L’estetica. Night Fishing non dovrebbe stupire, vista la presenza dietro la macchina da presa di Park Chan-wook, metteur en scène tra i più eleganti e talentuosi degli ultimi anni. Più che stupore, infatti, è ammirazione. A parte la convincente e spiazzante sceneggiatura, con la dolorosa contrapposizione tra vivi e morti, tra dimensione terrena e ultraterrena, tra il dolore di chi è trapassato e il dolore di chi può solo piangere, a lasciare quasi senza fiato è l’utilizzo del mezzo tecnico a disposizione, con tanto di relativo ribaltamento dei limiti in pregi: il fuori fuoco, la modesta definizione e il granuloso bianco e nero della visione notturna diventano una tavolozza impressionista, la suggestiva rappresentazione di una dimensione altra, sospesa e indefinibile. L’apparato visivo di Night Fishing cancella letteralmente la microscopica dimensione e i supposti limiti dell’iphone, tra movimenti di macchina calibratissimi, primi e primissimi piani, carrellate ribaltate, inquietanti soggettive e il continuo fondersi della nebbia col paesaggio, del paesaggio e della nebbia coi volti, dei volti umani con un mondo altro. Il corto dei due Park, fatto di poche parole e moltissime sensazioni, di musica e rumori intradiegetici ed extradiegetici, di passato (religioso), di presente (doloroso) e di futuro (tecnologico), fonde e confonde immagini e piani narrativi, immergendo lo spettatore e i due protagonisti (Lee Jung-hyun e Oh Kwang-rok) in una nebbia senza tempo. Ipnotica la fusione tra il volto di Oh e l’indefinito grigio che lo circonda e che sembra inghiottire ogni cosa. Come già detto, è Park Chan-wook.
Park Chan-wook. Del regista coreano si è detto e scritto molto, fin dai tempi di Joint Security Area (2000) e, ancor più, della monumentale Trilogia della Vendetta (Sympathy for Mr. Vengeance, Old Boy, Lady Vendetta). I successivi I’m a Cyborg, But That’s Ok e Thirst sembravano indicare, almeno per una parte del pubblico e della critica, una (inevitabile) flessione. Night Fishing potrebbe chiarire molti dubbi, mostrando per l’ennesima volta un talento registico cristallino e una rara audacia narrativa.
Info
Il trailer di Night Fishing.
Night Fishing sul sito del Far East Film Festival.
Night Fishing sul sito del Kofic.
- Genere: drammatico, fantasy, horror
- Titolo originale: Paranmanjang
- Paese/Anno: Corea del Sud | 2011
- Regia: Park Chan-kyong, Park Chan-wook
- Sceneggiatura: Park Chan-kyong, Park Chan-wook
- Fotografia: Ju Seom-rim
- Montaggio: Ana García
- Interpreti: Lee Jung-hyung , Oh Kwang-rok
- Colonna sonora: UhUhBoo Project
- Produzione: Moho Films
- Durata: 33'