La mia vita è uno zoo

La mia vita è uno zoo

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Favola familiare d’ambientazione zoologica, La mia vita è uno zoo è il nuovo film di Cameron Crowe che non rinuncia all’ironia e all’irriverenza, ma finisce per farsi irretire soprattutto dalla sdolcinatezza.

L’uomo che sussurrava alle tigri, agli orsi, ai leoni…

Uno scrittore si trasferisce con la sua numerosa famiglia (moglie, due figli, fratello e madre ottantenne) in una casa di dodici stanze con inclusa la proprietà dell’immenso Dartmoor Wildlife Park, riserva naturale in cui dimorano duecento animali selvatici… [sinossi]

Il romanzo autobiografico We Bought a Zoo di Benjamin Mee – già oggetto di un adattamento televisivo per una mini-serie targata BBC nel 2007 – approda sul grande schermo con La mia vita è uno zoo di Cameron Crowe, una favola familiare piena di buoni sentimenti che si confronta con i rapporti intra-familiari, le difficoltà nel superare gli ostacoli della vita, il confronto generazionale e il valore degli affetti.
Se con Elizabethtown il regista aveva già raccontato l’elaborazione del lutto e il superamento degli ostacoli come stimolo per la riscoperta di sé, questa nuova avventura “zoologica” sembra voler affrontare lo stesso tema puntando stavolta l’obiettivo su un padre da poco vedovo che decide di rimettere in pista la sua famiglia lanciandosi in un’avventura folle e piena di insidie che lo vede sradicare se stesso e i figli dal passato pieno di ricordi per trasferirsi in una nuova casa dotata di una peculiare dependance: uno zoo in rovina destinato alla chiusura dove un manipolo di addetti continua a gestire con grande difficoltà gli animali.
Costruito come una vera e propria fiaba dallo schema simil-proppiano, La mia vita è uno zoo riprende le fila del discorso iniziato con Jerry Maguire e costruisce una dramedy dalla struttura semplice pensata a uso e consumo del pubblico familiare, segnata dall’alternanza fra toni leggeri e briosi e parentesi decisamente più commoventi: circondati da tigri, pavoni, leoni, scimmie e grizzly (separati da recinzioni che in realtà sembrerebbero poco adatte a contenere anche la vivacità di un cucciolotto domestico) riusciranno i protagonisti a voltare pagina e ricostruire una nuova vita?

Tra imprevisti da superare, una capo-responsabile determinata e fascinosa, aiutanti goffi e di buon cuore, e un perfido e caricaturale “cattivo” da quale dipende l’autorizzazione all’apertura al pubblico dello zoo, Cameron Crowe dà vita a un puzzle di emozioni colorato che non rinuncia al giusto pizzico di ironia e irriverenza ma che troppo spesso si dimostra vulnerabile rispetto alla retorica e alla sdolcinatezza.
Sceneggiato da Aline Brosh McKenna (nota soprattutto per Il diavolo veste Prada), La mia vita è uno zoo è un progetto lineare che pur vantando qualche piacevole espediente narrativo è marcatamente segnato da una prevedibilità di base che ne indebolisce la resa finale, caratterizzata da un deciso retrogusto zuccheroso: Matt Damon è l’eroe malinconico della storia, l’incarnazione del combattuto rapporto fra i ricordi e la necessità di costruire un futuro, ed è sulle sue spalle che si sorregge l’intero sviluppo del film che può contare su un cast ricco di volti più che noti (Scarlett Johansson, Elle Fanning, Thomas Haden Church) limitati però a personaggi non esattamente poliedrici.

Come consuetudine nel cinema di Cameron Crowe, si ritaglia un ruolo decisamente rilevante la colonna sonora – che in questo caso va anche a sopperire ad alcune debolezze della scrittura, amplificando al massimo la carica emotiva di alcune sequenze -, composta stavolta dall’islandese Jónsi leader dei Sigur Ros e arricchita da un repertorio non-originale di tutto rispetto che spazia da Bob Dylan, Echo and the Bunnymen a Cat Stevens.
La mia vita è uno zoo è un inno al coraggio e a quella positività che aiuta ad affrontare con il piglio giusto le sfide e le difficoltà della vita, in un quadro conciliante che pone il calore familiare come base su cui articolare la propria rinascita: Crowe però non riesce a trovare una soluzione davvero originale attraverso la quale gestire l’esile materiale narrativo e finisce per realizzare un film tiepido che potrà però sicuramente trovare il proprio pubblico soprattutto fra i più piccoli.

Info
Il trailer di La mia vita è uno zoo su Youtube.
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