The Winter of the Year Was Warm

The Winter of the Year Was Warm

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Divertente e romantico, The Winter of the Year Was Warm non si limita a delineare un insolito ma realistico diario amoroso, ma descrive con efficacia alcune dinamiche produttive e distributive del cinema indipendente sudcoreano.

Piccoli Hong crescono

Un produttore cinematografico e un’infermiera decidono di scambiarsi l’appartamento: lei nel fine settimana andrà a Seul mentre lui occuperà quello della donna in una piccola località marittima. Lei esce da una storia con un medico sposato, lui invece ama la cucina e cerca relax e nuove idee… [sinossi – programma Far East 2013]

In queste prime e convincenti giornate della quindicesima edizione del Far East Film Festival di Udine, partito col piede giusto, stiamo assistendo a una decisa ripresa della produzione sudcoreana, lievemente appannata nelle ultime stagioni [1]. Del delizioso The Winter of the Year Was Warm, diretto dal regista e sceneggiatore David Cho (Second Half, The Heaven is Only Open to the Single!, Santa Barbara), colpisce soprattutto la stretta parentela col cinema raffinato, rigoroso e minimalista di Hong Sang-soo. Sentimentale, leggiadro, metacinematografico e sagacemente ironico, il film di Cho non è fortunatamente una sbiadita copia carbone delle opere di Hong, ma riesce e coglierne la lucidità di sguardo, quello stralunato approccio alla realtà, alla quotidianità, alle dinamiche interpersonali.

Dall’andamento pacato e quasi impalpabile nelle premesse (uno scambio di appartamento tra due persone che difficilmente potranno incontrarsi), The Winter of the Year Was Warm mette in scena una storia d’amore annunciata, chiara fin da subito agli amici dei due protagonisti, ma lontana dai progetti, dalle abitudini e dalla indole del cineasta indipendente In-sung e della riservata infermiera Yu-jeong. Cho riesce a cogliere le sfumature e gli snodi fondamentali di una relazione in divenire, definendo le psicologie dei due inconsapevoli amanti attraverso le loro routine, le diversità e i tratti in comune. Lo stile registico, come la scrittura, si mantiene volutamente sotto traccia, senza lasciarsi sedurre da inflazionate estetiche indie ed evitando il confronto diretto con l’inconfondibile mise-en-scène di Hong Sang-soo.

Divertente e romantico, The Winter of the Year Was Warm non si limita a delineare questo insolito ma estremamente realistico diario amoroso, ma descrive con efficacia alcune dinamiche produttive e distributive del cinema indipendente sudcoreano (e non solo). In-sung, forse non troppo dissimile dallo stesso David Cho, è un piccolo eroe dei nostri tempi (cinematografici), anche lui narratore di esistenze tranquille, non straordinarie ma reali. Fondamentali per la riuscita della pellicola le interpretazioni misurate e mai sopra le righe degli honghiani Kim Tae-woo (Woman Is the Future of Man, Woman on the Beach) e Yeh Ji-won (Turning Gate, Hahaha).

Alla luce di questo film e dei due precedenti lungometraggi, non stupiscono le note biografiche di David Cho: fondatore nel 1997 della rivista di critica Nega, ha esordito nell’industria cinematografica comprando i diritti per la distribuzione di In the Mood for Love di Wong Kar-wai. Dopo aver creato la Sponge, specializzata nella diffusione di film d’autore, ha investito in alcune pellicole di Kim Ki-duk e Hong Sang-soo e prodotto lungometraggi come My Dear Enemy di Lee Yoon-ki e Rough Cut di Jang Hun. La ricchezza del cinema sudcoreano passa anche da qui.

Note
1
. In attesa delle prossime proiezioni, vale la pena segnalare altre pellicole sudcoreane presentate in queste prime giornate del Festival: l’adrenalinica spy-story The Berlin File di Ryoo Seung-wan, lo straziante National Security di Chung Ji-young, sul sequestro dell’attivista democratico Kim Geun-tae, l’ispirato cortometraggio Jury di Kim Dong-ho, divertente ritratto di una giuria festivaliera, e il gangster movie New World di Park Hoon-jung.
Info
Il trailer originale di The Winter of the Year Was Warm.
The Winter of the Year Was Warm sul sito del Far East.
The Winter of the Year Was Warm sul sito del Kofic.
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