Una notte con vostro onore

Una notte con vostro onore

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Tentativo di aggiornamento della commedia classica americana alle nuove coordinate sociali degli incipienti anni Ottanta, Una notte con vostro onore di Ronald Neame è in realtà stanco e attardato, sottilmente retrivo, tutto affidato alle spalle di Walter Matthau e Jill Clayburgh. In dvd per Sinister e CG.

Alla morte di uno dei componenti, la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America attende con curiosità la nomina del sostituto designato. Grande sorpresa e sottaciuti malumori desterà la nomina di una donna per la prima volta nella storia del paese, la giovane e avvenente Ruth Loomis, che deve vedersela con un ambiente fortemente abitudinario e maschilista. Ruth entrerà in aperto conflitto col giudice Dan Snow, attempato e burbero uomo di legge di lungo corso. Ma si sa, chi disprezza compra… [sinossi]

La maschera più nota di Walter Matthau è stata quella del buffo e burbero brontolone, specie da quando ha iniziato ad avere una certa età e i suoi tratti somatici si sono sempre più accentuati. Non fa eccezione Una notte con vostro onore (1981), prodotto di consumo fondato su un’idea di cinema che agli inizi degli anni Ottanta mostra evidenti segni di stanchezza, non soltanto nella sostanza narrativa e nel gioco attoriale, ma anche in precise scelte visive e stilistiche. In cabina di regia siede l’ormai settantenne Ronald Neame, mestierante britannico di lunghissimo corso che in patria e in gioventù aveva raccolto onori come sceneggiatore per David Lean per poi concedersi anche a Hollywood a una carriera di cineasta decisamente poliedrico, spesso dignitoso, quasi mai memorabile (diresse però l’interessante La strana voglia di Jean, 1969, che fruttò un Oscar a Maggie Smith, e pure il catastrofico L’avventura del Poseidon, 1972).

Una notte con vostro onore, titolo italiano abbastanza fuorviante, cerca di riaggiornare agli anni Ottanta i vecchi canoni hollywoodiani della commedia sulla guerra dei sessi, infarcendoli delle ultime novità di costume che attraversavano il mondo occidentale dopo le conquiste del decennio precedente. La base è un testo teatrale di Jerome Lawrence e Robert E. Lee che era stato portato al suo massimo successo pochi anni prima con Henry Fonda e Jane Alexander come protagonisti, sostituiti nella trasposizione cinematografica da Matthau e Jill Clayburgh, ex-compagna di Al Pacino, attrice molto apprezzata a cavallo tra anni Settanta e Ottanta (fu chiamata anche da Bernardo Bertolucci per il ruolo principale de La luna, 1979).
La derivazione teatrale resta a tratti percepibile, benché Neame ce la metta tutta per portare la vicenda fuori dalle quattro pareti di interni insistenti. Restano infatti evidenti tracce di teatro nell’estrema brillantezza dei dialoghi, assai vivaci per tutta la prima metà, e in una consueta messinscena che punta tutto sul lavoro attoriale trascurando decisamente il linguaggio filmico.
L’innesco narrativo prende le mosse dalla morte di un anziano giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, che manda l’ambiente in fibrillazione per la curiosità di sapere chi sarà il sostituto designato. Con grande sorpresa viene nominata una donna giovane e avvenente, Ruth Loomis, primo caso nella storia americana di giudice donna a sedersi sugli scranni più alti del potere giudiziario nazionale. Sbalzata in un ambiente anziano e fortemente maschilista, Ruth cerca di farsi valere e rispettare entrando in aperto conflitto con Dan Snow, scettico e burbero giudice di lungo corso. Ma, attenzione, sui due casi più scottanti che Dan e Ruth si trovano ad affrontare sarà imprevedibilmente la donna ad assumere posizioni retrive, mentre Dan cercherà di restare fedele al proprio spirito progressista e libertario.

Sulle prime Una notte con vostro onore conquista simpatie e attestazioni di merito, impostando una commedia svelta e dai fitti scambi di battute sull’irruzione della donna in un ambiente stanco e abitudinario. È evidente che nel testo teatrale e nel film di Neame scorra l’intenzione di registrare il cambiamento epocale provocato dalle conquiste femminili degli anni Settanta, enorme fenomeno occidentale alla base della progressiva apertura di contesti professionali anche alla donna laddove fino a quel momento la presenza femminile era pressoché interdetta. In tal senso Una notte con vostro onore adatta gli schemi collaudatissimi della commedia classica americana a nuove condizioni sociologiche, cercando di inglobare nel suo canone le scosse che provengono dall’esterno. Ma per l’appunto si tratta di un adattamento ai tempi moderni a tutto vantaggio del canone cinematografico, sempre più stanco e fuori dal tempo, che con grande fatica tenta di arieggiare le proprie stanze chiuse.
Fin dalle prime battute Neame resta infatti ben ancorato a un immaginario visivo assai poco pertinente agli anni in cui il film fu realizzato. Se non fosse per l’irruzione del filmetto porno intorno al quale i giudici si accapiglieranno per deciderne l’artisticità o meno, di anni Settanta/Ottanta non si sentirebbe il profumo neanche a distanza. Il profilmico, gli abbigliamenti, le musiche, le stanze del potere, il fitto scambio dialogico tra i personaggi evocano l’eterno presente della commedia classica americana, che dagli anni Trenta cercava di sopravvivere a se stessa fino agli Ottanta con esiti sempre più discontinui.

Soprattutto suona interessante (e anche sinistro) il fatto che tale idea di commedia cerchi di allinearsi a quel presente storico-sociale rispettandone però le derive conservatrici. Il testo teatrale fu infatti abbastanza profetico poiché fu completato e portato in scena con un paio d’anni di anticipo rispetto alla prima vera nomina di una donna a giudice supremo da parte di Ronald Reagan. Il film, invece, realizzato nel 1981, apparve pressoché in simultanea con tale nomina, tanto che ne fu anticipata l’uscita in sala per cercare di stare quanto più possibile in linea con la cronaca del tempo. Ma per l’appunto si trattava dei primissimi mesi dell’era reaganiana, cosicché il film di Neame (non si sa quanto fedelmente rispetto al testo teatrale) sembra accentuare nel personaggio di Ruth Loomis i tratti reazionari delle sue vedute, in un territorio strano e ambiguo tra rivendicazione femminile e bacchettata moraleggiante. Quando Dan e Ruth si trovano a discutere della causa sul film porno da censurare o lasciare libero, Neame fa sforzi sovrumani per mantenersi equidistante tra il progressismo del vecchio Dan e il neo-moralismo della tenace Ruth, ma è evidente che in ultima analisi Ruth ci passi per donna forte, indipendente e dotata di buonsenso, mentre Dan è guardato con l’affetto che si riserva agli anziani brontoloni arroccati polemicamente sulle loro idee.

Del resto, il peccato originale di Una notte con vostro onore sta proprio nell’evocazione di un panorama moderno (questione femminile, pornografia) senza avere il coraggio di andare fino in fondo, bensì abbandonando la nave a metà del guado e portando il film verso tutt’altro nella seconda metà. Del destino del film porno non sapremo più nulla, mentre tutta la seconda parte è dedicata a una bega personale di Ruth in ambito di conflitto d’interessi decisamente poco avvincente.
Rimangono aperti due sospetti: uno più politico e ipocrita, ovvero l’apertura di un sentiero narrativo per restare nel contingente ma in modo del tutto acritico (e anzi con sottili simpatie per il personaggio di Ruth), l’altro più squisitamente cinematografico e produttivo, visto che il film mostra un montaggio affrettato e privo di equilibrio. Chissà, magari per uscire in sala a stretto ridosso della nomina effettuata da Reagan i produttori imposero ritmi rapidissimi di postproduzione e il film ne uscì inevitabilmente malconcio. È un fatto comunque che la moglie di Dan sparisca dal racconto in un baleno chiedendo il divorzio senza alcuna reale premessa narrativa, e che il film sbandi più volte procedendo a sbalzi e strappi improvvisi. Talvolta inutilmente prolisso, altrove inspiegabilmente ellittico. Neame ha il coraggio di evitare l’obbligo del risvolto sentimentale (appena abbozzato sul finale con una certa delicatezza), ma finisce anche per confezionare una commedia senz’anima e senza nerbo, contraddittoria, poco ispirata, sostanzialmente gratuita e tutta affidata all’estro dei suoi protagonisti.
Walter Matthau ripete più o meno il personaggio di sempre col pilota automatico, mentre Jill Clayburgh è come al solito esempio di grande professionalità. Entrambi prevedibilmente nominati al Golden Globe per migliori attori di commedia; entrambi preferibili altrove.

Extra: galleria fotografica.
Info
La scheda di Una notte con vostro onore sul sito di CG Entertainment.
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