Dal 3 luglio Max Ophüls in sala con Lab 80
A partire da lunedì tre luglio Lab 80 porta in sala in versione restaurata tre film di Max Ophüls: Tutto finisce all’alba (1939), Da Mayerling a Sarajevo (1940) e il suo capolavoro, Il piacere (1952).
Ancora film classici con il progetto Happy Returns! di Lab 80 film. Ed è la volta di una rassegna dedicata al grande Max Ophüls, maestro del cinema europeo che tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta ha realizzato numerose indimenticabili pellicole.
La rassegna, intitolata Max Ophüls – La giostra delle passioni, porta nei cinema italiani da lunedì 3 luglio tre film in versione restaurata digitale in 2K: Tutto finisce all’alba (Sans lendemain) del 1939, Da Mayerling a Sarajevo (De Mayerling à Sarajevo) del 1940 e Il piacere (Le plaisir) del 1952.
Tre film diversissimi tra loro, per soggetto e ambientazione, tutti girati con assoluta maestria e capacità compositiva: i movimenti di macchina sono vivaci; i protagonisti sono disegnati con straordinaria attenzione e le loro vicende sanno coinvolgere profondamente lo spettatore.
Tutto finisce all’alba è ambientato nella Parigi degli anni Trenta e dedicato alla complicata situazione sentimentale ed esistenziale della giovane Evelyne, rimasta vedova e senza risorse. Costretta a lavorare come entraîneuse in un locale notturno di Montmartre per mantenere sé e il figlio, ritrova un vecchio amore ma non ha il coraggio di ammettere la propria condizione: si affanna per mettere in scena le sembianze di una vita borghese ma si troverà di fronte a una scelta fatale. Una fascinazione, quella di Ophüls per il mondo dei protettori e delle “ragazze”, che trova nella storia di Evelyne lo spazio per esprimersi: il film, come ha affermato lo stesso regista, è stato censurato in diversi modi ed epoche.
Da Mayerling a Sarajevo racconta invece la vicenda delle vittime dell’attentato che il 28 giugno del 1914, a Sarajevo, diede inizio al primo conflitto mondiale. Francesco Ferdinando, giovane arciduca dalle idee progressiste, e la moglie Sophie Chotek, accettata a corte ma solo come “morganatica” poiché di rango inferiore, vivono un amore vero e felice, fino alla morte violenta. Edwige Feuillère è raffinatissima nell’interpretazione di Sophie Chotek e Ophüls non fa mistero delle sue posizioni antimilitariste.
Il piacere è la trasposizione cinematografica di tre racconti di Guy de Maupassant: Le masque, La maison Tellier e Le modèle, uniti dalla voce narrante di Jean Servais. L’amore, la purezza e la morte si confrontano con il tema del piacere e il regista compone un’opera che dimostra in pieno la solidità di tutta la sua produzione.