Uscite in sala 27 giugno 2024
Arrivata ufficialmente l’estate proliferano sul grande schermo recuperi dal passato più o meno recente (Visconti, Raimi, Garrone). Il proscenio però se lo prende con merito il nuovo film di Richard Linklater, una commedia scatenata che guarda dalle parti della screwball e avrebbe meritato nel settembre 2023 il concorso veneziano.
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HIT MAN – KILLER PER CASO
di Richard Linklater
Per quanto in Italia continui a essere poco conosciuto dal pubblico – anche quello velatamente cinefilo – Richard Linklater è uno dei giganti del cinema statunitense dell’ultimo trentennio. Lo testimonia questa spassosissima commedia che travalica ogni genere per raccontare della rappresentazione di sé, dell’ego, e di ciò che vogliamo/dobbiamo vedere in chi ci circonda. Da non perdere.
Gary Johnson è il killer professionista più ricercato di New Orleans. Chi lo assolda per uccidere la moglie o un socio ingombrante, però, farebbe meglio a guardarsi le spalle. Johnson, infatti, dietro i tanti travestimenti che indossa, è un professore universitario e un collaboratore della polizia. Dotato di un talento naturale per l’interpretazione drammatica, incastra uno dopo l’altro i suoi malcapitati clienti e li consegna alla giustizia. Le cose si complicano, però, quando incontra e s’invaghisce della bella Madison, disposta a tutto pur di liberarsi di un marito violento. [sinossi]
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A QUIET PLACE – GIORNO 1
di Michael Sarnoski
Cosa successe prima degli eventi raccontati nel dittico che arrivò sugli schermi alcuni anni or sono? Perché gli alieni sono attratti dai rumori? E come si fa a evitare di produrli all’interno di una megalopoli? Prova a spiegarlo questo thriller sci-fi diretto da Michael Sarnoski, che tenterà anche di replicare i fasti dei film di Krasinski. Riuscirà nel proposito?
Vivi il giorno in cui il mondo è piombato nel silenzio. [sinossi]
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FREMONT
di Babak Jalali
Babak Jalali attraversa l’oceano e si confronta con un indie-movie vecchia maniera, che guarda anche dalle parti di Jim Jarmusch (bianco e nero compreso). Gradevole, un po’ prevedibile, adatto al terminar di giugno.
Piccolo film esistenzialista dalle venature surreali, la quarta regia di Babak Jalali indaga il senso di stasi e lenisce le angosce dell’esperienza umana. Lo fa attraverso la storia di Donya, che nel vissuto autentico dell’attrice principale Anaita Wali Zada mette in risalto il tema dell’Afghanistan, delle difficoltà dell’immigrazione, e dell’ingiusto destino di tante figure che hanno pagato a caro prezzo la loro collaborazione con le forze americane nel corso degli anni. [sinossi]
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QUATTRO FIGLIE
di Kaouther Ben Hania
Di ambizioni Kaouther Ben Hania ne ha da vendere, e così una storia vera diventa l’occasione per lanciarsi in un ardito reenactment, che è però anche il limite principale dell’operazione. Troppa carne al fuoco, non sempre gestita nel modo migliore, e con una auto-attribuzione di “verità” che fa un po’ storcere il naso.
Olfa Hamrouni ha quattro figlie che vorrebbe maritare come ‘madama Dorè’, col principe di Spagna o magari con lo scudiero del re. Le figlie si ribellano e le maggiori finiscono divorate dai lupi. [sinossi]
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SHOSHANA
di Michael Winterbottom
Il nuovo film di Winterbottom, che finge Tel Aviv girando in Puglia, ha molte buone intenzioni alle spalle, ma nel complesso non convince, finendo ben presto per farsi avviluppare da spire melodrammatiche che gestisce a intermittenza.
Un thriller politico ambientato negli anni Trenta che affronta il modo in cui l’estremismo politico e la violenza creino una separazione tra le persone costringendole a scegliere da che parte stare. [sinossi]
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DOGMAN
di Matteo Garrone
Nessuno, vedendolo a Cannes e poi in sala sei anni fa, ebbe l’impressione che la versione non fosse quella voluta con forza da Matteo Garrone, e così non si sente chissà quale spinta emotiva verso questa “director’s cut” che rischia solo di disperdere quella asciuttezza che è uno dei pregi del film. Film che resta comunque molto bello, dunque rivederlo in sala non fa certo male.
Marcello ha due grandi amori: la figlia Alida e i cani del suo negozio di toelettatura, Dogman, che si trova in un quartiere degradato. L’uomo simbolo di quel degrado è Simone, che intimidisce e umilia chiunque gli capiti a tiro. I due hanno un rapporto simbiotico come lo squalo con il pesce pilota. Ma quando Simone userà il Dogman come base per una rapina, gli equilibri tra i due salteranno. [sinossi]
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SPIDER-MAN
di Sam Raimi
Oltre vent’anni sono trascorsi da quando Sam Raimi risiede vita a uno dei supereroi più celebri e amati in assoluto. Aprendo la strada all’era dei cinecomic, ma con una classe, una potenza cinematografica e una libertà espressiva che nessun altro in quel campo può vantare.
Peter Parker è un giovane studente di college, non particolarmente brillante, che vive assieme agli amati zii ed è segretamente innamorato della bellissima Mary Jane Watson. Durante una visita a un laboratorio, il giovane viene morsicato da un ragno che ha fatto da cavia per numerosi esperimenti. Il giorno dopo Parker vede la sua massa muscolare aumentare, la miopia scomparire, i cinque sensi acuirsi e si rende conto di poter lanciare dai polsi delle resistenti ragnatele, ma purtroppo per lui l’euforia dura poco: lo zio viene infatti ucciso durante una rapina. [sinossi]
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IL GATTOPARDO
di Luchino Visconti
Davvero avete bisogno di qualcuno che vi convinca ad andare in sala per godere sul grande schermo di uno dei più plateali capolavori della storia del cinema italiano ed europeo? Davvero? Suvvia, non ci crede nessuno.
Il principe di Salina, legato alle sue tradizioni ma capace di capire il corso delle cose, deve affrontare l’arrivo in Sicilia dei piemontesi. Il suo amato nipote Tancredi addirittura milita nelle camicie rosse di Garibaldi. Il resto della famiglia, moglie e figli, è conservatore e bigotto. All’arrivo dei garibaldini, che tutti accolgono come una tragedia, il principe capisce che il futuro è quello e si schiera col nuovo corso. Favorisce le nozze di Tancredi con la figlia di un ricco borghese (altro segnale del tempo). [sinossi]
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Questa settimana escono anche Amen (2023) di Andrea Baroni, Animali randagi (2024) di Maria Tilli. Buone visioni!