Il sindacalista
Spassosissimo e caratterizzato da un ritmo a tratti travolgente, Il sindacalista di Luciano Salce si delinea a cinquant’anni di distanza come un apologo spaventosamente profetico e lungimirante sulla deriva socio-antropologica del mondo del lavoro italiano fino ai giorni nostri. Leggi tutto
L’istruttoria è chiusa: dimentichi
Atto d’accusa contro le mille storture dell’istituzione carceraria italiana, L’istruttoria è chiusa: dimentichi di Damiano Damiani prosegue la polemica civile connaturata a molto del cinema dell’autore friulano spostando parallelamente il focus verso una disamina della fragile consistenza etica della mentalità borghese. Leggi tutto
Io ho paura
Capolavoro dimenticato di Damiano Damiani, Io ho paura espande l’orizzonte della cupissima Italia contingente e coeva al film fino ad altezze vertiginose di allegoria universale. Un congegno narrativo perfetto in cui un’avvincente superficie noir nasconde profonde stratificazioni esistenziali. Leggi tutto
Perché si uccide un magistrato
Il cinema italiano d’impegno civile interroga se stesso. Perché si uccide un magistrato di Damiano Damiani tenta di indagare il rapporto tra cinema/giornalismo e realtà spostando il baricentro del mafia-movie dalla diretta denuncia allo scandaglio dei medesimi strumenti di narrazione e polemica sociale. Leggi tutto
L’avvertimento
L’avvertimento di Damiano Damiani si allontana dal riferimento diretto e conclamato all’attualità sfondando verso territori allegorici e metafisici. Eccessivo, consapevolmente manierato e paradossale, è anche un film cupamente profetico sull’immutabilità tutta italiana del rapporto tra verità e Potere. Leggi tutto
Scusate il ritardo
Scusate il ritardo, il film che consacra definitivamente Massimo Troisi come nome di punta della commedia italiana dei primi anni Ottanta, riprende i punti fermi della poetica dell'autore napoletano: il rapporto con le radici culturali, l'indolenza nell'affrontare la vita, la disillusione. Leggi tutto
Il secondo tragico Fantozzi
Il secondo tragico Fantozzi è passato alla storia (non solo) del cinema per la reazione del protagonista alla versione parodistica de La corazzata Potëmkin. Su quel “È una cagata pazzesca!” si è dibattuto oltre ogni dire, al punto da dimenticare per strada un capolavoro della commedia italiana. Leggi tutto