October Sonata
di Somkiat Withuranij
October Sonata di Somkiat Withuranij è una love story inespressa, in cui il pensiero prende nettamente il sopravvento sul tatto, e la mancanza si sostituisce alla presenza. Nel 2010 al Far East Film Festival di Udine.
Pene d’amor ricordate
L’8 ottobre del 1970, mentre si svolgono i funerali del leggendario attore Mitr Chaibancha, una ragazza barcolla esausta nel mare di folla. Sotto la pioggia, va a sbattere contro una macchina e sviene. Il guidatore sta andando nella provincia di Cholburi, e lei si fa dare un passaggio; vuole vedere il luogo della morte del grande divo. In quel breve lasso di tempo passato insieme, i due si innamorano, promettendosi di ritrovarsi due anni dopo, sempre l’8 ottobre… [sinossi]
Per quanto October Sonata con ogni probabilità finirà per passare alla storia del cinema come il vero e proprio esordio alla regia di Somkiat Withuranij, dopo la direzione condivisa con Pantham Thongsaeng per Mid Road Gang nel 2007, il nome del suo autore attraversa in maniera più o meno visibile l’intera storia del cinema thailandese degli ultimi venti anni, vale a dire a ridosso della rinascita produttiva che ricevette il titolo di new wave thai. Tra collaborazioni alla sceneggiatura, varie professionalità affrontate sul set e un solido curriculum da aiuto regista, Withuranij dovrebbe essere considerato un vero e proprio veterano: così non è, per quel paradosso critico che tende a dividere in compartimenti stagni i diversi compiti da assolvere prima, durante e dopo le riprese di un film. Eppure è impossibile non cogliere in October Sonata quella stabilità narrativa e stilistica per raggiungere la quale, casi sporadici e miracolosi a parte, è necessaria davvero tanta gavetta: perché il pregio migliore di questo strano melodramma politico è con ogni probabilità quello di non lasciarsi andare a un’estenuante ricerca del climax narrativo, preferendo agire in maniera laterale, con uno stile deciso e sommesso allo stesso tempo.
Ma, al di là delle doverose riflessioni sull’approccio alla macchina da presa da parte di Withuranij, l’elemento portante di October Sonata, la peculiarità che permette di distinguerlo dall’oceano di “semplici” storie d’amore che si avvicendano annualmente sul grande schermo, è da rintracciare nella scelta storica in cui il film viene ambientato, vale a dire tra il 1970 e il 1984. L’8 ottobre del 1970 avvenne una tragedia che scosse in profondità l’animo del popolo thailandese: Mitr Chaibancha, vera e propria star della cinematografia thai [1] morì in seguito alla caduta dall’elicottero su cui viaggiava durante le riprese di The Golden Eagle [2], lasciando il paese nella prostrazione più totale. Casualmente sempre durante il mese di ottobre, nel corso degli anni seguenti, si verificarono fatti di capitale importanza per la storia politica e sociale dell’ex reame del Siam: il 14 ottobre del 1973 gli studenti universitari scesero in piazza per la prima volta nella loro storia per protestare contro la giunta militare salita al governo, e in difesa della carta costituzionale [3]. Dopo anni di continuo tira e molla tra le parti, con una dura propaganda governativa contro il movimento universitario e la proliferazione dell’ideologia marxista, il 6 ottobre del 1976 i comitati studenteschi furono attaccati dai militari armati; i fortunati che non trovarono la morte per le strade di Bangkok finirono per rifugiarsi nella giungla, in attesa di tempi migliori, che in Thailandia continuano a non trovare una loro definitiva realizzazione (si pensi al populismo governativo di Takshin Shinawatra, il “Berlusconi thai”).
Questi cenni storici dovrebbero permettere di cogliere con una certa precisione l’impegnativo compito assunto da Withuranij: October Sonata, oltre a segnalarsi come una straziante descrizione dell’amore irrisolto e al contempo eterno, rappresenta una delle più coraggiose incursioni nella travagliata storia della Thailandia dell’ultimo quarantennio. Senza mai dimenticare la sua natura prettamente popolare, e la centralità del rapporto impossibile tra l’intellettuale comunista e la giovane e apparentemente sprovveduta analfabeta – solo da principio – Withuranij non rinuncia a una netta e decisa scelta di campo, descrivendo con toni assolutamente privi di compromesso la vergognosa messa al bando di un’intera generazione di giovani, colpevoli di aver seguito l’ideologia meno apprezzata dal governo. È proprio quando si tratta di trascinare in scena le aberrazioni perpetrate nel corso di quegli anni che Withuranij piazza alcuni dei suoi colpi migliori (il rogo dei libri della scuola d’infanzia su tutti), colpendo nel segno e distanziandosi dalla stragrande maggioranza dei prodotti popolari visti in Thailandia nell’ultimo lustro. Ma l’intuizione più convincente, con ogni probabilità, è quella legata alla costruzione di una storia d’amore in cui i due protagonisti in pratica non si trovano mai nella stessa sequenza: se si toglie l’incipit, e un altro paio di anni (il film si svolge solo ed esclusivamente durante i diversi 8 ottobre) i due giovani non hanno mai la possibilità di incontrarsi nel bungalow in cui è nato il loro amore. Quella che ne viene fuori è dunque una love story inespressa, in cui il pensiero prende nettamente il sopravvento sul tatto, e la mancanza si sostituisce alla presenza. Un viaggio nella memoria di due giovani che diventa, passo dopo passo, un percorso a salti nella memoria collettiva di un popolo e di uno stato contraddittorio e da (ri)scoprire, anche e soprattutto in Italia.
Note
1. All’epoca lo stato della produzione e della distribuzione cinematografica in Thailandia viveva ancora in una sorta di preistoria, con sale di proiezione pressoché assenti al di fuori della capitale, film mancanti dell’audio doppiati in diretta dai proiezionisti nelle fiere di campagna e una totale incuria nella conservazione delle pellicole.
2. Il 7 ottobre del 2010, a quarant’anni esatti dalla morte di Chaibancha, uscirà nelle sale thailandesi l’attesissimo remake di The Golden Eagle, diretto dal genialoide Wisit Sasanatieng, già autore de Le lacrime della tigre nera e Citizen Dog, nonché ideatore di Nang nak di Nonzee Nimibutr e di Slice di Kongkiat Khomsiri, presentato al Far East 12.
3. La costituzione thailandese ha una storia piuttosto complicata, visto che ha subito quattordici riscritture più o meno parziali fra il 1932 e il 1987.
Info
Il trailer di October Sonata.
- Genere: drammatico, sentimentale
- Titolo originale: Ruk tee ror koi
- Paese/Anno: Thailandia | 2009
- Regia: Somkiat Withuranij
- Sceneggiatura: Somkiat Withuranij
- Fotografia: Teerawat Rujintham
- Interpreti: Pitsanu Nimsakul, Ratchawin Wongviriya, Thanawat Wattanapoom
- Colonna sonora: Kaiwal Kulwattanotai
- Produzione: NGR
- Durata: 113'