Possessed
di Lee Yong-Joo
Con un passato da architetto alle spalle, Lee Yong-Joo esordisce alla regia con Possessed, presentato al Far East Film 12 come uno dei migliori prodotti horror coreani degli ultimi anni: effettivamente il film non tradisce le aspettative e si presenta come un progetto valido e ben costruito, che riproduce diligentemente i pilastri fondanti del genere.
L’airone bianco
Hee-Jin, studentessa universitaria, viene svegliata dalla telefonata di sua madre, donna dalla ferrea fede cristiano evangelica, che le comunica della scomparsa di So-Jin, la sorella minore dotata di un misterioso “dono spirituale” connesso alla fase post-traumatica di un tragico incidente. L’investigatore Tae-hwan, contattato per seguire il caso, liquida la vicenda annoverandola fra le classiche fughe domestiche adolescenziali. Mentre la madre continua ad affidarsi alla preghiera, Hee-Jin inizia a conoscere dettagli inquietanti su una presunta attività sciamanica gestita negli appartamenti circostanti: la situazione precipiterà quando i vicini inizieranno a suicidarsi nei modi più disparati, mentre si insinua il sospetto che tutte queste morti possano essere collegate alla presenza e all’opera di So-Jin. [sinossi]
La pellicola affronta con sapienza lo spirito di indagine sul soprannaturale, coinvolgendo con naturalezza anche l’analisi del discorso demoniaco: ispirato da un mood legato alle atmosfere dell’horror retrò, Possessed manipola senza difficoltà un ampio repertorio simbolico, che contribuisce ad arricchire la scacchiera di interessanti pedine interpretative. Il rapporto fra vita e morte e la riflessione sull’esperienza della malattia si presentano come spunti significativi nel tortuoso sentiero nel quale si addentra la protagonista, trascinata suo malgrado in un mondo mistico e inquietante che mette a rischio tutte le sue certezze.
Infatti oltre alla descrizione centrale del ruolo della presenza demonica in un nucleo umano ristretto, Lee Yong-Joo si sofferma in particolare su un interessante nucleo riflessivo dedicato al controverso ruolo della religione e della fede estremista: i personaggi che popolano la pellicola sono spesso schiavi del loro credo (sia esso cristiano o sciamanico) e condizionano il loro operato e quello altrui secondo i dettami della loro scala di valori, senza calibrarne le conseguenze. L’oppio dei popoli marxista qui si riformula in un contesto oscuro, dove il soprannaturale si trasforma in una terra di confine fra letture diverse, apparentemente antitetiche ma forse non così distanti.
Possessed è un film d’atmosfera, dove l’angoscia sottile che abbraccia l’intera pellicola si colora delle ampie sfumature della suggestione spettrale: accostato (forse con eccessivo entusiasmo) ai grandi maestri dell’horror italiano, Lee Yong-Joo è sicuramente abile nei riprodurre i cliché del genere senza cadere nella prevedibilità, ma non riesce sempre a svincolarsi dai suoi modelli rimanendo imbrigliato in uno sguardo che probabilmente paga l’assenza di una consistente carica originale. Esordio certamente pregevole, il film evita solo parzialmente i difetti spesso presenti nelle opere prime: la coerenza narrativa infatti resiste con efficacia fino alla prima metà del film (solida e accattivante nel suo dipanarsi) ma si perde nel secondo segmento, quando l’approccio alle circostanze diventa più frettoloso e meno attento al racconto. Le situazioni si risolvono quindi con fare sbrigativo e soprattutto il finale si abbandona a una conclusione forse non all’altezza di una pellicola lineare e allo stesso tempo piacevolmente intricata nel suo impianto formale, dove sia la spazialità che i tempi scenici vengono sottoposti a un preciso calcolo.
Stilisticamente cupo ed elegante al tempo stesso (ne è l’emblema l’airone bianco che accompagna le sequenze rivelatrici del film) Possessed è un horror quadrato, suggestivo e forte: la Corea del brivido centra il bersaglio fra un talismano e un crocifisso.
Info
La scheda di Possessed sul sito del Far East.
- Genere: horror, thriller
- Titolo originale: Bool-sin-ji-ok
- Paese/Anno: Corea del Sud | 2009
- Regia: Lee Yong-Joo
- Sceneggiatura: Lee Yong-Joo
- Fotografia: Jo Sang-Yoon, Min Kyu-dong
- Montaggio: Kim Sang-beom
- Interpreti: Bo-yeon Kim, Chang-jik Lee, Eun-Kyung Shin, Hie-kyung Moon, Ji-eun Oh, Sang-mi Nam, Seung-yong Ryoo, Shim Eun-kyung, Yeong-Nam Jang
- Colonna sonora: Kim Hong-jib
- Produzione: Achim Pictures, Showbox/Mediaplex, Tiger Pictures
- Durata: 112'