Ci vediamo domani
di Andrea Zaccariello
Black comedy d’ambientazione pugliese, Ci vediamo domani è l’esordio alla regia di Andrea Zaccariello, immaturo ma senz’altro interessante.
Non è un paese per giovani
Marcello Santilli, un quarantenne irrequieto attratto dalla facile ricchezza ma ridotto sul lastrico, scopre che in Puglia c’è un paese abitato da tantissimi vecchi. Ecco l’affare: aprirà un’agenzia di pompe funebri. Ma i giorni passano. E nemmeno un decesso, non una malattia, né un piccolo malore. Sembra impossibile: in quel paese non si muore! [sinossi]
Pietrafrisca non è un paese per giovani, ma quando Marcello Santilli, il protagonista di Ci vediamo domani, se ne farà una triste ragione, purtroppo sarà troppo tardi. A quel punto, però, il suo progetto di sbarcare il lunario dopo una vita fallimenti professionali e familiari aprendo un’agenzia di pompe funebri in un paesino del sud popolato da una manciata di anime ultraottantenni, si arenerà in via definitiva. Questo perché gli arzilli vecchietti che abitano il piccolo centro del tarantino dove lo sfortunato quarantenne romano decide di avventurarsi in cerca di “facili” guadagni non hanno nessunissima intenzione di tirare le cuoia. Di conseguenza, plot alla mano, la scelta di concedersi la più ingenua delle parafrasi, scomodando il titolo di una celebre pellicola dei fratelli Coen, diventa una tentazione davvero irresistibile, nonostante tra quest’ultima e l’opera prima di Andrea Zaccariello non vi sia alcun punto di contatto. Ciò che resta è, dunque, solo un simpatico gioco di parole usato per mettere ancora più in risalto il divertente e originale baricentro drammaturgico su cui ruota e si sviluppa il film del regista emiliano, qui alle prese con la prima prova sulla lunga distanza dopo una fortunata gavetta nella produzione breve con una serie di pluri-premiati cortometraggi e spot pubblicitari.
Ma se proprio bisogna insistere sui paragoni, allora la scelta più consona da fare porterebbe la mente del cinefilo di turno a rivolgere il pensiero da altre parti, sicuramente più adatte rispetto a Non è un paese per vecchi, a cominciare proprio dalla docu-fiction in due parti di Pippo Mezzapesa dedicata alla figura di Pinuccio Lovero, nella quale un uomo che sogna di diventare un becchino, una volta assunto a tempo determinato in un cimitero alle porte di Bitonto non ha di che lavorare perché in zona non si registra alcun decesso. E se questo ancora non bastasse allora bisognerebbe spingersi ancora più in là nel tempo sino al 1985, anno in cui Ron Howard portò al cinema il primo capitolo di Cocoon. Certo anche in questo caso il paragone è piuttosto ardito, ma spogliato della veste fantascientifica, la pellicola di Howard, nella quale un gruppo di anziani amici di vecchia data trova per caso in una piscina la fonte dell’eterna giovinezza e dell’immortalità, ha qualche lontana e flebile assonanza. Non si tratta della stessa fonte di natura aliena dalla quale attingere l’ambito nettare della longevità come avviene ai protagonisti di Cocoon, ma resta il fatto che in Ci vediamo domani l’attempata popolazione locale il segreto della vita eterna deve averlo scovato da qualche parte per riuscire a ingannare così a lungo la morte, magari nel microclima, nel cibo o più semplicemente nell’aria buona che si respira tra le montagne dove il paesino è arroccato.
Paragoni e assonanze a parte, sul film di Zaccariello spira un vento alquanto positivo, che consente all’operazione di strappare qualcosa in più della mera sufficienza. Un giudizio che avrebbe potuto di gran lunga lievitare se solo nello script firmato dallo stesso regista, in collaborazione con Paolo Rossi, non si palesasse l’epidermico bisogno di dilatare il racconto per dire di più di quanto la storia in sé avesse realmente bisogno. A mancare è soprattutto il dono della sintesi un difetto piuttosto diffuso negli esordienti sin dalla notte dei tempi della Settima Arte. Fatto sta che in fase di scrittura, Zaccariello accumula digressioni e finali senza rendersene conto. Interessante e riuscito è, invece, il cambio di registro che consente al racconto di trovare un nuovo slancio. Le varie sfumature e gradazioni della commedia (da quella degli equivoci a quella grottesca, passando per la black comedy dal retrogusto very british) si mescolano e si cedono di volta in volta il testimone, lasciando spazio anche a incursioni il cui tono si fa decisamente più serioso. Si ride e ci si commuove come vuole la vita e la tradizione della commedia all’italiana old style, anche se il modello di riferimento è ancora in là dal trovare la medesima corrispondenza dal punta della forza drammaturgica, tanto in chiave emotiva quanto in quella della veicolazione dei messaggi che la storia intende trasferire allo spettatore.
Tuttavia ciò che ne viene fuori è una pellicola semplice e sobria, legata a temi classici come la vita e la morte, l’amicizia e i legami familiari, sui quali l’umanità, e di riflesso il cinema, si arrovellano da secoli. Ad animarla sullo schermo un simpatico e assortito gruppo di inossidabili vecchietti (tra cui il Paulie di Rocky, Burt Young) capitanato da un Enrico Brignano più trattenuto del solito, ma a suo agio nel restituire la doppia anima di Santilli senza dovere rinunciare ai suoi frenetici e logorroici monologhi (la visita dal dottore). Zaccariello da parte sua dirige con sicurezza e mestiere attori professionisti e non, mentre dietro la macchina da presa si lascia andare a qualche leziosaggine stilistica che stona (la presenza di una serie di dolly di troppo), ma che a conti fatti non influisce negativamente sulla performance registica nel suo complesso.
Info:
Il trailer di Ci vediamo domani su Youtube
- Genere: commedia
- Titolo originale: Ci vediamo domani
- Paese/Anno: Italia | 2013
- Regia: Andrea Zaccariello
- Sceneggiatura: Andrea Zaccariello, Paolo Rossi
- Fotografia: Giancarlo Lodi
- Montaggio: Rinaldo Marsili
- Interpreti: Burt Young, Enrico Brignano, Francesca Inaudi, Giorgia Wurth, Giulia Salerno, Ricky Tognazzi
- Colonna sonora: Giovanni Luisi
- Produzione: Moviemax Media Group, Smile Production
- Distribuzione: Moviemax
- Durata: 103'
- Data di uscita: 11/04/2013
