Welles a Monaco nel centenario della nascita
A cento anni dalla nascita di Orson Welles (e a trenta dalla morte), il Munich Film Musem dedica una retrospettiva completa al cineasta americano, mettendo in cartellone anche i suoi film incompiuti, da The Deep a The Other Side of the Wind. Dal sette luglio al due agosto a Monaco, un mese con Orson Welles.
Si profila per la prossima estate un evento imperdibile per tutti gli amanti del cinema di Orson Welles: una retrospettiva completa delle sue opere, compresi i film incompiuti, che si terrà al Munich Film Museum dal 7 luglio al 2 agosto. L’occasione, che intende celebrare il centenario della nascita (e il trentennale della morte) del cineasta americano, è particolarmente ghiotta proprio perché sarà possibile visionare tutto l’enorme materiale composto dai film non finiti, da The Deep a The Other Side of the Wind, per una sorta di replica – e di aggiornamento – di quanto mostrato nel 2006 al Festival di Locarno, quando per la prima – e finora unica – volta fu possibile assistere a una rassegna (semi)integrale dei suoi film. Che poi quest’omaggio si tenga al Museo di Monaco di Baviera è per certi versi una conseguenza inevitabile: è a questa istituzione museale che infatti, ormai parecchi anni fa, Oja Kodar – ultima compagna di Welles – ha depositato tutto il materiale relativo ai progetti incompiuti del regista. Tutti tranne il Don Chisciotte, di cui infatti a Monaco si vedranno solo alcune sequenze, visto che sul film ispirato al romanzo di Cervantes è in corso una diatriba più che decennale, a proposito della quale abbiamo parlato nell’intervista a Ciro Giorgini.
Ciò detto, le rarità in programma sono tantissime, dai 42 minuti di The Other Side of the Wind ai 25 di The Dreamers (altro film, dopo Una storia immortale, che prendeva spunto dall’opera di Karen Blixen, la scrittrice preferita di Welles), all’Orson Welles Show – puntata pilota di uno show televisivo sul genere del Dean Martin Show, che purtroppo non venne comprato da nessuna televisione – fino al Re Lear del ’53, adattamento ad opera di Peter Brook del dramma shakespeariano, con Welles nei panni del re decaduto.
Dal 7 luglio al 2 agosto ci sarà dunque la possibilità di vedere tutto ciò e di liberarsi dalle varie incrostazioni critiche che nel corso dei decenni hanno avvolto il cinema wellesiano in una serie di definizioni cliché come la profondità di campo, il piano-sequenza, la presunta decadenza artistica negli ultimi lustri della sua vita, ecc. Basta vedere cinque minuti di The Other Side of the Wind per capire che un’autentica analisi di tutti i rivoli di cui si compone il cinema di Welles va ancora fatta.