The Face Reader

The Face Reader

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Affresco storico e melò familiare nel dramma in costume The Face Reader. Presentato al FEFF 2014 e con protagonista il divo coreano Song Kong-ho.

Giù la maschera

Nella Corea del 1455, Nae-Kyung è un esperto in fisiognomica, che riesce a valutare la personalità, lo stato mentale, le abitudini e il futuro degli individui osservando la loro faccia. Un pomeriggio riceve la visita dell’attraente Yeon-Hong, che gestisce un bordello a Hanyang. Con l’inganno, la donna riesce a convincere Nae-Kyung, suo figlio e il cognato a seguirla. L’incredibile talento di Nae-Kyung lo condurrà ad essere assunto a corte, dove riuscirà a identificare un pericolo imminente che riguarda il principe ereditario appena salito al trono. [sinossi]

Quello del dramma storico in costume, con il suo correlato di intrighi di corte e morti violente, è uno dei generi più frequentati dal cinema sud-coreano, strumento utilissimo e sottile per rileggere, all’interno dei conflitti di un passato più o meno lontano, una serie di problematiche attinenti alla contemporaneità. Certo è però assai difficile che questi riferimenti possano essere compresi da un pubblico occidentale, al quale resta comunque – e non è certo poca cosa – il piacere visivo e narrativo di prodotti solitamente di pregevole fattura. È ben consapevole di questi nostri limiti cognitivi, al punto di annunciarlo dal palco del Far East Film Festival di Udine, il regista Han Jae-rim, che alla kermesse udinese ha presentato The Face Reader, affresco storico ambientato nella Corea del 1455, durante una profonda crisi della dinastia Joseon.

Tra i maggiori incassi del box office coreano nella stagione cinematografica tutt’ora in corso, The Face Reader ripone la sua maggiore originalità nell’insolito mestiere del suo protagonista, ruolo assegnato oltretutto ad una vera e propria star, ovvero quel Song Kong-ho che oltre ad essere presente in questa selezione 2014 del FEFF anche con l’ottimo The Attorney (davvero strepitosa la sua performance) è noto al livello internazionale per i suoi ruoli in The Host e nel recente Snowpiercer di Bong Joon-ho.
Questa volta l’attore incarna Nae-kyung, un modesto venditore di spazzole di provincia che, grazie alle sue eccezionali doti di fisionomista, finirà per essere assoldato alla corte reale. Tramite la sua lettura del volto, il nostro eroe per caso è infatti in grado di individuare vizi e virtù di chi ha di fronte, interpretarne il vissuto e sovente predirne il futuro, e questa è una virtù perfetta per un dignitario di corte, fedele servitore e consigliere del proprio sovrano. I problemi iniziano però quando il Re passa a miglior vita, lasciando a succedergli sul trono un imberbe erede, attorno al quale si scatenano una serie di complotti, con tanto di dignitari corrotti e aghi avvelenati.
Non tutto va dunque per il meglio per Nae-kyung in questo brusco passaggio dalla propria quieta capanna al covo di vipere che si agita nel palazzo reale, ma di certo per un lettore di volti in questo secondo ambiente offre delle prospettive di carriera sono molto più proficue.

Concentrato sul potere affabulatorio della sua storia, The Face Reader prosegue costantemente al seguito del suo protagonista, utilizzandolo come reagente per una serie di incontri ed eventi, utili a costruire attorno a lui una crescente e opprimente condizione di pericolo. Se infatti nella prima parte del film, il tono del racconto è leggero e scanzonato (divertono in particolare le sequenze in cui il protagonista si prodiga nella lettura dei volti), il clima si fa via via ben più teso e cupo a partire dalla morte del sovrano; di conseguenza cambia anche nettamente la fotografia del film, che passa da luci diurne quasi abbaglianti (scelta insolita per un period drama) ad una prevalente ambientazione notturna.

Il dramma pronto ad esplodere non possiede poi soltanto un portato storico, ma finisce per riguardare anche gli affetti di Nae-kyung e in particolare il fragile figlio, divenuto anch’egli una personalità di corte.
E così, seppure privo di particolari guizzi creativi o di stampo autoriale – il regista Han Jae-rim dimostra di conoscere il mestiere, ma nulla di più – The Face Reader si palesa come un intelligente e riuscito mix tra il resoconto della crisi irreversibile della dinastia Joseon e un melò familiare straziante e crudo, perfetto per un coinvolgimento emotivo del pubblico, a qualsiasi latitudine.

INFO
La scheda di The Face Reader sul sito del Far East Film Festival.
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