On the Bowery
On the Bowery di Lionel Rogosin adotta metodi espressivi a metà fra il documentario e il neorealismo dedicandosi alla narrazione di un microcosmo di emarginati prigionieri dell’alcool nel cuore della New York anni Cinquanta. Leggi tutto
Foglie d’autunno
Robert Aldrich affronta con Foglie d'autunno alcuni dei temi classici del melodramma, a partire dal passato burrascoso che riemerge per mettere in crisi lo status quo faticosamente raggiunto, ma poi dirazza alla sua maniera muovendosi anche in direzione del thriller paranoide. Leggi tutto
Quella che avrei dovuto sposare
L'ultimo mélo in bianco e nero alla Universal per Douglas Sirk, prima di passare al technicolor e firmare le sue opere più celebri, è Quella che avrei dovuto sposare (titolo italiano per There's Always Tomorrow), del 1956. Leggi tutto
Dietro lo specchio
Melodramma famigliare, thriller, horror: Dietro lo specchio è uno dei film meno incasellabili di Nicholas Ray. Un film al tempo stesso politico e simbolico, in cui il regista aggiorna le modalità del cinema espressionista sfruttando le ombre, i colori e l'uso del CinemaScope. Leggi tutto
Come le foglie al vento
Tra gli apici dei melodrammi del periodo d'oro alla Universal di Douglas Sirk, Come le foglie al vento racchiude tutti quegli elementi suggeriti di distruzione gentile della società americana, rappresentata come una monade capitalistica, patriarcale e classista. Leggi tutto
Inizio di primavera
Distribuito dalla Tucker Film, il film ci riporta nei territori della crisi coniugale e della vita dei salaryman. Ennesima splendida variazione sul tema di Ozu, col suo cinema immediatamente riconoscibile, imitabile ma irriproducibile, rarefatto e struggente. Leggi tutto
Moby Dick, la balena bianca
Tradurre in immagini Moby Dick, il capolavoro letterario di Herman Melville, è un'impresa improba, al di là di ogni possibilità di riuscita. Probabilmente ne era cosciente anche John Huston, che nel 1956 si lanciò nell'impresa trasformando il film in una speculazione sul cinema stesso. Leggi tutto
L’uomo che sapeva troppo
Nel 1956 Alfred Hitchcock decide di dirigere un nuovo adattamento de L'uomo che sapeva troppo, da lui già messo in scena nel 1934 quando ancora viveva e lavorava in Inghilterra. Un'occasione per ragionare sul concetto di tempo, e di dilatazione dell'attesa. Leggi tutto