Cosceneggiato da Ingmar Bergman, La furia del peccato di Gustaf Molander s’interroga sul mistero dell’animo umano e sull’inconoscibilità dell’altro, sposando un’idea di racconto moderno in cui nulla è certo e acquisito. Il racconto univoco è in scacco, la verità resta imprendibile. Leggi tutto
Titolo rimosso dalla cosmogonia cinematografica di Ingmar Bergman, Ciò non accadrebbe qui, girato nel 1950, riesce a mettere in scena - pur nelle sue grossolanità ideologiche - un convincente thriller dal sapore hitchcockiano, al cui centro vi è la figura di una donna sposata a una spia comunista. Al Cinema ritrovato 2018. Leggi tutto
Primo lavoro di Bergman basato su una sceneggiatura originale, pensato appositamente per il grande schermo, La prigione anticipa molti dei temi successivi del cineasta, esplicitando la tensione morale e spirituale (ma anche l’approccio intimamente pessimista) del suo cinema. Leggi tutto
Tra i lavori giovanili di Ingmar Bergman Un'estate d'amore è uno di quelli in cui con maggior forza sembrano emergere i tratti distintivi della poetica del regista, dalla metafora dell'estate come istante di giovinezza fino al concetto della perdita della fede, e dunque anche dell'amore. Leggi tutto
Opera prima su commissione, Crisi di Ingmar Bergman rivela un universo espressivo già fortemente personale, che fin dal primo film scava a fondo nelle ambiguità psicologiche dei suoi personaggi, alla ricerca di una (impossibile) idea d'amore libero e necessario per l'altro. Leggi tutto