Presentato alla 43ª edizione delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, nell'ambito dell'omaggio allo scenografo e costumista Ben Carré, La danzatrice rossa è un film del grande Raoul Walsh del 1928, appartenente alla fase di transizione con il sonoro. Leggi tutto
Folly of Vanity è una sorprendente opera del 1924 di Maurice Elvey e Henry Otto, che funziona con un clamoroso cambio di registro: da un film naturalistico a sfondo sociale, sui vizi della borghesia, si passa alla stravaganza fantasy di un reame sottomarino. Leggi tutto
Quintessenza della concezione stessa del genere western, della corsa verso l’ovest come mito fondante dell’America come civiltà, 3 Bad Men (I tre birbanti) è l’ultimo western muto di John Ford, tassello perfetto della sua epopea cinematografica. Leggi tutto
Montagne russe (State Fair, 1933) di Henry King è il toccante affresco di sogni e speranze di un’America rurale dove ciò che conta sono maiali strigliati e sottaceti, carne macinata e mucche da mungere, l’amore per la propria terra e il desiderio di fuggire via. Forse. A Il cinema ritrovato di Bologna. Leggi tutto
Aurora di Friedrich Wilhelm Murnau è, come recita il sottotitolo, la canzone di due esseri umani. Un poema lirico sull'abbandono e la riconquista, sulla tentazione come primo pericolo ma anche unico elemento in grado di restituire vita là dove è sopraggiunta la morte. Un'opera sublime. Leggi tutto
In Venezia Classici, tra i vari restauri in digitale del 2016, è apparso anche The Brat, scatenata commedia antiborghese diretta da John Ford nel 1931. Leggi tutto
Nella sezione Il Canone rivisitato delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, è stato presentato Regeneration, gangster movie "classico" sospeso tra criminalità e redenzione, che segnò l'esordio al lungometraggio di Raoul Walsh. Leggi tutto