Un gatto a Parigi

Un gatto a Parigi

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Un gatto a Parigi è un luminoso esempio di film per bambini, nel senso positivo del termine. Non siamo di fronte a un linguaggio banalizzato e traboccante birignao che si rivolge a un pubblico di supposti decerebrati, ma a un prodotto pensato come un intrattenimento intelligente, artisticamente e tecnicamente accurato, mai banale dal punto di vista narrativo e visivo. In sala dal 18 dicembre.

Il gatto sul tetto che scoatta

Il gatto Dino ha una doppia vita. Di giorno vive con la piccola Zoé, l’unica figlia di Jeanne, un commissario di polizia. La notte scala i tetti di Parigi in compagnia di Nico, un ladro di grande talento. Tutto si complica quando il nemico pubblico numero uno Victor Costa, che ha ucciso il marito di Jeanne e padre di Zoé, decide di rubare la statua gigante del Colosso di Nairobi, sorvegliata da Jeanne… [sinossi]

Nella sezione Generation della Berlinale si trova sempre materiale interessante, anche d’animazione. Registrata la presenza di Michel Ocelot, con l’elegante ma non ispiratissimo Les contes de la nuit, e il poco incisivo passaggio del lungometraggio danese The Great Bear di Esben Toft Jacobsen, torniamo dalla kermesse teutonica con un piccolo gioiello o, per meglio dire, con un gioiello per piccoli. Un gatto a Parigi, aka a Une vie de chat, dell’inscindibile duo Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli è un luminoso esempio di film per bambini, nel senso positivo del termine. Non siamo di fronte a un linguaggio banalizzato e traboccante birignao che si rivolge a un pubblico di supposti decerebrati, ma a un prodotto pensato come un intrattenimento intelligente, artisticamente e tecnicamente accurato, mai banale dal punto di vista narrativo e visivo. Pur non presentando complessi snodi nella sceneggiatura, indubbiamente lineare e scorrevole, Un gatto a Parigi affronta con delicatezza e un certo coraggio tematiche “scottanti” per un film che si rivolge chiaramente a una platea di giovanissimi: il volontario mutismo della piccola Zoé, traumatizzata dalla morte del padre, e le difficoltà della madre Jeanne, divisa tra una bimba da accudire e un lavoro che le ricorda quotidianamente il tragico lutto. Gagnol, autore della sceneggiatura [1], e Felicioli risolvono felicemente anche la rappresentazione del Bene e del Male, manichea ma smussata e resa gradevole da ampie dosi di ironia. Ma a stupire davvero è la parte finale della pellicola, con le sue invenzioni visive, il ritmo incalzante e qualche gag spassosa: la fuga sui tetti, l’allucinazione del Colosso di Nairobi, il fiuto e l’agilità del gatto, il fiume di parole di Zoé…

Un gatto a Parigi, animato con tecnica tradizionale, è anche un ottimo esempio delle possibilità espressive e grafiche dell’animazione, anche con un budget non particolarmente elevato. Con i suoi tratti stilizzati, i fondali a volte abbozzati e monocromatici e una fluidità limitata dei movimenti, il film di Gagnol e Felicioli dimostra come sia fondamentale l’utilizzo e l’accostamento dei colori, la coerenza del tratto e la composizione delle inquadrature. Le linee asimmetriche di Un gatto a Parigi, coi suoi palazzi sbilenchi e i corpi sbilanciati, e i caleidoscopici colori di alcune sequenze mascherano i limiti di un’animazione che non può (e non vuole) inseguire perfezione e realismo, ma che strizza l’occhio alla fantasia degli spettatori.
Da segnalare l’ottima colonna sonora, che spazia da un romantico sax a sonorità jazz, fino al coinvolgente score dei titoli di testa e di coda: blu notte, profilo nero dei palazzi e fugaci figure che danzano su incisive e corpose note à la Hans Zimmer. Un finale da ispirato thriller-noir hollywoodiano.

Note
1. Alain Gagnol, autore di numerosi romanzi, ha sceneggiato tutti i lavori cinematografici e televisivi realizzati con Jean-Loup Felicioli: la serie per il piccolo schermo Les tragédies minuscules (1999), i cortometraggi L’egoïste (1997), Le nez à la fenêtre (2000), Le couloir (2005) e Mauvais temps (2006) e, ovviamente, il lungometraggio A Cat in Paris.
Info
Il trailer italiano di Un gatto a Parigi.
Un gatto a Parigi su facebook.
Un gatto a Parigi sul sito di Folimage.
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