Come ammazzare il capo… e vivere felici

Come ammazzare il capo… e vivere felici

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Una commedia dissacrante e arguta, efficace nel presentare al pubblico un film fresco, divertente e disimpegnato, capace di mantenere ritmo e coerenza senza scadere nella presunzione. Come ammazzare il capo… e vivere felici è un buddy-movie irriverente che si misura con il desiderio di rivalsa e con una sottile smania vendicativa, raccontando l’eterno duello fra oppresso e oppressore attraverso il filtro dell’esagerazione.

Omicidi per principianti

L’unica cosa che darebbe un po’ di sollievo alle atroci giornate di lavoro di Nick, Kurt e Dale sarebbe ridurre a brandelli i loro atroci capi. Licenziarsi non è certo un’alternativa e così, con l’aiuto di qualche drink di troppo e i consigli di un delinquente da quattro soldi, i tre amici mettono in piedi un piano complicato ma apparentemente infallibile per liberarsi dei loro rispettivi datori di lavoro… una volta e per tutte… [sinossi]
Mi può spiegare perché andava a 100 km/h con un limite di 40?
Fa…faccio le gare su strada.
Con una Prius?
Non vinco spesso.

Il senso di frustrazione è probabilmente uno dei comuni denominatori più ricorrenti nell’ambito degli ambienti lavorativi: l’insoddisfazione per le proprie prospettive raggelate, le insostenibili vessazioni dei propri capi rendono spesso insopportabile la sopravvivenza fra le quattro mura del proprio ufficio, tanto da fare affiorare talvolta sadici pensieri omicidi.
Con Horrible Bosses (distribuito in Italia come Come ammazzare il capo… e vivere felici) Seth Gordon – già regista di Tutti insieme inevitabilmente con Vince Vaughn e Reese Witherspoon – dà corpo a una delle più frequenti fantasie dei lavoratori subordinati di tutto il globo: Nick, Kurt e Dale sono tre amici trentenni che si conoscono dai tempi del liceo ma l’età adulta invece di regalargli un’auspicabile serenità personale e affermazione lavorativa li vede protagonisti di un’ impari lotta contro i propri capi. Una sera mentre sono riuniti a sfogarsi davanti a una birra, vengono colti da un’ispirazione: uccidere i loro datori di lavoro.

Punto di forza del film è senz’altro la verve interpretativa di un cast ricco e particolarmente eterogeneo: se già i tre amici protagonisti vantano i volti noti della commedia americana (Charlie Day, Jason Sudeikis e soprattutto Jason Bateman), è nella definizione dei personaggi comprimari che Seth Gordon schiera delle presenze eccellenti – Kevin Spacey nel ruolo di uno spietato businessman, Jennifer Aniston dentista ninfomane ed erotomane, Colin Farell figlio di papà cocainomane, sovrappeso e dal’improponibile riporto, senza dimenticare Jamie Foxx nei panni di Dean “Motherfucker” Jones, improbabile consulente di omicidi.
Mentre una serie di citazioni cinematografiche dallo spirito tutt’altro che snob condiscono l’intreccio narrativo (il piano dei tre scalcinati killer è ispirato a Delitto per delitto di Alfred Hitchcock), Come ammazzare il capo… e vivere felici sfrutta una comicità semplice, un’ironia grottesca talora facilotta che gioca con la volgarità senza rimanervi invischiata: tra avventure, incomprensioni, malintesi e doppi sensi la pellicola racconta l’amicizia e il mondo del lavoro eludendo volontariamente ogni prospettiva di approfondimento sociale o antropologico, limitandosi a esaltare al massimo la propria natura di prodotto di intrattenimento.

Seth Gordon non si lascia andare a una lettura amara della condizione economica degli Stati Uniti ma non rinuncia ai riferimenti alla contemporaneità che intessono le disastrose e rocambolesche avventure dei protagonisti al contesto dell’attualità: la crisi economica, il mercato del lavoro stagnante, la generale precarietà della condizione dei lavoratori moderni costituiscono il background dal quale prende avvio l’intera vicenda e che talora riaffiora in tutta la sua crudezza (il compagno di liceo disoccupato senza prospettive costretto alla prostituzione).
La scrittura firmata da Michael Markowitz, John Francis Daley e Jonathan M.Goldstein è fluida e riesce a equilibrarsi con proporzione fra gli elementi tipici della commedia e una discreta struttura della tensione che ammicca ironicamente ai classici dettami del thriller: il film trae la propria linfa vitale proprio dal confronto fra caratteristiche apparentemente dicotomiche, fra le quali spicca ovviamente la natura candida dei tre protagonisti che mal si coniugherebbe al malvagio piano di eliminazione fisica dei propri superiori.

Come ammazzare il capo… e vivere felici è una commedia dissacrante e arguta, certamente non destinata ad arricchire gli annali della storia del cinema ma assolutamente efficace nel presentare al pubblico un film fresco, divertente e disimpegnato, capace di mantenere ritmo e coerenza senza scadere nella presunzione: un buddy-movie irriverente che si misura con il desiderio di rivalsa e con una sottile smania vendicativa, raccontando l’eterno duello fra oppresso e oppressore attraverso il filtro dell’esagerazione.

Info
Il trailer di Come ammazzare il capo… e vivere felici.
Come ammazzare il capo… e vivere felici sul canale Film su YouTube.

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