Il Cinema Ritrovato 2016 – Presentazione
Trenta candeline per il Cinema Ritrovato di Bologna che si appresta ad accogliere ancora per otto giorni, dal 25 giugno al 2 luglio, i capolavori della storia del cinema tra le sue cinque sale, le serate in Piazza Maggiore, le proiezioni a carbone nella Piazzetta Pasolini. Otto giorni con quattrocento film suddivisi in una ventina di sezioni, dei quali oltre centocinquanta muti, accompagnati da musicisti e compositori.
Sotto le stelle della grande piazza di Bologna: Chaplin e Keaton, Il buco di Becker, il western – crepuscolare e marino – I due volti della vendetta che vede Marlon Brando attore e regista (già visto in una memorabile proiezione in pellicola Vista Vision al cinema Arlecchino al Ritrovato del 2004 e ora presentato nel restauro digitale già passato a Cannes Classics), Io la conoscevo bene e Il laureato e tanti altri cult. La sezione Technicolor & co. con le proiezioni in pellicola di copie vintage, safety, 35mm, Technicolor, provenienti dalla collezione personale di Martin Scorsese, dalle collezioni dell’Academy, della Cinémathèque Suisse, da cui arriva la rarissima copia dorata di Riflessi in un occhio d’oro, dal CSC – Cineteca Nazionale, che presenta la copia Technicolor di Apocalypse Now Redux fatta stampare da Vittorio Storaro. Ritrovati e restaurati, la sezione che presenta i restauri dell’anno, avrà opere di Lang, Pabst, Borzage, Carné, Huston, Resnais, Bellocchio, Germi e Altman. E poi ancora il Progetto Keaton, l’omaggio a Marlon Brando, le retrospettive su Becker, Soldati e sul periodo in cui Carl Laemmle Jr. (1928-36) dirigeva la Universal.
La macchina del tempo del Cinema Ritrovato, che festeggia quest’anno i trent’anni e si terrà dal 25 giugno al 2 luglio, ci porterà all’anno uno del cinema, ovvero al 1896, e a cent’anni fa, al 1916. E omaggerà la figura di Marie Epstein, sceneggiatrice e co-regista di quattro (o forse più) dei film muti del fratello Jean Epstein.
La macchina dello spazio invece ci porta in tanti posti del mondo. In Argentina con un’altra storia del cinema del paese sudamericano, in Iran con la rassegna sul Golestan Film Studio, a Taiwan, Cuba e in Tibet con i restauri del World Cinema Project di Martin Scorsese: I ragazzi di Feng Kuei, Taipei Story, Memorie del sottosviluppo, Raid into Tibet.
Ma forse l’attesa maggiore è per il proseguimento delle due rassegne che l’anno scorso si sono rivelate più interessanti: Tarda primavera, un nuovo sguardo sul cinema sovietico del disgelo curata da Olaf Möller e Peter Bagrov e Armoniosa ricchezza sulla storia del cinema a colori giapponese, a cura di Alexander Jacoby, Johan Nordström e Hisashi Okajima. E qui avremo occasione di vedere due capolavori di Keisuke Kinoshita, Carmen torna a casa e la prima versione, in stile teatro kabuki, de La ballata di Narayama, e il controverso Shin Heike monogatari, uno dei due film a colori di Kenji Mizoguchi.
Il Cinema Ritrovato, ovvero il paradiso dei cinefili è alle porte.