Berlinale 2025
La Berlinale 2025, 75a edizione della kermesse teutonica e più importante festival nordeuropeo, conferma le sue sedi e in buona parte la sua struttura anche con la nuova direzione artistica di Tricia Tuttle. Tornano alcune fedeli presenze a Potsdamer Platz e dintorni, e si crea una nuova sezione, Perspectives.
Arrivata alla sua 75a edizione, che lo rende un festival storico, sicuramente il più importante del Nord Europa, la Berlinale 2025 si svolge nel Palast e in vecchi e nuovi spazi della capitale tedesca dal 13 al 23 febbraio, con la nuova direzione artistica di Tricia Tuttle. Non può mancare in concorso Hong Sangsoo, praticamente un abbonato, con il primo dei due film dell’anno, What Does that Nature Say to You. Tornano pure Radu Jude, Orso d’Oro 2021, che porta Kontinental ’25, e Richard Linklater, due volte Orso d’Argento, con Blue Moon. Tra i Berlinale Special il film d’apertura, The Light di Tom Tykwer, e poi la nuova avventura hollywoodiana di Bong Joon-ho, Mickey 17. Sempre tra gli special la nuova opera di Edgar Reitz, Leibniz – Chronicle of a Lost Painting, ma anche, in occasione dell’80° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il monumentale documentario Shoah di Claude Lanzmann, a 40 anni dalla sua uscita. Il cuore della Berlinale è, come sempre, affiancato dalle due grandi sezioni parallele, Panorama e Forum. Nella prima opere a tematiche sociali, ambientali con una vasta rappresentatività del cinema del mondo. Nel secondo, spazio a nuovi linguaggi anche con una specifica sottosezione sul cinema espanso. In Forum troviamo Canone effimero, il nuovo lavoro dei gemelli De Serio, Eighty Plus dello storico autore dell’Onda nera jugoslava Želimir Žilnik, Time to the Target del documentarista militante ucraino Vitalij Manskij. Da non sottovalutare la sezione di cinema per i giovani e i diversamente giovani, Generation, che presenta tra gli altri Maya, donne-moi un titre, film d’animazione di Michel Gondry. Perspectives è invece una nuova sezione dedicata alle opere prime, secondo la regola che ogni cambio di direzione deve avere una propria impronta sulla programmazione. A completare l’offerta una sezione di corti, la retrospettiva Wild, Weird, Bloody sul cinema di genere degli anni Settanta delle due germanie, e i Berlinale Classics.