Aquaman e il regno perduto, secondo episodio "solista" per il supereroe, prosegue con pregi e difetti sulla stessa scia del capostipite, con l'eroe più simpatico e rock del DCEU che cavalca non solo mostri marini ma anche i moniti sul cambiamento climatico. Il tutto avvolto nel flusso costante della CGI. Leggi tutto
Con Insidious – La porta rossa Patrick Wilson, protagonista della saga, esordisce alla regia per il quinto appuntamento con l'Altrove; la messa in scena dell'horror non esce mai dai binari in cui è stata istradata dodici anni fa con il primo capitolo, ma l'ispirazione è inevitabilmente venuta meno nel corso del tempo. Leggi tutto
In un'era dominata da Marvel e DC, il disaster movie di Emmerich non sembra in grado di tracciare nuove strade, anestetizzato da una scrittura alquanto rivedibile, da un cast raffazzonato e da un'idea di cinema che funziona a intermittenza. Leggi tutto
Serrata descrizione degli eventi intercorsi tra l'attacco di Pearl Harbor e la Battaglia nell'omonima isola del Pacifico, Midway di Roland Emmerich dissemina il suo resoconto cronachistico di personaggi e situazioni, ma manca l'obiettivo di dar vita a un affresco centrato e sensato. Leggi tutto
Nuova incarnazione dell’inquietante bambola posseduta, Annabelle 3 è il capitolo della saga che segna l’esordio dietro la macchina da presa dello sceneggiatore Gary Dauberman: ma il risultato è solo un luna park di orrori. Leggi tutto
Ipertrofico e fracassone, Aquaman di James Wan non fa altro che confermare, minuto dopo minuto della sua fluviale durata, di essere una sorta di grande magazzino dell'usato, intento costantemente a rispolverare e riciclare il cinema del passato, armato di un gusto vintage kitsch e di poche idee. Leggi tutto
Partendo da uno spunto tipicamente hitchcockiano, L’uomo sul treno - The Commuter imbastisce un thriller con suggestioni da whodunit, innestate su un clima da action urbano: ma il mix manca di compattezza, e di uno script sufficientemente equilibrato. Leggi tutto
Biopic che subordina ogni istanza narrativa all’istrionismo del suo interprete, The Founder convince nella ricostruzione degli anni ‘50 americani, più che in una vicenda scolasticamente narrata, priva delle necessarie sfumature. Leggi tutto