Pupi Avati firma con L'orto americano il suo quarantatreesimo lungometraggio cinematografico, e torna a guardare in direzione del cosiddetto "gotico padano": un film dell'orrore, dunque, che si muove in una dimensione ottundente, lirica e onirica. Leggi tutto
Concentrandosi su una fase della latitanza del boss Matteo Messina Denaro e sulla sua corrispondenza con il padrino di battesimo Catello, Grassadonia e Piazza in Iddu alternano equamente scene con i due protagonisti Germano e Servillo. Leggi tutto
Sembra partire bene Volare, esordio alla regia di Margherita Buy, ma il fiato è corto e ben presto il film va ad arenarsi nelle secche del macchiettismo da fiction televisiva, nel momento in cui subentra il gruppo degli aviofobici, con tanto di critico cinematografico livoroso. Alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. Leggi tutto
Con Laggiù qualcuno mi ama Mario Martone, dopo aver portato in scena Scarpetta ed Eduardo, si confronta con un'altra figura fondamentale della rappresentazione partenopea, quel Massimo Troisi che nel 2023 avrebbe compiuto settant'anni. Leggi tutto
Il silenzio grande è la terza regia cinematografica di Alessandro Gassmann, stavolta alle prese con la trasposizione di uno spettacolo teatrale di Maurizio De Giovanni. Opera incerta, confusa, affidata per lo più all’estro di un buon manipolo di attori, con in testa una malinconica Marina Confalone. Leggi tutto
In Qui rido io - in concorso a Venezia 78 - Martone ritrova il filo del suo ragionamento tra cinema, teatro e film storico, dove il nostro passato deve sempre parlare al presente, altrimenti non ha senso. E, nel fare ciò, lancia un monito contro il pensiero unico e contro il fascismo sempre ritornante. Leggi tutto
Ariaferma è il terzo lungometraggio di finzione per Leonardo Di Costanzo, con cui il regista ischitano torna alla Mostra del Cinema di Venezia a nove anni di distanza da L'intervallo. Opera politica e poetica a un tempo, rappresenta l'apice - per ora - del percorso del cineasta. Leggi tutto
Il buen retiro/esilio ad Hammamet di Bettino Craxi parrebbe essere al centro del nuovo film di Gianni Amelio; il condizionale è d'obbligo, visto e considerato che il regista calabrese si perde ben presto in un affresco umano che non sa decidersi tra metafora e realismo. Leggi tutto