A 65 anni Ferzan Özpetek firma la regia del suo quindicesimo lungometraggio e con Diamanti porta a termine la sua opera più ambiziosa, quella in cui la riflessione sul femminile raggiunge il suo acme, senza per questo schivare le trappole di un mélo barocco. Leggi tutto
Nasce da uno spettacolo teatrale Dall’alto di una fredda torre, e nonostante gli sforzi di Frangipane – già regista nella versione per il palcoscenico – non riesce mai a evadere da quella dimensione per trasformarsi in cinema. Così l'ottimo cast sembra muoversi alla deriva. Leggi tutto
Michele Riondino esordisce dietro la macchina da presa con un film che denuncia ciò che accadde alla Palazzina LAF dell'ILVA di Taranto, luogo dove venivano reclusi gli operai che creavano problemi, e andavano dunque resi inoffensivi. Alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Grand Public. Leggi tutto
Dopo i fasti al botteghino dei due capitoli di Come un gatto in tangenziale e Ma cosa ci dice il cervello, Riccardo Milani con Corro da te opta per il remake, firmando quasi una copia carbone del francese Tutti in piedi: una commedia sentimentale che fra alti e bassi sa barcamenarsi tra varie derive Leggi tutto
Diabolik torna al cinema a cinquantatré anni di distanza dai colori e dalle architetture avant-pop di Mario Bava. Lo fa attraverso la regia dei fratelli Manetti, che tornano all'asciuttezza del fumetto firmando un'opera completamente fuori dal tempo, distante da qualsiasi ritmo contemporaneo. Leggi tutto
Con L'Arminuta, sua opera terza, Giuseppe Bonito torna a mettere in scena le dinamiche familiari e i rapporti intergenerazionali. Lo fa prendendo l'aire dal romanzo di Donatella Di Pietrantonio e concentrando l'attenzione su una tredicenne che nel 1975 scopre di non appartenere alla famiglia in cui è cresciuta. Leggi tutto
Esile racconto di formazione on the road con rapporto padre figlio condito da piccola criminalità pugliese, Il ladro di giorni di Guido Lombardi è un film vacuo che poggia tutto sull'alchimia tra i due protagonisti. Alla Festa del Cinema di Roma 2019. Leggi tutto
Marco Tullio Giordana torna alla regia a sei anni di distanza da Romanzo di una strage con Nome di donna, che si inserisce all'interno delle riflessioni sul ruolo della donna nella società contemporanea e sull'abuso di potere da parte del maschile. Peccato che al di là del tema non ci sia nulla, né a livello di scrittura né tantomeno di messa in scena. Leggi tutto