Maria, il film con cui Jessica Palud vorrebbe omaggiare la compianta Maria Schneider, si trasforma quasi da subito in un pericoloso boomerang: peccando di semplificazione, la regista finisce paradossalmente per offendere la memoria dell'attrice. Leggi tutto
Presentato nella sezione Cannes Classics, Walking in the Movies ci racconta la singolare parabola dell'arzillo Kim Dong-ho all'interno dell'industria cinematografica sudcoreana. Un omaggio però davvero poco riuscito, zeppo di teste parlanti, dispersivo, ridondante e dalla confezione più che deludente. Leggi tutto
Di Ennio Doris segna il ritorno alla regia cinematografica per Giacomo Campiotti a un decennio di distanza da Bianca come il latte, rossa come il sangue, rivelandosi un tonfo nell'acqua, per via di uno script puramente agiografico e di una messa in scena televisiva se non pubblicitaria. Leggi tutto
Arrivati al quinto capitolo del MonsterVerse, possiamo già guardare al recente passato con nostalgia. Nel breve volgere di dieci anni siamo stati catapultati dal pregevole Godzilla di Gareth Edwards a un rollercoaster senz'anima e dalla svogliatissima scrittura. Leggi tutto
Non fa molta fede al suo titolo Imaginary, il nuovo horror targato Blumhouse e diretto da Jeff Wadlow: l'immaginario che persegue è infatti sempre più risaputo e stantio. Un horror parlatissimo e spiegatissimo in cui poco o nulla è lasciato all'immaginazione. Leggi tutto
Quarta tappa del cosiddetto Sony's Spider-Man Universe, Madame Web recupera in corsa uno dei personaggi più bizzarri dell'universo collaterale di Spider-Man, quello di una Cassandra Webb qui alle sue origini, insieme alle tre future donne ragno ancora adolescenti. Leggi tutto
Se c'è un motivo per cui un horror come The Piper verrà ricordato sarà perché ospita l'ultima apparizione sullo schermo di Julian Sands prima della tragica scomparsa. Per il resto il film dell'islandese Erlingur Thoroddsen mette in mostra una scarsissima vena, ben poca propensione all'inquietudine, e una scrittura raffazzonata. Leggi tutto
David Ayer con The Beekeeper firma un revenge action ad altissimo tasso di improbabilità, scritto e diretto senza nerbo, senza idee e quasi del tutto privo della necessaria ironia. E se Jason Statham anche qui fa quello che sa fare meglio, per tutto il resto c'è da mettersi le mani nei capelli. Leggi tutto