Les Mains sales

Les Mains sales

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Il Cinema Ritrovato rende omaggio al suo storico direttore, Peter von Bagh, scomparso di recente, iniziando la retrospettiva a lui dedicata (e il festival) con un’opera rara di Aki Kaurismäki, Likaiset kädet (Les Mains sales), film televisivo tratto da Sartre.

Le mani sporche si lavano al cinema

Hugo è appena stato rilasciato di prigione. Prima di entrarvi lavorava come giornalista in una testata di partito. Timido vorrebbe avanzare in carriera e trova la sua possibilità quando Hoederer, il leader del partito, deve essere eliminato. [sinossi]

Il Cinema Ritrovato rende omaggio al suo storico direttore, Peter von Bagh, scomparso di recente, iniziando la retrospettiva a lui dedicata, e il festival, con un’opera rara di Aki Kaurismäki, Likaiset kädet (il titolo internazionale è Les Mains sales), film televisivo tratto da Sartre in cui compare in un ruolo cammeo un giovanissimo von Bagh, oltre che allo stesso regista. Kaurismäki ha presentato la proiezione omaggiando il suo vecchio amico.
Tra le opere dimenticate di Kaurismäki, Les Mains sales è un film per la televisione finlandese realizzato nel 1989 – anno in cui il regista cominciava a farsi conoscere con Leningrad Cowboys Go America – tratto dal testo teatrale di Sartre Le mani sporche, messo in scena per la tv anche in Italia, nel 1978, da Elio Petri. Girato in soli sette giorni e in 16mm, per l’esclusione del regista a utilizzare il formato video. Troviamo gli attori feticcio Matti Pellonpää e Kati Outinen, che accompagneranno il regista in tutta la sua carriera, nonché il suo amico fraterno, il critico Peter von Bagh, giovanissimo, che interpreta uno dei due bodyguard (anche lo stesso regista si ritaglia una particina nel film).

Hugo, il protagonista, torna a casa dopo essere uscito dal carcere. Kaurismäki intorpidisce l’atmosfera di questo incipit, ammantandola di suspense con una musica da thriller, ma inserendo subito elementi ironici: l’accompagnamento musicale da thriller si rivela diegetico nel momento in cui Jessica-Kati Outinen spegne la radio. La donna apre alla porta con la pistola in mano, già un segnale di inquietudine.
La narrazione del film avviene in un lungo flashback, che toglie ogni sorpresa, sappiamo già come la vicenda andrà a finire, Hugo commetterà il delitto e subirà il carcere. E Kaurismäki partendo da Sartre infarcisce il film di citazioni letterarie varie. I cioccolatini avvelenati che fanno pensare al finale dell’Amleto, opera che il regista finlandese aveva appena trasposto in chiave satirica in Amleto si mette in affari. E Hugo viene soprannominato, all’interno della società segreta di cui fa parte, Raskol’nikov, nome dostoevskijano, che prelude al suo destino inevitabile: lui deve uccidere.

Kaurismäki gioca a costruire l’immagine come Josef von Sternberg ne L’imperatrice Caterina, giocando e intersecando figure pittoriche, in questo caso il grande quadro che raffigura Napoleone Bonaparte che campeggia sopra il personaggio che rappresenta l’autorità, ma filtrando il tutto con una connotazione ironica.
Troviamo già in questo film tutto il sarcasmo, lo spirito caustico, il cinismo – vedi le battute sulla morte del padre – del regista finlandese, che costruisce scene, come quella in cui viene buttata la dinamite dalla finestra in una stanza, i cui occupanti rimangono impassibili, che hanno il sapore surreale da gag di un classico cartoon. Fa uso di dialoghi asettici, pacati nonostante la gravità del loro assunto, de-drammatizzati. Kaurismäki racconta la storia sartriana di un attentato, di un omicidio compiuto per ideali politici, e il tradimento di questi stessi ideali.

Info
Les Mains sales sul sito de Il Cinema Ritrovato.

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