Non è il Messia (È un ragazzaccio)
di Aubrey Powell
Per la sua natura prettamente teatrale, ovvero le riprese della prima e unica serata nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra, Non è il Messia (È un ragazzaccio) è un operazione soprattutto per i fan più fedeli dei Monty Python.
Qualcuno li ha definiti i Beatles della risata, e in effetti il loro impatto nel cinema e nella cultura è paragonabile (o meriterebbero di esserlo) al quartetto di Liverpool, sia a livello di rivoluzionarietà del linguaggio, sia per come sono entrati prepotentemente nell’immaginario collettivo (specie in quello anglosassone). Parliamo dei mitici Monty Python, sestetto comico che appunto nel 2009 festeggia i quarant’anni dal suo esordio nel mondo dell’immagine in movimento. Dal televisivo Monty Python’s Flyng Circus, i cui migliori sketch verranno raccolti in E ora qualcosa di completamente diverso (1971), fino all’ultimo film, il capolavoro di nonsense The Meaning of Life, il gruppo praticamente si sciolse nel 1983. Eppure a distanza di anni le loro opere non furono dimenticate, bensì la loro fama crebbe, e parecchio anche nel Belpaese che del resto arrivò un po’ in ritardo a distribuire Brian di Nazareth (dal 1978 al 1991 il film per la sua irriverenza verso la religione venne proibito in Italia), arrivando proprio a uno statuto di mito. In seguito i Monty Python, diventati cinque per la prematura scomparsa di Graham Chapman, per il dolore dei loro fan non si riunirono più, tuttavia le spinte a livello mediatico furono tali che Terry Gilliam, nel frattempo diventato il regista che conosciamo, Terry Jones, Eric Idle, John Cleese e Michael Paline, si decisero ad onorare nel 1999 la loro trentennale carriera con Python Night, in cui oltre a un documentario comparvero alcuni nuovi pezzi comici.
Ed è con la stessa intenzione celebrativa che nasce Non è il Messia (È un ragazzaccio), a dieci anni di distanza. Un’operazione però assolutamente strana, che niente ha a che vedere con vuoti revival decisi a tavolino cui talvolta assistiamo nel mediocre panorama televisivo attuale, e difficile da immaginare, ovvero la trasformazione in opera lirica di Brian di Nazareth.
Non è il Messia non è un film e, pur partendo da un’opera cinematografica, segue stilemi nemmeno propriamente da musical, quasi invece attingendo più dal mondo della musica colta (Messia di Handel è l’altro riferimento), e nient’affatto naturale passaggio dal cinema al teatro come invece accadde per film come Jesus Christ Superstar o Rocky Horror Picture Show.
L’opera è stata scritta riadattando i dialoghi del film da Eric Idle e dal direttore d’orchestra John Du Prez, e in scena vi sono soprattutto quattro voci liriche, l’orchestra e il coro della BBC, e appunto Eric Idle come sorta di voce narrante. A inframezzare i momenti musicali o ad intervenire canoramente arriveranno poi Michael Paline, il sorprendentemente ottimo baritono Terry Jones, e (poco) Terry Gilliam vestito da messicano e poi da giubba rossa (vedere per credere). Quello che c’è dei Monty Python che conosciamo è dunque più dietro la performance e a monte: lo spirito guascone e irriverente dei testi, i costumi, e soprattutto le canzoni tra cui l’indimenticabile Always look on the bright side of life, che nel film era cantata stemperando la tragedia e guardando al lato positivo della vita, da Brian e gli altri crocifissi nella scena finale, canzone che nei contenuti extra Idle ci racconta esser diventata addirittura un inno del Manchester United, e cantata anche dagli aviatori inglesi nelle pericolose incursioni della Guerra del golfo.
Proprio per la sua natura prettamente teatrale, sono infatti nient’altro che le riprese della prima e unica serata nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra, e quella sospensione e raffreddamento della risata filtrata dall’elemento musicale, peraltro eccellentemente interpretato e col trascinante intervento delle cornamuse, Non è il Messia è un operazione soprattutto per i fan più fedeli dei Monty Python. Quello che rimane, anche vedendo gli interventi divertiti e commossi dei quattro (orfani di John Cleese per l’occasione) di fronte a un pubblico osannante che canta, ride e li celebra all’unisono, è l’impressione che il mito si sia davvero sedimentato e che da vecchie glorie i suoi fondatori possano semplicemente godersi ciò che hanno reso immortale, a cui forse non hanno bisogno di aggiungere altro genio.
Distribuito dalla Sony, Non è il Messia (È un ragazzaccio) comprende curiosamente tra gli extra anche la possibilità di cantare in versione karaoke le canzoni presenti nell’opera.
Info
Il trailer di Non è il Messia (È un ragazzaccio).
- Genere: commedia, musical
- Titolo originale: Not the Messiah (He's a Very Naughty Boy)
- Paese/Anno: GB | 2010
- Regia: Aubrey Powell
- Sceneggiatura: Eric Idle, John Du Prez
- Montaggio: Simon Sleap
- Interpreti: André Jacquemin, Andrew Haveron, BBC Symphony Chorus, BBC Symphony Orchestra, Carol Cleveland, Christopher Purves, Eric Idle, John Altman, John Du Prez, Michael Palin, Neil Innes, Rosalind Plowright, Sanjeev Bhaskar, Shannon Mercer, Stephen Jackson, Terry Gilliam, Terry Jones, William Ferguson
- Colonna sonora: John Du Prez
- Produzione: Picture Production Company, Python (Monty) Pictures, Stage 6 Films
- Distribuzione: Sony Pictures Home Entertainment
- Durata: 92'