I Mercenari – The Expendables

I Mercenari – The Expendables

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Largo ai grandi vecchi che hanno e continuano a fare la fortuna dell’action movie old style, soprattutto se a riportarli in auge è l’esemplare più significativo della loro stirpe: Sylvester Stallone con I Mercenari – The Expendables.

Residui bellici perfettamente funzionanti

Barney Ross non ha niente da perdere, non prova emozioni né sente paura, è un leader e uno stratega che vive ai margini della società. Le uniche cose a cui è legato sono un camioncino, un idrovolante e la sua squadra di mercenari moderni. Quando viene offerto un lavoro a Barney nessun altro oltre a lui e ai suoi soldati potrebbe portarlo a termine: porre fine alla dittatura del sanguinario generale Gaza sull’isoletta di Vilena. In missione di ricognizione su Vilena, Barney e Christmas incontrano il loro contatto, Sandra, una guerrigliera pacifista locale che nasconde un oscuro segreto e apprendono dalla donna che i veri nemici da affrontare sono l’ex agente operativo della CIA James Monroe e la sua spalla destra Paine. Le cose però si mettono male… [sinossi]

È proprio il caso di dire largo ai vecchi, ai grandi vecchi che hanno e continuano a fare la fortuna dell’action movie old style. Questo è il primo pensiero che viene in mente a caldo dopo aver assistito ad un film come I mercenari. Stallone si circonda di un cast di veterani del genere per partorire uno sparatutto adrenalinico e divertentissimo, alimentato da dosi massicce di azione e di gag comiche davvero spassose (passerà alla storia il fantastico duetto nella chiesa tra Stallone e Arnold Schwarzenegger). Chi si aspettava una passerella pietosa di residui bellici in pensione con acciacchi, cataratte a profusione e botulino a go go, dovrà per forza di cose ricredersi. La galleria di volti e muscoli rispolverati per l’occasione mette i brividi addosso a chi di questo modo di fare cinema è affezionato sostenitore. È una grande riunione (nel quale inspiegabilmente risultano assenti ingiustificati pezzi grossi del calibro di Lorenzo Lamas, Jean-Claude Van Damme e Steven Seagal) presieduta da Stallone, alla quale partecipano autentici pezzi da novanta del settore: da ti spezzo in due Lundgren all’inossidabile Jet Li, passando per Statham e Willis (fulminate apparizione nel ruolo di Mr. Church). Certo la media in termini di età è alta e supera abbondantemente la cinquantina, ma il gruppo al gran completo sa ancora come mettersi in mostra in un gigantesco show dinamitardo.

Il grande merito di Sly è quello di non prendersi e di non prendere le cose sul serio, confezionando un blockbuster sopra le righe e completamente fuori controllo. Esplosioni spettacolari, conflitti a fuoco interminabili, inseguimenti mozzafiato e combattimenti corpo a corpo, sono gli ingredienti imprescindibili e la costola dura dell’ultima fatica da regista di Stallone (del quale avevamo già avuto un piccolo assaggio di quindici minuti alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia) che, dopo aver resuscitato dalla tomba i personaggi di Rocky e di Rambo, regala al filone action-bellico un’autentica perla destinata a rimanere nel cuore degli appassionati e non solo. Stallone sembra proprio non volersi arrendere al tempo che passa e I mercenari né è la riprova. Non si risparmia né come regista né come attore, spolverando dall’archivio personale tutti gli attrezzi del mestiere e l’esperienza maturata sui numerosi film d’azione al quale ha preso parte. Il risultato è esaltante e spesso spettacolare, gioia per gli occhi e non per le orecchie (impossibile calcolare il numero di detonazioni presenti negli ultimi venti minuti) di quella fascia di pubblico al quale piacciono i sapori forti. Un menù di sangue e piombo che inonda dall’inizio alla fine uno script ridotto all’osso, stracolmo di cliché e cose già viste e riviste. Ma in un’operazione di questo tipo è un peccato di gola che ci sentiamo senza alcun rimorso di perdonare. Il regista italo-americano porta nelle sale una storia che non brilla certo per originalità dal punto di vista del plot, raccontando l’ennesima missione disperata di salvataggio in territorio straniero. La differenza è che lo fa nella maniera più spettacolare possibile e con tutti gli ingredienti giusti al momento giusto. È puro intrattenimento, niente di più e niente di meno, nel quale trovano spazio in ciclica successione sequenze d’azione dal forte impatto visivo, ricche di trovate registiche che ne decretano la riuscita. Così allo spettatore viene offerto solo il meglio della casa, con coreografie marziali (una su tutte il corpo a corpo nel rifugio tra il redivivo Dolph Lundgren e Jet Li) di buona fattura griffate dal solito e sempre all’altezza Cory Yuen, inseguimenti e bombardamenti aerei al cardiopalma (da cineteca quello nel quale la coppia formata da Stallone e Statham radono al suolo il pontile dell’isola di Vilena), ma soprattutto scontri a fuoco senza esclusione di colpi come ad esempio nello straordinario pre-epilogo ambientato nei sotterranei della fortezza. Insomma l’armamentario a disposizione del caro vecchio Sly è di quelli in grado di far impallidire persino colleghi esperti come Michael Bay o Tony Scott, che in quanto a detonazioni e scariche di proiettili se ne intendono.

Info
Il sito italiano de I mercenari.
Il trailer italiano de I mercenari.
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