Piovono pietre

Piovono pietre

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Ambientato a Manchester, una delle città simbolo della rivoluzione industriale divenuta poi scenario di precarietà e degrado per effetto del liberismo e delle privatizzazioni che hanno condannato la classe operaia all’inferno in terra, Piovono pietre fotografa con realismo e oggettività, ma anche con una buona dose di ironia, le giornate di chi è costretto ad arrangiarsi per potersi garantire la sopravvivenza. In dvd con RaroVideo.

La piccola Coleen sta per fare la Prima Comunione. Suo padre Bob, disoccupato, vorrebbe regalarle un vestito per l’occasione, ma ha grosse difficoltà a racimolare la somma necessaria all’acquisto. Privato dell’unico mezzo che aveva per guadagnare qualche soldo a questo scopo, ricorrerà a estremi rimedi… [sinossi]

A pochi giorni dal premio Oscar attribuito a Meryl Streep per la sua straordinaria interpretazione nel film dal sapore filo-conservatore The Iron Lady, la recente riedizione in DVD di Piovono pietre, uno dei film più celebrati di Ken Loach e premio speciale della giuria al Festival di Cannes nel 1993, assume, seppur per caso, un valore quasi risarcitorio. Dopo aver assistito a questa sorta di celebrazione della Lady di ferro, appare francamente doveroso volgere lo sguardo alle tante persone appena abbozzate sullo sfondo del film di Phyllida Lloyd ma che nella realtà degli anni ’80 e ’90 hanno pagato sulla loro pelle e su quella delle loro famiglie le conseguenze devastanti delle scelte politiche messe in atto durante il governo Thatcher.

Ambientato a Manchester, una delle città simbolo della rivoluzione industriale divenuta poi scenario di precarietà e degrado per effetto del liberismo e delle privatizzazioni che in quegli anni hanno condannato la classe operaia all’inferno in terra, il film di Loach fotografa con realismo e oggettività, ma anche con una buona dose di ironia, le giornate di chi è costretto ad arrangiarsi per potersi garantire la sopravvivenza. Fatta propria la lezione dei maestri del nostro cinema neorealista, come in una sorta di pedinamento zavattiniano, Ken Loach segue le vicende quotidiane di Bob (Bruce Jones), protagonista del film, e dell’amico Tommy (Ricky Tomlinson) per rappresentare, attraverso di esse, il disagio collettivo dell’intera working class. In un film così permeato dalla cultura cattolica, gli espedienti, non sempre legali, cui i personaggi sono incessantemente obbligati a fare ricorso, assumono i connotati delle stazioni di una via crucis e in ogni caso rappresentano una discesa, l’abbruttimento della condizione umana cui Bob vuole, attraverso un moto di orgoglio, ribellarsi. La rete di solidarietà tra amici e compagni, così come la tenacia di chi non demorde e cerca ogni giorno un modo nuovo per guadagnarsi il pane onestamente, non sono certamente sufficienti a garantire una vita dignitosa né tantomeno a offrire alla piccola Coleen l’abito nuovo e immacolato che Bob vorrebbe donarle per la sua prima comunione.

È proprio intorno a quest’abito che si dipana la storia di Piovono pietre, un abito che diventa contemporaneamente occasione di riscatto e trappola per topi. Di fronte a un universo che si sfalda, tutta l’attenzione si concentra su un acquisto superfluo che tuttavia funge da molla per affrancarsi dalle umiliazioni ingiustamente inflitte a gente onesta ma senza prospettive. Partendo da questo futile pretesto, Loach fa emergere tutta la disperazione del proletariato e sottoproletariato urbano, in una delle città portate ad esempio di industrializzazione e ricchezza e dove invece il dramma dell’assenza di lavoro diventa il tema centrale del film. “Sulla classe operaia piovono pietre sette giorni su sette”, “Cerchi risposte che non  esistono”, “Tu hai bisogno di lavoro e il lavoro non c’è” sono affermazioni che ci rivelano una condizione destinata a rimanere irrisolta poiché il problema della disoccupazione viene semplicemente ignorato così come la gente abbandonata al suo destino. Laddove la politica è ostile, il sindacato vacilla, l’assistenza sociale è ridotta al minimo, emergono altri flagelli sociali inevitabilmente conseguenti all’assenza di lavoro: droga, delinquenza e strozzinaggio, con tutta la violenza spietata che si portano dietro. Contro ogni eventuale pregiudizio, va evidenziato che la drammaticità dei temi affrontati non si traduce in un film dall’atmosfera cupa o deprimente. La grande abilità di Loach consiste proprio nel descrivere questo inferno con estrema ironia, attraverso episodi dalle note tragi-comiche e con una cifra stilistica che diventa il connotato tipico del suo fare cinema. L’ampio uso di inquadrature in apparenza frettolose e poco accurate, la fotografia sbiadita, i campi medi, la macchina a mano e, assolutamente da non sottovalutare, il commento musicale dell’ex-Police Stewart Copeland, contribuiscono a creare lo stile sobrio e scarno con cui il regista documenta dall’interno il mondo di questi nuovi miserables. Perfino il finale si risolve in un esito inaspettatamente leggero in cui prende il sopravvento un liberatorio senso di giustizia. Se resta impossibile poter immaginare un futuro aperto alla speranza, ci è data almeno l’opportunità di vivere il presente assieme a Bob e alla sua famiglia. E almeno per un giorno non piovono pietre.

Riscoprire a distanza di tempo film che hanno lasciato il segno è sempre un grande piacere, in particolare se, come in questo caso, la visione ci offre un’importante occasione di riflessione e di rilettura degli avvenimenti del nostro passato recente. Quest’ultima edizione a cura di RaroVideo appare tuttavia fin troppo essenziale. Al di là della qualità non proprio ottimale dell’immagine e del suono, difetti ascrivibili all’età della pellicola, il limite maggiore del dvd risiede nel limitare la visione del film alla sola lingua italiana o a quella inglese ma in assenza di sottotitoli. Spiace soprattutto nel caso del cinema di Ken Loach poiché, come cita giustamente il libretto contenuto nella confezione, “vedere i film di Loach doppiati è come non vederli affatto; si perde il meglio, ovvero l’autenticità e la freschezza del dialogo, a volte fatto di sovrapposizioni e incertezze”. Oltre al libretto introduttivo che raccoglie alcuni brevi commenti al film e uno stralcio di conversazione con il regista, va segnalato un unico contenuto extra che consiste in una breve presentazione critica di Mario Sesti. Anche in assenza di approfondimenti particolari, si consiglia comunque di non perdere l’occasione per scoprire o riscoprire un film di grande valore.

Info
Il trailer originale di Piovono pietre.
La scheda di Piovono pietre sul sito della RaroVideo.
Piovono pietre sul canale Film su Youtube.
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