Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse

Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse

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Fiacco remake del messicano Instructions Not Included, il francese Famiglia all’improvviso si gioca tutto sulla simpatia della star di Quasi amici, Omar Sy, e lascia cadere il discorso dello sfruttamento sotto-proletario che era alla base dell’originale.

Quasi felici

Samuel vive la sua vita nel Sud della Francia senza responsabilità e senza legami importanti fino a quando una delle sue vecchie fiamme gli lascia tra le braccia una bambina di pochi mesi: sua figlia! Inizialmente incapace di prendersene cura, Samuel impara giorno dopo giorno a essere un buon padre. [sinossi]

Ritrovarsi a fare dei remake può essere un sintomo paradossalmente dicotomico all’interno di un sistema cinematografico: un segno di salute, perché si prendono idee altrui e le si ‘riverniciano’, magari migliorandole e traendo da queste un maggior profitto economico (è, storicamente, il caso di Hollywood); e/o un segnale di debolezza, perché suggerisce che non vi siano abbastanza spunti da sviscerare dal proprio paese d’origine, o almeno non si ha voglia di trovarli.
Se la bilancia pende più sul secondo versante per quanto riguarda il cinema commerciale italiano, che da Benvenuti al Sud in poi ha fatto del remake delle commedie francesi quasi un marchio di fabbrica (si possono citare a tal proposito anche Il nome del figlio, Mamma o papà?, Poveri ma ricchi), si ha l’impressione che invece proprio oltralpe il remake da paesi non occidentali (con tutte le storture che incarna la definizione di ‘occidentale’) possa al contrario essere un indicatore di vitalità, quantomeno commerciale.

Sarebbe stato più naturale, infatti, aspettarsi un remake hollywoodiano del messicano Instructions Not Included (2013), che nel giocare, anche in termini drammatici, su un tema sociologicamente molto attuale – bambini che vengono cresciuti solo dal padre – riusciva a trovare una sua innegabile efficacia.
Invece sono arrivati prima i francesi con Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse, diretto da Hugo Gélin (al suo secondo lungometraggio, il primo è Comme des frères del 2012), che ora esce in Italia e, per assurdo, potrebbe anche far temere un ulteriore remake, stavolta nostrano, vista la singolarità della vicenda, di immediato impatto.

I remake però bisogna saperli fare, e – per ora – nessuno è in possesso della formula segreta quanto lo sono gli americani. Famiglia all’improvviso svilisce infatti quel che di buono c’era nell’originale. Pur mantenendo lo stesso scheletro del racconto – dove il protagonista (in questo caso la star di Quasi amici, Omar Sy) si ritrova tra le braccia una neonata consegnatagli da una sua ex-fiamma – e pur mantenendo anche i cardini essenziali di quella vicenda – Omar Sy si trasferisce da un paese all’altro per ritrovare la mamma della bambina e si mette a fare lo stuntman – Famiglia all’improvviso lascia però per strada la radice che teneva in piedi Instructions Not Included: un discorso politico sullo sfruttamento che i paesi più poveri (nello specifico il Messico) subiscono nei confronti di quelli più ricchi (gli Stati Uniti, ovviamente). Indi per cui il mestiere di stuntman era il fondamento stesso di questo ragionamento: il protagonista, infatti, rischiava la vita al servizio dei divi hollywoodiani allo stesso modo in cui faceva da ‘figurante’ per la sua bambina in attesa dell’arrivo della madre (americana anch’essa) che, una volta palesatasi, pretendeva di avere indietro la pargola.

Tutto questo c’è in Famiglia all’improvviso, ma de-privato del substrato, del contesto: non ha senso, infatti, fare lo stesso discorso tra Francia (paese d’origine del protagonista) e Inghilterra (paese in cui questi si trasferisce per cercare la madre della bimba). A meno che non si volesse alludere al fatto che Omar Sy è di colore ed è dunque sfruttato rispetto ai bianchi; ma questa allusione non sembra interessare a Hugo Gélin (anzi, in linea con uno stereotipo alla Eddie Murphy, Omar Sy è esuberante e dunque nero, e viceversa; il diverso colore della sua pelle serve solo a renderlo meno privo di freni inibitori). Oppure si sarebbe potuto far riferimento alla crisi economica che attanaglia la Francia, tanto da costringere i suoi figli a emigrare nella vicina e più ricca Inghilterra; nemmeno questo tema però interessa al regista.

Ciò che dovrebbe restare allora in Famiglia all’improvviso è il rapporto speciale che si instaura tra il padre all’improvviso e la figlia. Ma neppure questo accade, e un po’ sempre per colpa di Omar Sy, o quantomeno del personaggio che gli si è costruito addosso, troppo macchietta e troppo estroverso per poter reggere anche i toni più delicati della malinconia e del rimpianto.
Perciò il sistema cinematografico francese sarà pure molto più in salute del nostro – ed è innegabile – però, per nostra fortuna, qualcosa la sbagliano anche loro. Soprattutto sbagliano quando vogliono imitare pedissequamente il modello americano, finendo per riuscire a replicare solo la superficialità dell’approccio e non la sistematicità industriale del discorso.

Info
Il trailer di Famiglia all’improvviso – Istruzioni non incluse su Youtube.
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