La fratellanza

La fratellanza

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Alternando poco dialetticamente crime movie e melodramma familiare, tatuaggi e lacrime, La fratellanza di Ric Roman Waugh racconta la deriva di un uomo senza troppo curarsi delle sue motivazioni.

Uomini e no

Dopo aver causato accidentalmente la morte di un amico in un incidente d’auto, Jacob finisce in carcere con l’accusa di omicidio colposo. Per sopravvivere ai pericoli della detenzione si schiera con la fratellanza ariana. Una volta rilasciato per buona condotta, Jacob sarà costretto dai suoi “fratelli” a compiere un crimine per proteggere la sua ex-moglie e suo figlio. [sinossi]

Il confine che separa un buon padre di famiglia da un criminale è spesso assai labile e il cinema americano lo sa bene, dal momento che imbastisce su questa dicotomia una vasta filmografia che trova nel western, e dunque nel conflitto tra uomo di legge e fuorilegge, la sua cellula primigenia. Poggia tutto su queste premesse, dando per scontato la loro tetragona verità La fratellanza di Ric Roman Waugh, disamina di superficie sulla deriva delinquenziale di un uomo comune.

Tutto ha inizio quando l’agente di cambio Jacob Harlon, incarnato da Nikolaj Coster-Waldau (Il trono di spade, Second Chance), alla guida alticcio in seguito a una cena al ristorante, non si avvede del semaforo rosso e va a scontrarsi violentemente con un’altra auto, provocando così il ferimento dell’altro guidatore e la morte del suo amico fraterno, posizionato sul sedile posteriore. Prende il via così un racconto morale che fa del monito “non bere se devi guidare” il suo cardine principale, procedendo, senza troppo curarsi di una qualsivoglia disamina psicologica del protagonista, verso una sua educazione criminale che trova nel carcere e nelle relative cattive compagnie il suo carburante.

È un lungo purgatorio senza redenzione quello che Waugh mette in scena in La fratellanza, prodigandosi insistentemente in numerose panoramiche sui tatuaggi e i muscolacci dei galeotti dalle tendenze ariane che il nostro Jacob sceglie quali protettori nel rigido e violento ambiente carcerario, mentre l’utilizzo di macchina da presa a mano e fuoribolla accentuano una sin troppo ricercata sensazione di scarna presa diretta sugli eventi, che sfocia però sovente in sciatteria da telefilm pre-serale, con exploit di rallenty epico-grotteschi (si veda l’iniziazione del protagonista) e décadrage fini a se stessi. Unico, tardivo appiglio socio-antropologico utile a spiegare le ragioni della discesa agli inferi del protagonista è l’apparizione di “L’animale uomo” di Desmond Morris, lettura consigliata per dare un senso alla sua permanenza in cella. Come dire: se cercate le ragioni di ciò che state osservando, è meglio che vi rivolgiate altrove, perché questo film non ha intenzione di spiegarvi granché.

La fratellanza è infatti piuttosto avaro di motivazioni narrative: in principio Jacob decide di unirsi agli ariani tatuati prevalentemente per evitare di finire da loro stuprato come accade nella prima notte di detenzione a uno sfortunato compagno di sventura, da lì in avanti la difesa del suo onore evolve in una sequela di prove di virilità senza limiti: si parte dal trasporto per via anale di un quantitativo di droga per poi approdare all’omicidio di un detenuto che funge da battesimo di sangue. Dopo di che, a spingere Jacob a perseverare nel delinquere, sarà la sua ferma volontà di proteggere la famiglia dalle minacce dei confratelli ariani. Minaccia che verrà utilizzata due volte, per due differenti crimini.

Quanto ai presunti ariani, questi risultano privi in realtà di metodo e ideologia, gli basta sfoggiare delle svastiche tatuate sui pettorali pompati per incutere paura, mentre le opinioni politiche sono del tutto messe da parte, come accessori superflui e tutto sommato scomodi. La fratellanza si presenta infatti come un prison movie con qualche virata sui toni lacrimevoli del melodramma familiare, che ricusa ogni psicologismo mentre devolve le ragioni dei personaggi alla loro icastica presentazione scenica, e ripone la sua ragion d’essere, e la motivazione per la distribuzione dalle nostre parti, nella presenza di Nikolaj Coster-Waldau, meglio noto ai più come il Jaime Lannister della serie-tv Il trono di spade.

Info
La pagina dedicata a La fratellanza sul sito del distributore Notorius Pictures.
Il trailer del film.
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