Vampire humaniste cherche suicidaire consentant

Vampire humaniste cherche suicidaire consentant

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Esordio al lungometraggio per la regista franco-canadese Ariane Louis-Seize, Vampire humaniste cherche suicidaire consentant è il film vincitore delle Giornate degli Autori 2023. Ennesima rivisitazione del mito del vampiro, declinato in chiave etica adolescenziale, il film non sfugge a tanti cliché del cinema indie che va per la maggiore.

Per favore mordimi sul collo

Sasha è una giovane vampira con un problema molto serio: ha una sensibilità che le impedisce di uccidere! Quando i genitori, esasperati dalla situazione, le tagliano i rifornimenti di sangue, la vita di Sasha è in pericolo. Per sua fortuna incontra Paul, un adolescente solitario con tendenze suicide, disposto a sacrificarsi per salvare la ragazza. Il loro patto, però, si trasforma in un forsennato tentativo notturno di esaudire gli ultimi desideri di Paul prima che faccia giorno. [sinossi]

Il mito del vampiro al cinema è davvero immarcescibile, non morirà mai proprio come i suoi protagonisti. Ancora una rivisitazione è quella di Ariane Louis-Seize, filmmaker franco-canadese, con il suo primo lungometraggio dal titolo Vampire humaniste cherche suicidaire consentant. Il film è stato presentato alle veneziane Giornate degli Autori 2023 dove ha trionfato aggiudicandosi il GdA Director’s Award. L’idea è quella di ibridare il genere dai succhiatori di sangue con le tematiche adolescenziali, il coming of age, quello di Sasha, che ha in realtà 68 anni ma in quanto vampira è a pieno diritto una ragazza, e Paul, ragazzo depresso, nerd, bullizzato dai coetanei, aspirante suicida. Due solitudini, due esistenze fragili che si incontrano.

Il film inizia con la festa di compleanno della piccola Sasha, presente la famiglia al completo. I genitori le hanno regalato una tastiera e lo spettacolo di un clown a domicilio, il quale, impacciato farà una brutta fine, un gustoso banchetto ematico per i famigliari che, estraendo i canini, riveleranno la loro vera natura. Siamo dalle parti della famiglia Addams nell’inversione dei valori incarnati dalla borghesia. Il perbenismo capovolto nel focolare domestico, nella tipica abitazione residenziale americana con giardino, in un ambiente dove allignano mali e perversioni d’ogni tipo. E dove la ribellione non può che essere umanitaria, etica, compassionevole, nel rifiuto della piccola Sasha di seguire quei valori vampireschi, rifiutamdosi di uccidere qualsiasi persona. Tutto ribalta gli stereotipi borghesi. I genitori si rivolgono a medici e psicologi per capire i motivi del comportamento anomalo della figlioletta. E la sottopongono anche a una cura Ludovico, costringendola a vedere un film splatter.

A parte qualche buona trovata, non ci sono idee originali in Vampire humaniste cherche suicidaire consentant, che, tutto sommato, si inserisce nel filone della consapevolezza etica del vampiro, che si può far risalire agli ormai classici Amore all’ultimo morso e Intervista col vampiro. Passa per Twilight per imparentarsi con i recenti A Girl Walks Home Alone at Night e Solo gli amanti sopravvivono. Nonostante il tema, il film manca proprio di mordente, e non riesce a sfuggire dai tanti cliché di tanto cinema indie contemporaneo. Proprio come il prestigiatore all’inizio che non riesce né a stupire né a far ridere.

Info
Vampire humaniste cherche suicidaire consentant sul sito delle Giornate degli Autori.

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