Conrad in Quest of His Youth

Conrad in Quest of His Youth

di

Visto alle Giornate del Cinema Muto 2023, Conrad in Quest of His Youth è un gioiellino firmato da William C. de Mille nel 1920, un film incentrato sul tema della nostalgia e dello struggimento per la gioventù perduta. Tratto da un romanzo di Leonard Merrick.

Pioggia di ricordi

Conrad, un uomo di 37 anni, facoltoso, tornato dalla guerra, sente la nostalgia della propria giovinezza. Contatta i cugini con cui passava l’estate durante l’infanzia e affitta la stessa casa di allora. È un assurdo tentativo di sentirsi di nuovo giovane, in cui rientrano anche le visite alle sue prime fidanzate. Poi incontra un’altra persona che si strugge per un passato ormai perduto, l’ex attrice Rosalind, ora contessa di Darlington, e ne nasce una storia d’amore. [sinossi]

William C. de Mille non ha lasciato nella storia del cinema l’impronta del fratello minore Cecil B. Prima di tutto drammaturgo a Broadway e poi sceneggiatore e regista a Hollywood, è stato un artista della parola e del testo, che non ha reputato di proseguire con il cinema quando è stato introdotto il sonoro. Con il fratello quindi, propenso ai kolossal, le strade si sono separate. Il tocco di William C. de Mille impregna il film Conrad in Quest of His Youth, che è stato proiettato tra le “riscoperte e restauri” delle Giornate del Cinema Muto 2023. In questo film la sensibilità teatrale e letteraria dell’autore si sposa con quelle di Leonard Merrick, esponente della letteratura della vecchia Inghilterra. Dal suo omonimo romanzo del 1903 il film è tratto.

Conrad è un uomo aristocratico, di mezza età, 37 anni, almeno per i canoni dell’epoca, e solo. Lo vediamo all’inizio, al suo ritorno dalla guerra in India. Ad accoglierlo solo il suo fedele maggiordomo che, scopriremo, lo segue ed è sempre dietro l’angolo pronto a servirlo. La vita del protagonista è all’insegna di una sobria eleganza, mai sfarzosa. Uomo colto e raffinato, riflette la personalità di Merrick quanto dello stesso de Mille. Il film si snoda tra ambienti aristocratici estremamente eleganti, dimore e giardini della vecchia Inghilterra o in Italia. Il ritorno alla vita di Conrad, dopo la guerra, è accompagnato dai piaceri sensoriali, del presente come di quelli evocati del passato: il picnic, il latte col porridge, la colazione dell’infanzia. Ma anche con un raffinato erotismo che evoca le statue classiche. In un cartello è persino raffigurata una donna a seno nudo. In questo pathos delle cose, il film non lesina comunque momenti ironici: la testa di cervo imbalsamata coperta da un panno, l’acqua piovana che si infiltra nel cottage d’infanzia, la vecchia fiamma ritrovata ingrassata e imbruttita che dice: «Non siamo cambiati tanto», i tanti oggetti che continuano a cadere per terra incontrando un’altra ex.

Conrad in Quest of His Youth è pervaso di un sapore letterario e teatrale, filo conduttore tra romanziere e regista. Tanti libri, volumi polverosi e severi, dalle copertine di pelle, sono mostrati nel film. Conrad, il protagonista, è sempre in cerca di un’ispirazione letteraria, anche quando sfoglia i volumi nel bookshop del teatro, mentre Lady Darlington, la donna che alla fine conquisterà il suo cuore, vive in un’elegante dimora tutta tappezzata di scaffali come una biblioteca. Si aggiungono poi gli spartiti musicali e gli album fotografici. Le didascalie degli intertitoli sono molto lunghe in ogni cartello, e spesso grondanti di enfasi poetica, aulica. E ne è un lampante esempio quella di chiusura. Alla fine le scritte assumono il ruolo del narratore onnisciente nel momento in cui rivelano in anticipo il fatto che l’attrice Rosalind e la contessa di Darlington siano la stessa persona. L’inizio e la fine del film sono suggellati da un cartello con un sipario, mentre l’ultima parte del film si svolge nell’ambiente di una scalcinata compagnia teatrale, in crisi perché un suo impresario è scappato con i soldi. L’ambiente teatrale era ben noto tanto a Merrick quanto a de Mille.

Nel teatro Conrad trova quello che va cercando da tempo, ovvero il riaffiorare di una giovinezza perduta, cosa che invano aveva inseguito convocando le persone della sua infanzia e della sua vita. Lo trova in una donna che, a differenza delle altre che aveva inseguito, non era già stata parte della sua vita. Una donna che pure sente la nostalgia del passato, in lei rappresentato dal teatro, quando bazzicava nei palcoscenici come attrice. Una donna che Conrad conosce pensando sia ancora una teatrante, per poi scoprire essere divenuta ormai una nobildonna. Si innamora quindi della sua nobiltà d’animo. E il messaggio del film è chiaro: un uomo è giovane non quando insegue i propri ricordi ma quando è innamorato. Come rappresentato nel disegno di clessidre in uno dei primi cartelli, Conrad in Quest of His Youth è una straordinaria opera sul fluire del tempo, sullo scorrere della vita, sul passare degli anni riflettendo sul proprio passato.

La versione di Conrad in Quest of His Youth proiettata alle Giornate è il restauro digitale di una copia conservata presso la Library of Congress, che ha permesso di apprezzare alcune raffinatezze stilistiche come il cambio di luce in una stanza, aprendo le tende, reso con un cambio del colore dell’imbibizione.

Info
Conrad in Quest of His Youth sul sito di Pordenone 2023.

  • conrad-in-quest-of-his-youth-1920-william-demille-01.jpg

Articoli correlati

Array
  • Festival

    Giornate del Cinema Muto 2023Giornate del Cinema Muto 2023

    Le Giornate del Cinema Muto 2023 si aprono con La divine croisière di Julien Duvivier e si chiudono in bellezza con Chaplin (The Pilgrim) e Keaton (Sherlock Jr.). Un programma ricco di slapstick, western e film d’avventura.
  • Festival

    giornate del cinema muto 2023 presentazioneGiornate del Cinema Muto 2023 – Presentazione

    In partenza le Giornate del Cinema Muto 2023 con un programma, curato da Jay Weissberg, ricco di slapstick, western e film d'avventura. Quest'anno sono previsti focus sugli attori Harry Piel e Harry Carey, una retrospettiva sullo slapstick e il proseguo di quella sulla Ruritania.
  • Giornate 2021

    Paradiso folle RecensioneParadiso folle

    di Per la retrospettiva dedicata alle sceneggiatrici statunitensi nel primo dopoguerra, giunge alle 40me Giornate del Cinema Muto di Pordenone Paradiso folle di Cecil B. DeMille, una parabola d'amore, disprezzo e cecità sospesa fra western, commedia e melodramma.