Hayao Miyazaki and the Heron

Hayao Miyazaki and the Heron

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Presentato il giorno prima della cerimonia per la Palma allo Studio Ghibli nella sezione Cannes Classics di Cannes 2024, Hayao Miyazaki and The Heron di Kaku Arakawa è il frutto di un mastodontico lavoro decennale. Un pedinamento continuo che in questo caso si focalizza sulla lavorazione dell’ultima fatica miyazakiana e sul rapporto tra Miyazaki e Takahata. Interessante, ma solo per appassionati ghibliani.

Maledetto il giorno che ti ho incontrato

Hayao Miyazaki and the Heron è un documentario di due ore che racconta la realizzazione de Il ragazzo e l’airone, girato con accesso esclusivo allo Studio Ghibli nel corso di sette anni sorprendenti. È anche la testimonianza della collaborazione tra il regista Hayao Miyazaki e il produttore Toshio Suzuki mentre eseguono un’intricata danza di inganno e amicizia, rispecchiando quella di Mahito e l’Airone, mentre Suzuki spinge Miyazaki sempre più a esplorare la sua creatività… [sinossi – festival-cannes.com]
Le vent se lève!
…il faut tenter de vivre!
– Paul Valéry, Le cimetière marin

Antipasto in attesa della premiazione dello Studio Ghibli, Palma d’oro atipica assegnata a un’intera casa di produzione, nella sala Varda è stato proiettato il documentario Hayao Miyazaki and The Heron di Kaku Arakawa, altro titolo della variopinta selezione di Cannes Classics di Cannes 2024. Il film è un ulteriore significativo tassello della filmografia di Arakawa, cineasta che ha dedicato una larga fetta delle sua carriera e vita al lavoro di Hayao Miyazaki. Era suo Never-Ending Man: Hayao Miyazaki, come è suo il più recente 2399 days with Hayao Miyazaki & Studio Ghibli. Una videobiografia mastodontica, finanziata dalla Nippon Hōsō Kyōkai (NHK), ovvero il servizio pubblico radiotelevisivo giapponese. D’altronde sul sito della NHK (qui), autore ovviamente l’inarrestabile Arakawa, si possono recuperare i quattro episodi della miniserie 10 Years with Hayao Miyazaki.

Quello di Arakawa è un instancabile e ineluttabile pedinamento di Miyazaki: durante le sue giornate nello Studio, nella sua casa-rifugio, nei suoi tragitti esterni, nelle sue visite ai bimbi adoranti della scuola vicina e via discorrendo. Al di là del singolo titolo, è un lavoro decennale minuzioso, certosino, forse un po’ folle – no, Il regno dei sogni e della follia non è di Arakawa. Forse meglio così.
Frammentario anche nelle sequenze dei film di Miyazaki inserite qui e là, Hayao Miyazaki and The Heron procede a grandi falcate seguendo il flusso creativo di Miyazaki, la lavorazione complessa, le indecisioni, i detour narrativi. Il binario però è doppio, apparentemente parallelo. Da un lato il nuovo film, dall’altra l’irrisolta questione Takahata. Paku-san. Odio e amore. Il maestro da raggiungere e superare. L’amico da piangere, lacrime vere, dolorose, inconsolabili. Ecco, la sequenza del pianto di Miyazaki dice molto del loro rapporto, come quel breve passaggio di una vecchia intervista a due in cui Takahata regalava al suo più giovane collega e discepolo un generoso complimento: lì, in quel momento, si avverte tutto lo squilibrio tra i due, con Miyazaki che sembra felice come un bimbo alle prese con un gigantesco lecca-lecca.

Molte inquadrature di Hayao Miyazaki and The Heron sembrano quasi rubate, comunque difficoltose, precarie, timide. Arakawa è un intruso e lo Studio Ghibli è un regno, meraviglioso e folle. Ma è un intruso testardo, che giorno dopo giorno resta lì, riprova la stessa inquadratura (e Miyazaki ovviamente lo riprende) e non si stacca\stanca mai. E allora, tra tante parole, tra bugie bianche miyazakiane (l’uomo con più ritiri nella storia del cinema) e la consueta ironia di Suzuki, possiamo assistere alla genesi de Il ragazzo e l’airone, ai dubbi narrativi, al cambio in corsa, alla deriva sempre più personale. E così possiamo ricostruire le tappe, estetiche e narrative, del nuovo film di Miyazaki, diventato via via un lungo addio a Takahata e una riflessione su quello che è stato e non sarà più. Una visione che accompagna la lettura dei vari Dove torna il vento 1 e 2, I Geni dello Studio Ghibli: Isao Takahata e Hayao Miyazaki, Starting Point: 1979-1996: Hayao Miyazaki, Turning Point: 1997-2008 e via discorrendo. Per accaniti fan, astenersi perditempo.

Info
La scheda di Hayao Miyazaki and the Heron sul sito del Festival di Cannes.

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