Il regno dei sogni e della follia
di Mami Sunada
Mami Sunada riesce a muoversi in punta di piedi, a pedinare garbatamente Miyazaki, a fondersi con lo Studio Ghibli. Il regno dei sogni e della follia anticipa la fine e la racconta, e riesce a essere una testimonianza importante per sondare e studiare il microcosmo ghibliano. Presentato in anteprima al Far East Film Festival di Udine.
Come le foglie al vento
Ottenuto il permesso di accedere quasi illimitatamente all’interno dello Studio Ghibli, Mami Sunada segue nel corso di un anno i maestri Hayao Miyazaki e Isao Takahata e il produttore Toshio Suzuki intenti nel completare i loro ultimi capolavori: Si alza il vento e La storia della principessa splendente. Con un ritratto intimo ed emozionante, il documentario ci offre per la prima volta l’opportunità di compiere un viaggio affascinante e indimenticabile all’interno di uno dei laboratori di animazione più amati al mondo. Un luogo unico dove il sogno e la passione rasentano la follia… [sinossi]
Un retrogusto amaro ci accompagna per tutta la durata de Il regno dei sogni e della follia. Una sensazione inevitabile: con Si alza il vento di Hayao Miyazaki e La storia della principessa splendente si è chiusa un’epoca. Svanisce l’utopia del vento, del volo, dell’equilibrio tra l’uomo e la Natura, della forsennata ricerca della qualità, della poesia, di una perfezione probabilmente irripetibile. Lo Studio Ghibli, in cerca di un nuovo centro gravitazionale, non sarà più lo stesso. Sarà altro. O forse non sarà più. Ci potrebbe restare solo il ricordo, il Museo Ghibli, con la Library, il robot gigante di Laputa, Totoro, i cortometraggi, il verde che abbraccia e avvolge tutto.
Mami Sunada riesce a muoversi in punta di piedi, a pedinare garbatamente Miyazaki, a fondersi con lo Studio Ghibli. Il regno dei sogni e della follia anticipa la fine e la racconta, e riesce a essere una testimonianza importante per sondare e studiare il microcosmo ghibliano. Lo spirito, l’approccio all’animazione e alla narrazione, le posizioni politiche, i ritmi di lavoro, lo stratificato rapporto tra Miyazaki e Takahata, il ruolo fondamentale del produttore Toshio Suzuki: Il regno dei sogni e della follia racconta tutto questo, anche la placida quotidianità di uno splendido micione, ma sono soprattutto una serie di vuoti, di assenze, a emergere con forza. L’assenza di Takahata, l’altra metà del cielo ghibliano, è la più evidente. Ancora una volta, l’immagine di Takahata è filtrata attraverso la luce accecante del “dio degli anime”. Accade da trent’anni, dalla pellicola seminale dello Studio, Nausicaä della Valle del vento, fino a La storia della principessa splendente, relegato alla Quinzaine di Cannes, snobbato dal pubblico, destinato a essere l’ennesima meraviglia per un pubblico e una critica di nicchia. Ci sono i ritardi e l’imprevedibilità di Takahata, icona quasi fantasmatica; manca il Miyazaki di Ponyo, di Totoro, di Kiki; osserviamo e ascoltiamo un Miyazaki amaro, forse stanco. Un uomo del XX secolo che non vuole e forse non può adattarsi al XXI, ai troppi cambiamenti, allo scorrere del tempo. È il Miyazaki di Si alza il vento: lo riconosciamo e ne soffriamo. Sunada offre allo spettatore qualche appiglio storico, giusto qualche accenno per contestualizzare, ma soprattutto cattura momenti importanti: il volto di Suzuki prima dell’annuncio del ritiro, la lettera inviata a Miyazaki e la sua risposta, le riflessioni sulla figura del padre, sulla guerra e sulla deriva destrorsa del Giappone, sui bambini, sul futuro.
Lo Studio Ghibli è un luogo miracoloso, è il punto d’incontro di grandi talenti, di personalità ingombranti. Con Il regno dei sogni e della follia, presentato in anteprima al Far East Film Festival di Udine, Mami Sunada evita accuratamente l’agiografia, mantiene una giusta distanza. I colori, la natura, la potenza immaginifica e trent’anni di storia e successi si intrecciano indissolubilmente con le difficoltà produttive, coi sacrifici, con una parabola che lo stesso Miyazaki considera ineluttabile. Il retrogusto amaro resta a lungo. Speriamo, tra l’erba e le foglie, di scorgere un kodama…
Info
Il trailer italiano de Il regno dei sogni e della follia.
Il regno dei sogni e della follia, il sito ufficiale.
Il regno dei sogni e della follia sul sito della Lucky Red.
- Genere: documentario
- Titolo originale: Yume to kyōki no ōkoku
- Paese/Anno: Giappone | 2014
- Regia: Mami Sunada
- Sceneggiatura: Mami Sunada
- Fotografia: Mami Sunada
- Montaggio: Mami Sunada
- Interpreti: Gorō Miyazaki, Hayao Miyazaki, Hideaki Anno, Isao Takahata, Joe Hisaishi, Sankichi, Seiji Okuda, Shinsuke Nonaka, Toshio Suzuki, Ushiko, Yoshiaki Nishimura
- Colonna sonora: Masakatsu Takagi
- Produzione: Dwango, Ennet Co.
- Distribuzione: Lucky Red
- Durata: 118'
- Data di uscita: 25/05/2015
