Settembre
Settembre segna l'esordio alla regia di Giulia Steigerwalt, a ventitré anni di distanza dalla sua prima apparizione sul grande schermo e dopo la consacrazione come sceneggiatrice. E Settembre in effetti appare in tutto e per tutto un film di scrittura, non privo di finezze ma troppo ancorato a uno schematismo narrativo che finisce per impedire al cinema di trovare il suo spazio. Leggi tutto
Il paradiso del pavone
Se c'è un genere italiano per eccellenza, questo probabilmente è il dramma corale con pranzo di famiglia, lo affronta ora Laura Bispuri con Il paradiso del pavone armata di uno script ben congegnato, ottimi attori, ma poche sorprese. In Orizzonti a Venezia 78. Leggi tutto
Magari
Presentato come film d'apertura in Piazza Grande al 72esimo Locarno Film Festival, Magari è l'esordio al lungometraggio di Ginevra Elkann, un'opera di nostalgia e memorie famigliari, da un punto di vista infantile, di dinamiche di squadra tra fratelli sballottati tra genitori separati. Leggi tutto
Il traditore
La famiglia di Buscetta, quella della mafia, quella dello Stato. Marco Bellocchio con Il traditore - in concorso a Cannes - realizza uno dei film più importanti del cinema italiano degli ultimi anni, capace di guardare in faccia - in modo commovente e crudele, romanzesco e cronachistico - la storia recente del nostro paese. Leggi tutto
Notti magiche
Anche per Paolo Virzì con Notti magiche arriva il momento di lavare i panni sporchi in famiglia e fare un film sul cinema, e sul cinema italiano in particolare. Al di là delle vaghe velleità autoassolutorie un lavoro scritto senza verve, mal costruito, e privo di reali personaggi. Alla Festa di Roma. Leggi tutto
Troppa grazia
Commedia insolita e originale che affronta con un sorprendente realismo la realtà lavorativa odierna, Troppa grazia di Gianni Zanasi è un oggetto curioso quanto prezioso nel panorama del cinema italiano odierno. Film di chiusura della Quinzaine des Réalisateurs. Leggi tutto
Figlia mia
Figlia mia di Laura Bispuri, in concorso alla Berlinale e in uscita in sala, mette in mostra una lunga serie di difetti endemici, da una scrittura frettolosa a un'astrazione ingiustificata, che finisce per eliminare qualsiasi reale 'sangue' a una vicenda fin troppo schematica. Leggi tutto
Smetto quando voglio – Ad honorem
La trilogia diretta da Sydney Sibilia si chiude con Smetto quando voglio - Ad honorem: la scalcinata banda di ricercatori universitari capitanata da Edoardo Leo dovrà trovare il modo di evadere da Rebibbia per impedire una strage ordita da colui che ha sintetizzato il Sopox: Walter Mercurio. Leggi tutto