Pelikan Blue
I cambiamenti epocali nei paesi dell'Est Europa successivi alla caduta del muro raccontati attraverso una vicenda emblematica nell'Ungheria post-sovietica: la storia è stata scovata e messa in scena da László Csáki in Pelikan Blue, ricostruita con animazione. Leggi tutto
Il caso Belle Steiner
Ispirato molto liberamente a un romanzo “americano” di Georges Simenon, Il caso Belle Steiner di Benoît Jacquot riflette sull’impenetrabilità dell’essere umano e sull’eterno enigma dell’applicazione della giustizia. Leggi tutto
I ragazzi terribili
Invitato da Jean Cocteau a dirigere la trasposizione del suo omonimo romanzo, nel 1950 Jean-Pierre Melville realizza I ragazzi terribili, suo secondo lungometraggio. Il film prelude all'automatismo esistenziale che caratterizzerà molte figure della produzione melvilliana. Leggi tutto
Hiver à Sokcho
Esordio al lungometraggio per il filmmaker franco-nipponico Koya Kamura, Hiver à Sokcho è la storia dell'incontro di due culture attraverso la fugace unione di due anime nel contesto di una cittadina di mare sudcoreana. Tra Hiroshima mon amour e Lost in Translation. Leggi tutto
La città proibita
A distanza di tre anni e mezzo da Freaks Out Gabriele Mainetti torna alla regia con La città proibita, omaggio al gongfu hongkonghese rivisto e corretto però in sala capitolina: gli unici elementi convincenti sono però proprio gli scontri fisici. Leggi tutto
Léon Morin, prete
Jean-Paul Belmondo esordisce nel cinema di Melville con un ruolo spiazzante e quasi conturbante: l'ecclesiastico di Léon Morin, prete è una sorta di casto Don Giovanni, che scatena la pulsione scopica della protagonista, interpretata da Emmanuelle Riva. Leggi tutto
Il Nibbio
Nell’affrontare la storia vera di un uomo che ha sacrificato la propria vita per salvarne un’altra, Il Nibbio di Alessandro Tonda si configura come abile film di genere senza mai farsi d’inchiesta, preferendo il ritratto nazional-popolare di un uomo, la commemorazione un eroe. Leggi tutto
I senza nome
Il polar melvilliano si cristallizza ne I senza nome, penultimo titolo del cineasta francese, e trova una sintesi perfetta dove tutto si fa immagine e icona, grazie anche alla contemporanea presenza di tre volti per l'appunto iconici: Alain Delon, Gian Maria Volonté e Yves Montand. Leggi tutto