Titolo rimosso dalla cosmogonia cinematografica di Ingmar Bergman, Ciò non accadrebbe qui, girato nel 1950, riesce a mettere in scena - pur nelle sue grossolanità ideologiche - un convincente thriller dal sapore hitchcockiano, al cui centro vi è la figura di una donna sposata a una spia comunista. Al Cinema ritrovato 2018. Leggi tutto
Tra verità e menzogna, maschera e smascheramento, scienza e fede, teatro e vita, Il volto - girato da Ingmar Bergman nell'estate del 1958 - costruisce il ritratto del cinema quale perfetto meccanismo illusionistico. Leggi tutto
Primo capitolo della cosiddetta trilogia del silenzio di Dio, Come in uno specchio rappresentò anche il primo deciso passo verso un sempre più complesso studio della luce naturale e verso un asciugamento degli orpelli estetici, per approdare al tipico dramma da camera bergmaniano. Leggi tutto
Raffinata opera che suggellò il successo internazionale di Ingmar Bergman, Sorrisi di una notte d'estate è un'agrodolce «commedia romantica» di marca elisabettiana che, nei suoi intrighi amorosi, innesta alcune fra le ossessioni più care all'autore. Leggi tutto
Parabola sacra e fiaba pagana, opera di altissimo rigore espressivo, La fontana della vergine di Ingmar Bergman si delinea come una presa di coscienza del travaglio tra Fede e dubbio, poco prima del "silenzio di Dio". Oscar per il miglior film straniero. Leggi tutto
Tra i lavori giovanili di Ingmar Bergman Un'estate d'amore è uno di quelli in cui con maggior forza sembrano emergere i tratti distintivi della poetica del regista, dalla metafora dell'estate come istante di giovinezza fino al concetto della perdita della fede, e dunque anche dell'amore. Leggi tutto
Terzo titolo dalla rassegna Bergman 100, Il posto delle fragole è una delle pellicole più note del cineasta scandinavo, un road movie catartico e intriso di rimpianti per una giovinezza e una felicità oramai lontanissime, per una vita che sta inevitabilmente volgendo al termine. Leggi tutto
Tra i titoli della prima parte della filmografia di Ingman Bergman, Monica e il desiderio si segnala come il più moderno, già pienamente intriso dei tratti distintivi della poetica dell'autore svedese: la nostalgia della memoria, il desiderio inappagabile, l'illusione della felicità solo nella fuga dalla stratificazione sociale. Leggi tutto