The Challenge

The Challenge

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Presentato nella sezione Cineasti del presente, The Challenge è l’ultimo lavoro di Yuri Ancarani che si misura con un’opera dalla durata maggiore rispetto ai suoi standard. Un film che conferma i punti di forza e di debolezza del regista.

Un tranquillo weekend nel deserto

Un falconiere sta portando a un importante torneo in Qatar i suoi falchi da competizione. Il film segue un week-end nel deserto, tra tornei di falconeria, competizioni automobilistiche e di biker. [sinossi]

La falconeria è una pratica che ebbe grande diffusione nel medioevo, quando era praticata dai nobili, dai regnanti e dalle corti. Sarà per evocare quel passato blasonato, sarà per mantenere quel legame con il deserto che la vita urbana sta facendo perdere, che l’antica arte di caccia con i rapaci risulta molto diffusa nei paesi arabi, dove si mantiene una classe dalla smisurata opulenza che annovera quella pratica tra i propri hobby. Yuri Ancarani sceglie questo ambiente come soggetto e, con un lavoro di tre anni di osservazione sul campo, realizza The Challenge, presentato tra i Cineasti del presente del Festival di Locarno.

Un palazzetto dello sport pieno di falchi, accuditi da personale che provvede al loro nutrimento. Con questa immagine si apre The Challenge, che si costruisce per progressioni di immagini, di scene e situazioni. Rifiutando con rigore ogni didascalia o didascalismo, in un film dove ci sono solo pochissimi dialoghi, tutti peraltro con poco senso. Il regista Yuri Ancarani conferma il suo talento nel reperimento dei soggetti più inusuali, in questo caso un ritratto dell’opulenza smisurata dell’aristocrazia petrolifera del Qatar, dedita a hobby molto costosi, o resi tali, come la falconeria – si vede a un certo punto un’asta televisiva di esemplari pregiatissimi di falchi – o i biker alla Easy Rider, o gli automobilisti in jeep. Ancarani ci mostra l’incredibile cura con cui vengono maneggiati questi preziosi rapaci, che possono anche essere trasportati con un aereo a loro dedicato, in un mondo dove si può avere un ghepardo come animaletto da compagnia da portare sulla propria auto sportiva. E anche se non si vede questo aspetto in The Challenge, è presumibile che anche il grande felino possa essere usato per esibizioni analoghe a quelle della falconeria, vale a dire l’inseguimento di una preda. Il cinema ce l’ha fatto vedere di recente peraltro in The Counselor – Il procuratore di Ridley Scott. Lo spettacolo è quello crudele, naturale ma ricreato artificialmente, della predazione. Quello che interessa ancora una volta ad Ancarani è il rito o, in questo caso, più riti che si consumano contemporaneamente in un weekend nel deserto. E come in San Siro si concentra su tutti gli aspetti preparatori che presiedono alla celebrazione di questi riti.

Emerge dal film questa incredibile società votata alla dissipazione, che sente il bisogno di un ritorno alla natura, a quel deserto che costituisce la propria identità ancestrale. Ma si tratta di un approccio alla natura distorto, non rispettoso dei suoi cicli, fracassone e di disturbo, con jeep, motociclette e animali addestrati, sottratti quindi al loro habitat naturale. Un mondo comunque che sente il bisogno di accompagnare quello che sta facendo con una preghiera o un’invocazione a Dio: siamo sempre dalle parti degli aspetti rituali di cui sopra. E la totale assenza di donne nel film racconta indirettamente tante altre cose. Grande merito del regista quello di scoprire una simile realtà. The Challenge non soffre di una durata più lunga rispetto ai canoni tenuti finora dal regista. E nel film si deve comunque registrare quella tendenza all’estetismo che già era emersa nelle precedenti opere. L’indugiare sui paesaggi da deserto dipinto, allo spettacolare sorgere del sole, con un evidente riferimento al monolito di 2001: Odissea nello spazio: torniamo all’alba dell’uomo o siamo invece in un’inversione al suo tramonto? E poi i paesaggi del deserto, con il groviglio disegnato dai solchi dei tragitti delle centinaia di jeep, che dall’alto prendono l’aspetto di figurazioni astratte. E le immagini aeree dalla telecamerina attaccata alla testa di uno dei falchi. Siamo del resto in un territorio di confine tra cinema e video arte.

Info
La pagina dedicata a The Challenge sul sito di Locarno 2016.
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