Martyrs

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L’uscita in DVD di Martyrs di Pascal Laugier, oltre a solleticare l’appetito dei cinefagi di stretta osservanza, rappresenta a suo modo un evento paradigmatico per quel che concerne le distonie del sistema distributivo italiano. Passato al Festival del Film di Roma del 2008 tra gli applausi del pubblico, il film di Laugier è stato pressoché dimenticato per mesi; celato in un cassetto, ha atteso il momento in cui gli sarebbe stato concesso nuovamente l’onore della ribalta. Il passaggio in sala, a dir la verità, è stato tutt’altro che fruttuoso: una toccata e fuga verso metà giugno, giusto il tempo per un paio di segnalazioni tra le uscite della settimana, e poco più.

È dunque decisamente meritevole d’attenzione la pubblicazione in DVD, approntata dalla Eagle Pictures insieme alla CDE e a Videa, per un film che correva seriamente il rischio di permanere solo ed esclusivamente nella memoria dei pochi che avevano avuto la fortuna di incontrarlo sulla propria strada. Perché Martyrs è forse l’horror più radicale e filosofico che abbia fatto la sua comparsa nel corso degli ultimi anni sugli schermi. Sulla custodia del DVD, appena sopra la dicitura che ricorda il divieto ai minori di diciotto anni, si può leggere: «Questo film mostra immagini estremamente violente e difficili da sopportare. La visione e la comprensione richiedono spettatori preparati». Nulla di nuovo, si potrà argomentare: chi non ricorda infatti i sacchetti di plastica atti a prevenire possibili conati di vomito che venivano gentilmente offerti insieme al biglietto di Hostel di Eli Roth? E che dire degli slogan che nel corso degli anni hanno accompagnato al varco i vari remake di classici degli anni settanta, tutti tesi a mettere sull’avviso lo spettatore per una visione sempre più sconvolgente e insostenibile? Due aggettivi senza alcun dubbio abusati, ma che devono essere utilizzati con una certa circospezione nel contesto di Martyrs: non staremo qui a tentar di traumatizzare un possibile acquirente del film, ma mai come in questa occasione una frase come quella che abbiamo avuto modo di citarvi dianzi ci sembra particolarmente calzante.

Il film di Pascal Laugier (che mostra delle similitudini con un fumetto italiano pubblicato nel 1990 sulla rivista “Splatter”, con testi di Michelangelo La Neve e disegni di Giancarlo Caracuzzo) richiede uno spettatore preparato: avvicinarsi a Martyrs con gli stessi occhi che potrebbero sollazzarsi di fronte alla mostra delle atrocità dei già citati e ottimi film di Eli Roth o anche dei vari prodotti dozzinali che invadono il mercato estivo nel nostro paese, equivarrebbe a compiere un errore strategico tutt’altro che trascurabile. Laddove molto del panorama orrorifico contemporaneo, soprattutto di marca statunitense, sembra soffrire spesso del perseguimento di un codice di autocensura perfino castrante nella sua standardizzazione – e non si parla solo di un’edulcorazione di ciò che viene mostrato, ma più che altro del modo in cui si decide di mostrarlo – la pellicola di Laugier azzanna al collo lo spettatore, senza concedergli un attimo di tregua. Un gioco al massacro che diventa, nel crescendo etico ed estetico del film, una sfida aperta alle convenzioni del genere, in una spinta verso l’alto che non ha paura di mostrare le sue derive più materialmente basse. Un pugno allo stomaco duro e senza compromessi che sconvolgeva sul grande schermo e mantiene intatta tutta la sua lucida eversione filosofica anche nel supporto video. Ed è un peccato che per un’uscita di nicchia, ma in grado di creare intorno a sé un culto non indifferente, non si sia avuta l’accortezza di lavorare maggiormente sugli extra del DVD. A dir poco scarno è infatti il materiale a disposizione dello spettatore: oltre al film, e alla classica selezione delle lingue e delle scene, si può solo scegliere di vedere il trailer originale.

Un po’ poco, visto che su Martyrs si sono aperte tavole rotonde tutt’altro che trascurabili, e considerato quanto il film si presti a speculazioni di vario genere. Presentando il film a Roma lo stesso cineasta si era lanciato in una disamina del proprio lavoro decisamente affascinante. Sarebbe stato forse il caso di aggiungere, a corollario dell’opera, una serie di interviste che permettessero di cogliere con ancor maggior precisione la volontà artistica alle spalle del tutto. Peccato, perché la qualità audio e video è davvero folgorante. Anche per questo, al di là dell’alto valore che attribuiamo a Martyrs, continuiamo a considerare questa una delle uscite in DVD più importanti di fine anno. Non sarà il film più natalizio in circolazione, ma se volete distinguervi per un regalo imprevedibile e sconvolgente, forse avete davvero trovato pane per i vostri denti…

Info
Il trailer italiano di Martyrs.
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