Anime nella nebbia

Anime nella nebbia

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Presentato in concorso a Cannes, Anime nella nebbia è il manifesto ideale di un cinema che non smette di osservare l’uomo e la storia, mantenendo una sorta di purezza documentaria, impreziosita da una messa in scena rigorosa e al tempo stesso emotivamente coinvolgente.

L’ultimo uomo sulla Terra

URSS, 1942. Fronte occidentale. La regione è occupata dell’esercito tedesco e i partigiani locali stanno cercando di resistere in tutti i modi. Sushenya, che lavora per le ferrovie, è accusato del deragliamento di un treno: arrestato con i tre sabotatori, viene successivamente liberato. Sul suo conto cominciano a circolare voci e sospetti. I partigiani Burov e Voitik si recano a casa di Sushenya, lo strappano alla famiglia e lo portano nel bosco… [sinossi]

Si può irrompere in un concorso con piani sequenza dilatati e dal ritmo visibilmente compassato? Oramai prossimi alla fine della corsa per la Palma d’oro della sessantacinquesima edizione del Festival di Cannes, abbiamo trovato un cavallo vincente che non galoppa, ma che avanza lentamente, con una consapevolezza che quasi intimorisce. Un racconto morale di geometrica perfezione, una riflessione sulla natura umana, sul senso di giustizia, sulla dimensione mostruosa e deformante della guerra, sull’impossibilità della purezza.
Il documentarista Sergei Loznitsa [1], che nel 2010 ha firmato la sua prima opera di fiction (My Joy/Schastye moe), torna sulla Croisette con un lungometraggio che riecheggia Andrej Tarkovskij e che mette a frutto l’esperienza maturata con i vari Blockade (Blokada, 2006, l’assedio di Leningrado), Landscape (Peyzazh, 2003, fermata dell’autobus con finto piano sequenza) e Revue (Predstavleniye, 2008, l’Unione Sovietica tra gli anni Cinquanta e Sessanta). Anime nella nebbia (V tumane) è il manifesto ideale di un cinema che non smette di osservare l’uomo e la storia, mantenendo una sorta di purezza documentaria, impreziosita da una messa in scena rigorosa e al tempo stesso emotivamente coinvolgente.

Ci sono passaggi di questo film che difficilmente possono essere descritti, come il prolungato primo piano di Voitik (Sergei Kolesov), posto di fronte a una scelta drammatica, allo spartiacque della sua vita. Loznitsa sembra capace di catturare e calcolare il tempo, di dare il giusto peso a quella tragica sospensione: un primo piano che racchiude tutto il cinema del regista ucraino, il senso di una sconfitta morale. Anime nella nebbia è infatti un film sulla sconfitta, sulla resa di un uomo esemplare: Loznitsa riesce a costruire un personaggio dalla straripante umanità (fondamentale l’interpretazione di Vladimir Svirskiy nel ruolo di Sushenya) che viene avvolto e inghiottito dalla nebbia, dal nulla, dalla brutalità della guerra. Non c’è più posto per l’innocenza. Come nel romanzo di Richard Matheson Io sono leggenda, Sushenya è l’ultimo uomo sulla Terra, un esempio oramai irripetibile di innocenza. Ma nessuno può essere innocente dopo la seconda guerra mondiale.
Contrassegnato da flashback che ricordano Rashomon e che ribaltano le posizioni iniziali, svelando miserie e nobiltà, il racconto morale di Loznitsa è un war movie antispettacolare che si focalizza su una dimensione personale e morale, affrontando senza timori le contraddizioni interne della resistenza. Ancora una sequenza magistrale, costruita su un contrasto stridente: Sushenya aggiusta i vestiti di Voitik e Burov (Vladislav Abashin), i loro pantaloni, il risvolto della giacche. Gesti commoventi, ma oramai alieni, destinati a essere avvolti dalla nebbia. La sceneggiatura di Loznitsa ha i contorni di un trattato di filosofia morale, eppure privo di qualsiasi retorica: ancora Vladimir Svirskiy, col physique du rôle per incarnare un uomo fuori dal tempo. Uno sguardo che Loznitsa riesce a incorniciare.

Anime nella nebbia è un’opera insolitamente struggente, scritta con impressionante precisione, eppure capace di turbare e commuovere. Potrebbe vincere la Palma d’oro, ma anche restare a bocca asciutta. Aspetti secondari. Quello che conta è la splendida conferma (o scoperta) di Sergei Loznitsa, la sua capacità di dare un senso e un valore ad ogni movimento di macchina, ad ogni inquadratura, ad ogni scelta estetica.

Note
1. Merita una visita accurata il sito ufficiale di Sergei Loznitsa, regista di Anime nella nebbia. Uno strumento utile per pianificare un recupero dei suoi lavori: www.loznitsa.com.
Info
Il sito ufficiale di Anime nella nebbia: inthefog-movie.com
Anime nella nebbia sul sito del Festival di Cannes.
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