Before Midnight

Before Midnight

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Sorta di kammerspiel che non ha mai bisogno di un luogo chiuso per trovare la propria postura, Before Midnight è un miracoloso zeffiro di vento, lieve e divertente, tenero e struggente, delicato e intimo, innervato dalla coraggiosa capacità di spogliarsi di Hawke e della Delpy, mettendo a nudo la loro vita reale e trascinandola, seppur solo in parte, sullo schermo.

Un giorno nel Peloponneso

Ritroviamo Jesse e Céline nove anni dopo il loro rendez-vous parigino, e diciotto anni dopo il primo incontro a Vienna. Sono rimasti insieme e stanno trascorrendo una vacanza in Grecia con le loro figlie. Stavolta però, il loro rapporto è approdato a una fase cruciale, perchè le difficoltà del quotidiano e la routine hanno contribuito a segnare in qualche modo quello che c’era tra loro… [sinossi]
Quella donna ha l’istinto materno di Medea!
Julie Delpy/Céline, dal film

E così anche Before Midnight, l’ultimo capitolo della (finora) trilogia rohmeriana di Richard Linklater, parte dalla Berlinale alla conquista del mondo: fu così nel 1995 per Before Sunrise, quando il cineasta statunitense se ne tornò a casa non l’Orso d’Argento per la miglior regia, e fu così anche nel 2004, allorquando il Berlinale Palast accolse in anteprima mondiale Before Sunset. 1995, 2004, 2013: ogni nove anni la storia d’amore tra il romanziere statunitense Jesse e l’attivista francese Céline torna ciclicamente a materializzarsi davanti agli occhi del pubblico, che ha visto dapprima questa coppia conoscersi timidamente per le strade di Vienna, e poi incontrarsi nuovamente a Parigi. Ora li si ritrova negli ultimi giorni di una vacanza in Grecia, trascorsa insieme alle loro figliolette gemelle e a Henry, il figlio che Jesse ha avuto dal precedente matrimonio. Il ragazzino, accompagnato dal padre in aeroporto per prendere il volo che lo riporterà a Chicago, gli confida che quella appena trascorsa è stata la più bella estate della sua vita: questa rivelazione, a suo modo innocente e priva di qualsiasi interpretazione ulteriore, porta l’uomo a speculare sulla possibilità di trasferire tutta la famiglia negli Stati Uniti. Una scelta che Céline deplora fortemente, al punto da far entrare il rapporto in crisi, anche se forse solo per un giorno…

Lo spettatore avvezzo ai precedenti capitoli della trilogia sa già con ogni probabilità cosa aspettarsi da Before Midnight: lunghi piani sequenza in cui i personaggi hanno modo di confrontare le proprie esperienze, dialoghi fitti e carichi di un umorismo mai pronto a scendere eccessivamente a compromessi con la farsa, un’opera pensata, studiata, scritta e diretta sulle espressioni, i movimenti del corpo, l’intonazione della voce di Ethan Hawke e Julie Delpy. Per quanto Before Midnight sia senz’ombra di dubbio il più corale dei film incentrati sulla coppia, grazie soprattutto a un segmento centrale in cui i due pranzano insieme agli abitanti della casa in cui sono ospiti, ogni singolo movimento di macchina, ogni scelta di focale, ogni inquadratura è ragionata per congelare ritmi, iati, silenzi e rumori di Jesse e Céline. Un atto d’amore che è anche ulteriore dimostrazione del centro nevralgico della pellicola: non una banale rom-com come quelle (più o meno riuscite, questo è un dato completamente secondario) che spopolano a Hollywood, ma uno scavo dell’amore come gesto ragionato e folle al contempo, possibile e irrealizzabile, semplice e tortuoso. Un incessante lavoro di contrapposizione che è ben evidenziato nei caratteri dei due protagonisti, perennemente in lotta perché destinati non a fondersi, ma bensì a comprendersi per potersi compenetrare l’uno nell’altra. Anche per questo il nome di Linklater non andrebbe mai confuso con quello di registi magari perfettamente al servizio dell’industria ma privi di una propria etica cinematografica: Linklater è, nel senso più stretto e profondo del termine, un cineasta indipendente, e la stessa struttura narrativa dei tre “Before…” non può che testimoniarlo. L’aggettivo rohmeriano, usato nell’incipit di questa breve disamina, non è stato scelto a caso: come nel caso del grande maestro transalpino, anche il cinema di Linklater eleva l’attimo ad atto creativo sacro, al di sopra di tutto (o quasi). Minimalismo non come mera pretesa poetica ma come gesto etico, morale, perfino politico. E non v’è dubbio che i tre film in cui viene pedinato (nel vero senso della parola) il rapporto sentimentale tra Jesse e Céline sia pervaso da un evidente côté politico: nel 1995, all’alba della loro conoscenza, i due ragazzi si ritrovano a Vienna, epicentro della nascente Europa unita e speranza (presto smentita) di una nuova concezione dei “confini”. Nel 2004, con il mondo sfiancato dal crollo delle Twin Towers e dalle barbariche rappresaglie statunitensi contro Afghanistan e Iraq (tramonto dell’umanità), i due si ritrovano a Parigi, una delle poche capitali del Vecchio Continente dove si discute seriamente dell’egemonia a stelle e strisce. Nel 2013, in una crisi di coppia che si risolverà “prima di mezzanotte”, la coppia è immersa negli splendidi paesaggi della Grecia, base da cui sta deflagrando la crisi economica che, in un modo o nell’altro, ridefinirà gli scenari geo-politici dell’Europa e del mondo occidentale.

Tre film che parlano della contemporaneità senza mai affidarla in maniera stucchevole ai dialoghi, che invece spaziano come d’abitudine dai ricordi d’infanzia a ciò che i due dovranno affrontare di lì a qualche ora, a qualche giorno, a qualche anno. Sorta di kammerspiel che non ha mai bisogno di un luogo chiuso per trovare la propria postura, Before Midnight è un miracoloso zeffiro di vento, lieve e divertente, tenero e struggente, delicato e intimo, innervato dalla coraggiosa capacità di spogliarsi (metaforicamente, ma non solo) di Hawke e della Delpy, mettendo a nudo la loro vita reale e trascinandola, seppur solo in parte, sullo schermo. Un film dialogato che vive però di silenzi, dello spazio fisico vicino e a tratti dolorosamente distante di una coppia: e quando l’emozione prorompe solo nell’osservare, con loro, il sole spegnersi dietro la cresta dei monti, è possibile rendersi conto dello splendore di un’opera cristallina, diretta da uno dei registi statunitensi più criminosamente sottostimati degli ultimi venti anni.

Info
Before Midnight sul sito della Berlinale.
La scheda di Before Midnight su IMDB.
Il trailer italiano di Before Midnight.
Before Midnight sul canale Film su YouTube.
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