Trieste Science+Fiction Festival 2018 – Presentazione
Apre e chiude in bellezza il Trieste Science+Fiction Festival 2018, mostrando i muscoli coi pezzi da novanta First Man/Il primo uomo di Damien Chazelle e Overlord di Julius Avery (prodotto da J.J. Abrams), ma il cuore pulsante della kermesse continuano a essere le scoperte e riscoperte sul grande schermo, gli ospiti di prestigio (Douglas Trumbull!), gli incontri, i workshop, lo sguardo ad ampio raggio sulla fantascienza.
Dalla scienza e dalla storia (Il primo uomo) alle derive orrorifiche (Overlord). In mezzo, tra passato e futuro, tra bianco e nero e colore, tra classici sonorizzati e classici restaurati, un flusso continuo e inarrestabile di fantascienza. Di Sci-Fi. Sci+Fi. Dal 30 ottobre al 4 novembre, con repliche il 5, Trieste ritorna idealmente al centro dell’Universo e riarma i suoi raggi fotonici.
Una batteria non da poco. Si festeggiano doverosamente i cinquant’anni di 2001: Odissea nello spazio con la presenza di Douglas Trumbull (consegna del Premio Urania d’Argento 2018 alla carriera, masterclass, proiezione del documentario Trumbull Land di Grégory Wallet e del suo classico 2002: la seconda odissea), la proiezione della versione mirabilmente restaurata, l’incontro 2001: Odissea nello spazio. I primi 50 anni con Lorenzo Acquaviva, Giovanni Boni e Lorenzo Zuffi, moderato da Massimiliano Spanu. Non c’è solo il capolavoro kubrickiano: il Trieste Science+Fiction Festival 2018 riporta sul grande schermo Frankenstein di James Whale, Barbarella di Roger Vadim, Stalker di Andrej Tarkovskij, Zeder di Pupi Avati, Il mondo dei robot di Michael Crichton, A Trip to Mars di Holger-Madsen – ed è a suo modo un classico anche Scontri stellari oltre la terza dimensione (Starcrash) di Luigi Cozzi.
E non ci sono solamente i titoli d’antan. A Trieste sfilano astronavi e zombi, app letali e robot, macchine del tempo e astronauti, alieni e laboratori segreti. Tutti nuovi di zecca. Tra i tanti titoli, ne segnaliamo alcuni, in attesa di gustarceli tra Politeama Rossetti e Teatro Miela: il blockbuster sudcoreano The Witch: Part 1. The Subversion di Park Hoon-jung, Freaks di Zach Lipovsky e Adam Stein, Solis di Carl Strathie, The Dark di Justin P. Lange e Klemens Hufnagl, Ederlezi Rising di Lazar Bodroža, The Year of the Plague di Carlos Martín Ferrera, Await Further Instructions di Johnny Kevorkian, Prospect di Zeek Earl e Chris Caldwell.
Il film di Bodroža, Ederlezi Rising, segna il debutto nel cinema mainstream della bella e versatile Stoya, conosciuta soprattutto per la sua luminosissima carriera nell’industria del porno – recente autrice, tra l’altro, del libro Philosophy, Pussycats and Porn. Il pubblico del festival potrà incontrare l’attrice e seguire anche una masterclass, in programma sabato 3. Altra presenza di rilievo da segnalare: lo scrittore e sceneggiatore inglese Richard K. Morgan (Mondi distopici. Futuri possibili, venerdì 2).
Come tradizione, le mattine del festival offrono una serie di incontri, da Proletkult – Lavoratori di tutti i pianeti, unitevi! a Più umano dell’umano. Robotica e intelligenze artificiali, da Cambiamenti climatici, cloni e mammut a Fenomenologia degli zombi. Cinema, letteratura, illustrazioni, fumetti, serialità e tutto quel che segue. Impossibile riassumere tutto in un articolo. Un festival ad ampio respiro, appuntamento immancabile per appassionati e cultori della fantascienza. Un fiore all’occhiello per il sistema-festival italiano, per quel che resta della politica culturale tricolore – qui potremmo aprire una parentesi sui finanziamenti, sulle bizzarre scelte ministeriali, sulle nebulose graduatorie, ma in fin dei conti il Trieste Science+Fiction Festival 2018, come è stato per l’edizione 2017 e precedenti e come sarà per quella 2019 e successive, ha dalla sua i raggi fotonici e ha il timone puntato verso le stelle. Il viaggio continua.