Sono trascorsi quarantatré anni da quando Massimo Troisi esordì alla regia con Ricomincio da tre, melanconico e sapido racconto di una migrazione tutta interna all'Italia, e dello spaesamento di una generazione. Leggi tutto
Spassosissimo e caratterizzato da un ritmo a tratti travolgente, Il sindacalista di Luciano Salce si delinea a cinquant’anni di distanza come un apologo spaventosamente profetico e lungimirante sulla deriva socio-antropologica del mondo del lavoro italiano fino ai giorni nostri. Leggi tutto
Atto d’accusa contro le mille storture dell’istituzione carceraria italiana, L’istruttoria è chiusa: dimentichi di Damiano Damiani prosegue la polemica civile connaturata a molto del cinema dell’autore friulano spostando parallelamente il focus verso una disamina della fragile consistenza etica della mentalità borghese. Leggi tutto
Tra i titoli più noti e fondanti del cinema d’impegno civile italiano anni Settanta, Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica di Damiano Damiani propone un quesito etico ben radicato in un progetto di diretta denuncia civile e inscritto in una nuova idea di cinema di genere. Leggi tutto
Capolavoro dimenticato di Damiano Damiani, Io ho paura espande l’orizzonte della cupissima Italia contingente e coeva al film fino ad altezze vertiginose di allegoria universale. Un congegno narrativo perfetto in cui un’avvincente superficie noir nasconde profonde stratificazioni esistenziali. Leggi tutto
Il cinema italiano d’impegno civile interroga se stesso. Perché si uccide un magistrato di Damiano Damiani tenta di indagare il rapporto tra cinema/giornalismo e realtà spostando il baricentro del mafia-movie dalla diretta denuncia allo scandaglio dei medesimi strumenti di narrazione e polemica sociale. Leggi tutto
L’avvertimento di Damiano Damiani si allontana dal riferimento diretto e conclamato all’attualità sfondando verso territori allegorici e metafisici. Eccessivo, consapevolmente manierato e paradossale, è anche un film cupamente profetico sull’immutabilità tutta italiana del rapporto tra verità e Potere. Leggi tutto
Scusate il ritardo, il film che consacra definitivamente Massimo Troisi come nome di punta della commedia italiana dei primi anni Ottanta, riprende i punti fermi della poetica dell'autore napoletano: il rapporto con le radici culturali, l'indolenza nell'affrontare la vita, la disillusione. Leggi tutto