Twisters
Ventotto anni dopo il blockbuster cult di Jan De Bont, i cacciatori di tornado tornano sullo schermo con Twisters, reboot tecnologicamente aggiornato e con nuovi personaggi che a partire dal plurale del titolo aumenta e rilancia il pericolo, lo spettacolo e l’adrenalina. Leggi tutto
The Fall Guy
The Fall Guy, nuovo film del regista ex stuntman David Leitch, funziona a dovere, diverte e riesce a dare vita con il suo Colt Seavers al personaggio migliore e più centrato a oggi della sua carriera, grazie anche al bravo e autoironico Ryan Gosling. Leggi tutto
Desiderio di donna
La piccola America e la società dello spettacolo confliggono in Desiderio di donna, opera di Douglas Sirk del 1953, dove un’attrice torna nella piccola cittadina di provincia che aveva lasciato per la scalata al successo. Il contrasto è tra lo star system e i valori famigliari. Leggi tutto
Secondo amore
Bis della coppia Rock Hudson-Jane Wyman, di nuovo diretti da Douglas Sirk dopo l’enorme successo di Magnifica ossessione, Secondo amore è un distillato stilistico che conduce alle sue estreme conseguenze la coerente riflessione estetica dell’autore sul melodramma classico. Leggi tutto
Lo specchio della vita
Nel suo commiato a Hollywood, con Lo specchio della vita (1959) Douglas Sirk elabora una grande metafora sull'arte e al contempo si congeda dagli studios con un ritratto feroce dell'America segregazionista, nonché con un quadro impietoso della società dello spettacolo. Leggi tutto
Magnifica ossessione
Magnifica ossessione è il primo melodramma a colori di Douglas Sirk nell’età dell’oro Universal, realizzato nel 1954 riadattando l’omonimo romanzo del pastore luterano Lloyd C. Douglas già portato sullo schermo nel ’35 da John M. Stahl. Leggi tutto
Quella che avrei dovuto sposare
L'ultimo mélo in bianco e nero alla Universal per Douglas Sirk, prima di passare al technicolor e firmare le sue opere più celebri, è Quella che avrei dovuto sposare (titolo italiano per There's Always Tomorrow), del 1956. Leggi tutto
Kung Fu Panda 4
La buona computer grafica della DreamWorks, qualche gag apprezzabile, il prevedibilissimo ma funzionale incontro\scontro tra Po e Zhen e l'esperienza di Mike Mitchell garantiscono a Kung Fu Panda 4 e soprattutto agli spettatori una gradevole velocità di crociera. Si vede e poi si dimentica, come buona parte dei blockbuster in cgi. Leggi tutto