L’Arca di Noè

L’Arca di Noè

di

L’Arca di Noè si limita al minimo sindacale per i suoi piccoli potenziali spettatori, evitando accuratamente qualsiasi slancio o intuizione. Non vi è, infatti, nemmeno una certa ricerca nella composizione dell’inquadratura, componente fondamentale per l’animazione ancor più che per il cinema live. Si veda, per contrasto, l’ottimo lavoro del grazioso Tiffany e i tre briganti, diretto dal tedesco Hayo Freitag e di prossima distribuzione.

Ci son due coccodrilli e un orangotango

L’Arca è stata costruita per salvare alcuni esseri viventi dal diluvio; tuttavia la convivenza fra i passeggeri a bordo si rivela non priva di difficoltà. Mentre i predatori intendono divorare gli erbivori, il buon vecchio Noè fa fatica a dirigere la nave, forse a causa della sua miopia, o forse perché ha sempre vissuto nel deserto. È più probabile però che la causa siano i suoi tre figli Jafet, Sem e Cam, sposati con Miriam, Sarah e Edith, le quali, come nella migliore delle tradizioni familiari, non si possono vedere e non gli dimostrano alcuna solidarietà… [sinossi]
…due piccoli serpenti, un’aquila reale
il gatto, il topo, l’elefante
non manca più nessuno:
solo non si vedono i due liocorni.
I due liocorni – Roberto Grotti

La distribuzione cinematografica resterà, in un certo senso, sempre un grande mistero. Mentre pellicole di grande pregio non riescono ad approdare – nemmeno per un giorno, nemmeno in una sala – nel Bel Paese, spesso ci troviamo di fronte a opere di scarso valore che possono godere di ottimi lanci pubblicitari. La lista dei capolavori dell’animazione rimasti senza italica distribuzione è fin troppo lunga, ma un giorno ci divertiremo a compilarla – atto in bilico tra sterile curiosità e insensato masochismo. L’Arca di Noè rientra purtroppo nella categoria di quei film che ci fanno rimpiangere i tanti invisibili, ricordandoci ancora una volta che il Cinema non si limita alle sale italiane: al di là dei nostri confini ci sono tesori che in pochi avranno la fortuna di vedere.

Spostando la nostra attenzione sul lungometraggio diretto dall’argentino Juan Pablo Buscarini (alla terza fatica cinematografica dopo i non memorabili Cóndor Crux, la leyenda del  2000 e El ratón Pérez del 2006), le nostre maggiori perplessità riguardano la confezione tecnica e soprattutto l’impostazione generale dell’opera, in primis la scelta del target o, per meglio dire, del modo in cui ci si rivolge al pubblico prescelto. Premesso che character design e fondali sono di livello televisivo – e il riferimento non è sicuramente all’animazione televisiva nipponica – e che la coesistenza tra animazione classica e computer grafica non raggiunge una soddisfacente resa estetico-visiva (si vedano alcune sequenze con l’Arca in 3D e la sequenza della tempesta), è la scelta di campo de L’Arca di Noè a non farci apprezzare questa produzione italo-argentina. Animazione per bambini nel senso deleterio del termine: storiella edificante con morale, personaggi distrattamente abbozzati, livello tecnico-artistico basso, gag poco ispirate e il ricorso all’immancabile momento musicale. Come da copione.
L’Arca di Noè si limita al minimo sindacale per i suoi piccoli potenziali spettatori, evitando accuratamente qualsiasi slancio o intuizione. Non vi è, infatti, nemmeno una certa ricerca nella composizione dell’inquadratura, componente fondamentale per l’animazione ancor più che per il cinema live. Si veda, per contrasto, l’ottimo lavoro del grazioso Tiffany e i tre briganti, diretto dal tedesco Hayo Freitag e di prossima distribuzione.

Anche sceneggiatore, Buscarini si limita a mescolare temi religiosi e comicità infantile, infarcendo la pellicola di bizzarri animali antropomorfi. Una ricetta fin troppo conosciuta e ben lontana dall’animazione che vorremmo vedere. Non aiutano le scelte del doppiaggio: il ricorso ai dialetti italiani non è sicuramente un pregio. Dell’animazione argentina, seppur non recentissimo, preferiamo ricordare l’ispirato Mercano el marciano (2002) di Juan Antin, poi responsabile delle animazioni in stop motion del gioiello La Antena (2007) di Estaban Sapir. Superfluo sottolineare il destino distributivo delle suddette pellicole.

Info
Il trailer originale de L’Arca di Noè.
  • LArca-di-Noe-2007-Juan-Pablo-Buscarini-01.jpg
  • LArca-di-Noe-2007-Juan-Pablo-Buscarini-02.jpg
  • LArca-di-Noe-2007-Juan-Pablo-Buscarini-03.jpg
  • LArca-di-Noe-2007-Juan-Pablo-Buscarini-04.jpg
  • LArca-di-Noe-2007-Juan-Pablo-Buscarini-05.jpg

Articoli correlati

Array