Diana Vreeland – L’imperatrice della moda
di Bent-Jorgen Pelmutt, Frédéric Tcheng, Lisa Immordino Vreeland
Il filo conduttore di Diana Vreeland – L’imperatrice della moda sono le interviste a colleghi, amici, familiari e addetti ai lavori, che vanno a comporre un puzzle corale di voci e volti che restituiscono allo spettatore di turno il ricordo di una donna che ha saputo con le sue idee, spesso estreme e fuori dagli schemi, stare sempre un passo avanti al resto della categoria. Presentato fuori concorso a Venezia 2011.
Lo stile è tutto
Diana Vreeland (1903-1989) è stata il più grande arbitro d’eleganza del XX secolo, un personaggio esotico e vibrante che ha regnato per cinquant’anni come Imperatrice della moda, folgorando il mondo con una visione unica di high e low-style. Incomparabile oracolo della moda, ci ha invitati a seguirla in un viaggio di reinvenzione perpetua e a partecipare all’avventura della vita. Con occhio attento e professionale, ci ha aperto le porte della mente, ci ha donato la libertà di immaginare. I suoi successi e le sue idee sono freschi e attuali oggi come allora e il suo spirito è tuttora vivo e influente… [sinossi]
La moda è da sempre figlia del suo tempo, portatrice sana di tendenze e stili di vita. Diana Vreeland ne è stata una dei principali veicoli di diffusione mediatica. Per circa sessant’anni il destino di molti addetti ai lavori è rimasto legato al suo insindacabile giudizio, sessant’anni vissuti sulla cresta dell’onda di un settore che sa essere particolarmente spietato quando non hai talento da vendere per importi su un mercato saturo come quello della moda. La storica editor di Vogue ha avuto veramente pochi rivali in grado di tenerle testa e in Diana Vreeland – L’imperatrice della moda (Diana Vreeland: The Eye Has to Travel), documentario diretto dal trio formato da Lisa Immordino Vreeland, Frédéric Tcheng e Bent-Jorgen Perlmutt, ritroviamo la sua straordinaria ascesa professionale raccontata in maniera appassionante e divertita.
Presentato nel Fuori Concorso della 68esima edizione della Mostra di Venezia, il documentario si va ad iscrivere di diritto nel filone biografico dedicato ai grandi esponenti del mondo della moda come Appunti di viaggio su moda e città di Wim Wenders sullo stilista giapponese Yohji Yamamoto, Valentino: The Last Emperor di Matt Tyrnauer o il pluri-premiato The September Issue di R.J. Cutler sulla storica direttrice di Vogue US Anna Wintour, a sua volta fonte d’ispirazione per il personaggio di Miranda Priestly protagonista del romanzo di Lauren Weisberger Il diavolo veste Prada, la cui trasposizione per il grande schermo è stata diretta da David Frankel nel 2006. Proprio con l’opera firmata da Cutler è possibile trovare affinità e numerosi elementi in comune di carattere strutturale, vuoi per lo stile narrativo utilizzato, vuoi per la tipologia di persona che si è deciso di mettere sotto la lente d’ingrandimento. Vreeland e Wintour hanno dominato per anni la scena e i ritratti a loro dedicati non potevano che metterne ulteriormente in vetrina le indubbie capacità professionali. Purtroppo questo ha spinto entrambi i documentari verso la scelta di una visione piuttosto elegiaca e politically correct, volta alla mitizzazione del personaggio pubblico piuttosto che all’Essere umano. C’è da dire che questo viene in parte smorzato dai registi di Diana Vreeland – L’imperatrice della moda con brevi, ma piacevoli, incursioni nella vita privata di una donna che ha dato filo da torcere anche nel focolaio domestico e non solo dietro le scrivanie di redazioni di riviste acclamate.
Punto di forza di questa biografia dalla struttura classica, che ripercorre cronologicamente attraverso gli episodi chiave della vita dietro e fuori dalle passerelle di mezzo mondo la figura complessa della Vreeland, è l’ottima fusione tra interviste e materiali di repertorio di natura e formati diversi. Il filo conduttore sono le interviste a colleghi, amici, familiari e addetti ai lavori, che vanno a comporre un puzzle corale di voci e volti che restituiscono allo spettatore di turno il ricordo di una donna che ha saputo con le sue idee, spesso estreme e fuori dagli schemi, stare sempre un passo avanti al resto della categoria.
Info
Il trailer di Diana Vreeland – L’imperatrice della moda.
- Genere: biopic, documentario
- Titolo originale: Diana Vreeland: The Eye Has to Travel
- Paese/Anno: USA | 2011
- Regia: Bent-Jorgen Pelmutt, Frédéric Tcheng, Lisa Immordino Vreeland
- Sceneggiatura: Bent-Jorgen Pelmutt, Frédéric Tcheng, Lisa Immordino Vreeland
- Fotografia: Cristobal Zanartu
- Montaggio: Bent-Jorgen Perlmutt, Frédéric Tcheng
- Interpreti: Ali MacGraw, Anjelica Huston, Bob Colacello, Calvin Klein, Carolina Herrera, Cecil Beaton, China Machado, David Bailey, Diana Vreeland, Dick Cavett, Felicity Clark, Harold Koda, Henry Geldzahler, Hubert de Givenchy, Jeff Daly, John Fairchild, June Burns Bove, Katell Le Bourhis, Kenneth Jay Lane, Lauren Bacall, Lauren Hutton, Lillian Bassman, Manolo Blahnik, Marisa Berenson, Mike Douglas, Oscar de la Renta, Ottavio Missoni, Philippe De Montebello, Pierre Bergé, Polly Devlin, Rae Crespin, Reinaldo Herrera, Richard Avedon, Rosita Missoni, Simon Doonan, Stephen Paley, Tonne Goodman, Truman Capote
- Colonna sonora: Paul Cantelon
- Produzione: Gloss Studio, Mago Media
- Distribuzione: Feltrinelli Real Cinema
- Durata: 70'
- Data di uscita: 06/12/2012