Star Wars – Episodio 1: La minaccia fantasma 3D

Star Wars – Episodio 1: La minaccia fantasma 3D

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Riferiti alcuni dei numerosi e alquanto vistosi difetti, non ci sembra che Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma sia tutto da buttare: Liam Neeson e Ewan McGregor, nei panni di Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, sono una coppia di Jedi coi fiocchi; e anche il palesarsi di Anakin Skywalker e Padmé Amidala praticamente bambini, o di altri personaggi che avranno un ruolo fondamentale nel prosieguo del racconto, è in grado di creare qualche brivido negli appassionati della saga.

Si ricomincia

I due jedi Qui-Gon Jin e Obi-Wan Kenobi vengono inviati a trattare con la Federazione dei Mercanti, che sta assediando il pianeta Naboo. Ma l’azione diplomatica fallisce, l’attacco ha inizio e i due dovranno portare in salvo la regina di Naboo, Padmè Amidala… [sinossi]

Massimo Troisi si sarebbe accontentato di dire «ricomincio da tre». Nel caso di George Lucas si tratterebbe invece di ricominciare da sei, sempre che il piano di riproporre in 3D la saga di Star Wars coinvolga entrambe le trilogie e si concluda felicemente. Non abbiamo indagato più di tanto su quali siano le prospettive a riguardo, approfittando invece con sommo gusto dell’occasione di visionare in anteprima Star Wars – Episodio 1: La minaccia fantasma 3D. Ma prima di riassumere quali siano state, dopo aver inforcato i fatidici occhialetti, le impressioni relative all’esito tecnico dell’operazione, occorre forse spendere due parole sul senso generale della stessa. Tanto per scaldare un po’ i motori: è più giusto credere al Lucas abile mercante, che non la smette mai di spremere un prodotto dalle pressoché inestinguibili potenzialità commerciali, oppure al Lucas feticista e fan di se stesso, che si diverte ogni volta a riproporre sullo schermo il suo giocattolo preferito? A nostro avviso, un po’ come il carattere bipolare di Anakin nel quale si concentravano tanto le potenzialità per essere il prescelto che le ombre atte a sospingerlo verso il Lato Oscuro, quello di Lucas è un carattere in cui entrambe le predisposizioni convivono simbioticamente, sovrapponendosi di continuo. E per approfondire l’ambivalente ruolo del regista americano insieme alle variegate reazioni dei fans, parte integrante del fenomeno Star Wars, sarebbe consigliabile – anche quale visione propedeutica al ritorno in sala dei diversi episodi – l’irresistibile documentario di Alexandre O. Philippe, The People vs. George Lucas: un viaggio nell’immaginario legato alla saga che si compie attraverso i gadget, attraverso le citazioni, attraverso le sequenze più volte manipolate degli stessi film, ma soprattutto attraverso la gente. Sì, quel pubblico di fedelissimi pronti a esibire gli atteggiamenti più disparati, di volta in volta adoranti o ipercritici, entusiasti o delusi, accondiscendenti o polemici.

Per tornare però all’oggetto principale del nostro discorso, e cioè la visione tridimensionale di Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma, durante la proiezione i motivi di perplessità non si sono fatti attendere. Premessa fondamentale: quale senso ha riadattare in 3D pellicole girate anni prima e non a questo scopo? In attesa di altri campioni da analizzare, lasciamo pure in sospeso la domanda. Rispetto al film in questione, che spesso esagera nel privilegiare l’azione e i risvolti più avventurosi a discapito dell’approfondimento di taluni personaggi, l’impressione un po’ fastidiosa è che non si sia tentato seriamente di appoggiarsi alle sequenze più movimentate, alle fughe, ai combattimenti tra navi spaziali, agli scontri con le spade laser, così da sfruttare al meglio i vantaggi del nuovo strumento. Curiosamente, il differente impatto della profondità di campo risalta di più in quei piani lunghi, maggiormente statici, nei quali la presenza di figure importanti della storia viene come isolata, risultandone in qualche modo enfatizzata e arricchita di pathos: ci hanno colpito in tal senso le scene che coinvolgono la madre di Anakin, che verrà poi abbandonata al suo destino sul pianeta Tatooine, oppure le apparizioni dell’ancora misterioso Lord Sidious. Ecco, questi primi riferimenti ai personaggi della saga ci traghettano già fuori dal discorso sul 3D, per portarci a riconsiderare il valore complessivo dell’episodio, generalmente (ed eufemisticamente parlando) il meno amato di entrambe le trilogie. Tale giudizio è in parte anche il nostro, nel senso che il soggetto del film poteva essere gestito decisamente meglio sul piano narrativo e spettacolare. Da quest’ultimo punto di vista, pesa lo squilibrio tra sequenze di notevole impatto, anche scenografico, e altre che potremmo definire di alleggerimento, delle quali colpiscono più che altro la sciatteria e il carattere infantile di determinate situazioni, umoristiche soltanto nelle intenzioni. Ciò si nota soprattutto quando entra in scena Jar Jar Binks, personaggio odiatissimo dai fan, la cui goffaggine apparirebbe fuori luogo persino nel più pacioccone film della Disney, senza contare quell’eloquio sgangherato che per tutta la durata del film è solo elemento di disturbo. Se Jar Jar Binks è a detta di tanti l’alieno che parla troppo, per contrasto dispiace che Darth Maul parli troppo poco: un po’ più di background avrebbe senz’altro giovato a un personaggio, lo spietato guerriero Sith, che almeno sul fronte dell’azione pura e del look regala qualche emozione.

Eppure, riferiti alcuni dei numerosi e alquanto vistosi difetti, non ci sembra che Star Wars: Episodio 1 – La minaccia fantasma sia tutto da buttare: Liam Neeson e Ewan McGregor, nei panni di Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, sono una coppia di Jedi coi fiocchi; e anche il palesarsi di Anakin Skywalker e Padmé Amidala praticamente bambini, o di altri personaggi che avranno un ruolo fondamentale nel prosieguo del racconto, è in grado di creare qualche brivido negli appassionati della saga. Se dalle presentazioni di tali beniamini tra loro (mettiamoci pure i robotici R2-D2 eC-3PO, a questo punto), dai loro primissimi incontri e avventure, si ricavano comunque i momenti più gustosi, il dipanarsi un po’ farraginoso della trama si spalanca di tanto in tanto su sequenze all’altezza della fama di Guerre Stellari: la corsa degli sgusci in quel di Tatooine, innanzitutto; ma anche il duello a tre che coinvolge Darth Maul, Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, accompagnato peraltro da Duel of the Fates, uno dei brani più belli della colonna sonora composta da quel John Williams che ha compiuto da poco ottant’anni. Tanti auguri mister John, grande cavaliere Jedi delle musiche da film.

Info
Il trailer di Star Wars – Episodio 1: La minaccia fantasma.

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